Associazione
Cattolici Genovesi




















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Incontro



 




ANNO XVII - N° 5 Settembre 2003


I N D I C E

- IL CAVALIERE - CARPACCIO

PAG 1 - IL GAZZETTINO

PAG 2 - EDITORIALE - LE RADICI DELL'EUROPA

CULTURA E SOCIETA'


PAG 3 - UNA INTELLIGENZA UMILE

PAG 5 - PERCHE' IL SACERDOZIO MINISTERIALE E' SOLO MASCHILE

PAG 6 - CATERINA DA SIENA E IL CONDANNATO

PAG 7 - DICIAMO NO ALLA CIVILTA' DELL'ORRORE - (Parte II)

PAG 8 - ANGLICANI E CATTOLICI SEMPRE PIU' LONTANI

PAG 9 - DALL'ISLAM AL CATTOLICESIMO

PAG 10 - CESARE LANZA E IL "CLUB DI WOJTYLA"

PAG 11 - L'ARCIVESCOVO : BASTA CON LE ACCUSE

PAG 11 - LA T V ITALIANA E LA DONNA


PAG 12 - LA SCUOLA E L'EFFICIENZA

GLOBALIZZAZIONE


PAG 13 - BILDERBERG : STRETTAMENTE RISERVATO

PAG 14 - IL MONDO DI MURDOCH

PAG 15 - OGM : NON SONO UNA SOLUZIONE

PAG 16 - NOTIZIARIO M. C. L.

PAG 17 - RASSEGNA STAMPA

PAG 18 - LA STRUTTURA DEL TALMUD

PAG 23 - ULTIMISSIME

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INCONTRO - BIMESTRALE MCL VIA Consolazione 1 GENOVA
DIRETTORE RESPONSABILE - GIUSEPPE MARASCO

AUT. TRIBUNALE GENOVA Vol. 1814/87 - Reg. Stampa 26/87

REALIZZATA IN PROPRIO CON COMPUTER E IN FOTOCOPIA

Via Cagliari 3/8 - GENOVA

HANNO COLLABORATO:
GIORGIO MARTINI - MARIO MARTINETTI
RENZO MATTEI - BALDASSARRE TURCO

*ARTICOLI NON FIRMATI SONO DEL COORDINATORE
TARTAGLINO RINO
PER COMUNICAZIONI, INVIO ARTICOLI, RICHIESTE INVIO COPIE E COLLABORAZIONI
RIVOLGERSI A:
TARTAGLINO RINO

Via Cagliari 3/8 -16142 GENOVA
Tel. 010.876.398
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IN COPERTINA : I CAVALIERI ANTICHI AVEVANO LA FAMA DI ESSERE
SENZA MACCHIA E SENZA PAURA. I GOVERNANTI MODERNI DI SOLITO HANNO ALTRE VIRTU' MA NON QUESTE

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Incontro


Gazzettino


 
1 LUG
SEMESTRE ITALIANO DI PRESIDENZA EUROPEA - POLEMICHE
2 LUG
PRIME VITTIME DELLA PATENTE A PUNTI - ADULTI IN CASTIGO
3 LUG
OGM: 381 ETTARI DESTINATI ALLA DISTRUZIONE
4 LUG
GRANDI IMPRESE: PERSI 22 MILA POSTI - I GRANDI MANAGER
6 LUG
MOSCA: ATTENTATO TERRORISTICO - 16 MORTI
9 LUG
PENSIONI: L'ORA DELLE DECISIONI - TAGLIO, NON TAGLIO, TAGLIO....
9 LUG
IRAQ: SABOTAGGI E GUERRIGLIA
12 LUG
BUSH E BLAIR IN DIFFICOLTA' PER I FALSI DOSSIER SULL'IRAQ
14 LUG
SICCITA': I PREZZI AUMENTANO - COME AL SOLITO
17 LUG
ESAMI COMPRATI: TRUFFA ALLA SAPIENZA - POCA SAPIENZA E TANTA FURBIZIA
18 LUG
MINISTRO: PENSIONI, ELIMINEREMO I PRIVILEGI - I LORO ?
19 LUG
TROVATO MORTO SCIENZIATO INGLESE CHE SVELO' LE BUGIE DEL DOSSIER SULLE ARMI DI SADDAM - QUANDO LA FA MALE, ANZI...UCCIDE
22 LUG
UCCISI I FIGLI DI SADDAM - COSI' NON SAPPIAMO DOVE SONO LE ARMI - FORSE SONO MORTI PERCHE' NON SAPEVANO
23 LUG
AUMENTANO I RISCHI DI SPEGNIMENTO ELETTRICO
2 AGO
APPROVATO INDULTINO
4 AGO
SI CONTINUA A PARLARE DEL CALDO - CHE AFA FA
6 AGO
GIUDICI IMI-SIR, GIGANTESCA CORRUZIONE - MA NON NUOVA
7 AGO
IRAQ: BOMBA ALL'AMBASCIATA GIORDANA
8 AGO
ISTAT: ECONOMIA IN STAGNAZIONE
12 AGO
CATTURATO PSICHIATRA FOLLE CHE AVEVA UCCISO UN COLLEGA - NON VOLEVA FARE IL PAZIENTE
14 AGO
SIRCHIA: SE LA GENTE MUORE PER IL CALDO E'COLPA DI ASL E COMUNI - QUI CI VUOLE UNA TASSA
16 AGO
BUIO A NEW YORK - MANCA ENERGIA ELETTRICA
17 AGO
CONTRO I CINESI BOSSI RISCOPRE I DAZI - IL PERICOLO GIALLO
18 AGO
CONFINDUSTRIA: FARE LE RIFORME PER AVVIARE LA RIPRESA
19 AGO
ATTENTATO CONTRO ONU A BAGHDAD
23 AGO
SERIE B (CALCIO) SI FERMA - COI SOLDI CAMMINA
25 AGO
CONFINDUSTRIA, GOVERNO, WTO E BCE VOGLIONO CAMBIARE LE NOSTRE PENSIONI - SOCIALMENTE PREVIDENTI
28 AGO
SOMME ASTRONOMICHE PER RICOSTRUIRE L'IRAQ - SI FA PRIMA A DISTRUGGERE CHE A COSTRUIRE
29 AGO
ATTENTATO ALLA MOSCHE DI BAGHDAD - 100 MORTI
30 AGO
PIT BULL CONTINUANO A MORDERE IGNARI PASSANTI - QUI CI VUOLE L'ASSICURAZIONE - MORSICATI MA RISARCITI
30 AGO
LA SENTENZA SME FA FELICE LA SINISTRA, L'INCHIESTA TELEKOM-SERBIA RALLEGRA LA DESTRA - TRA FREGATURE VERE O PRESUNTE GLI ITALIANI HANNO DI CHE DISCUTERE

 
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EDITORIALE
LE RADICI DELL'EUROPA



Per la nuova Costituzione europea, l’attuale Commissione non crede che all’origini dell’Europa vi possa essere indicato il Cristianesimo o insieme alla civiltà greco-romana anche il Cristianesimo. E’ inutile dire che è un falso storico ignorare l’importanza fondamentale della religione cristiana. Arte, cultura e scienza sono imbevuti di valori cristiani. Quante volte abbiamo detto che, se si eliminassero tutta l’arte e la letteratura d’ispirazione cristiana, all’Italia resterebbero solo i ruderi dell’antica Roma e un po’ di ciarpame, sedicente arte moderna. I poteri lobbisti che odiano il Cristianesimo ma principalmente la Chiesa Cattolica, non vogliono sentir parlare di radici cristiane ma non hanno il coraggio di contrapporre i loro valori perché sono solo strumenti del loro potere. I loro principi sono al servizio del Signore di questo mondo e non servono al bene della società. E’ vero che non basta mettere la parola “Cristianesimo” su una costituzione perché la società risalga dal baratro dell’immoralità, ma è pur sempre qualcosa, serve ad impedire un futuro peggiore.
Una seconda considerazione riguarda il potere enorme detenuto da lobbies ristrette di potere. Esse contano ben più dei milioni di cattolici visto che riescono a cancellare Dio e duemila anni storia dalla Costituzione. E’ inutile illudersi; comanda chi ha il potere economico, finanziario e della comunicazione, il resto sono formalità. Quando andiamo a votare riteniamo di aver scelto chi ci governa ma dietro a tutti questi apparati democratici vi sono suggeritori a cui nessuno ha la forza e i mezzi per opporsi. Questi poteri detengono tutti i mezzi di comunicazione e possono persuaderci che tutto quanto hanno stabilito è buono e giusto o ineluttabile tanto che non possiamo che essere rassegnati di fronte a queste soluzioni che poi rappresentano il loro interesse.
La lotta contro il riconoscimento delle radici cristiane dell’Europa non è una questione di principio o meglio non solo: per i detentori del potere sarebbe un elemento di disturbo per i loro affari. Prima vengono gli interessi, i profitti, il mercato e poi - se c’è spazio - l’uomo. Per i cristiani dopo Dio viene l’uomo. Credere che sia possibile conciliare la Chiesa col mondo, con questo mondo è impossibile.

Rino Tartaglino





 
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UNA INTELLIGENZA UMILE


Così insegna Gesù “Se prendete un albero buono, anche i suoi frutti sono buoni; se prendete un albero cattivo, anche i suoi frutti saranno cattivi. Perché è dai suoi frutti che si conosce la qualità dell’albero” ( Matteo 12/33 ).
Che figlio di nostro Padre Iddio sia stato san Francesco le vediamo dalle innumerevoli vocazioni che la sua vita ed il suo richiamo hanno suscitato nella storia. Nessun discepolo di Cristo è riuscito a sviluppare ( e lo ha fatto con continuità attraverso sette secoli ) maggior capacità d’amare e di donarsi, di conoscere il creato e di cantarne l’Autore e la bellezza, di comprendere la mai esaurita ricchezza della Bibbia di quanto abbia fatto Francesco d’Assisi direttamente ed attraverso il suo Ordine. Una delle figure più belle del Francescanesimo è stato frate Giovanni Duns Scoto (la cui breve vita terrena è intercorsa tra il 1266 ed il 1307 ) uno dei massimi pensatori nella storia del Cristianesimo.
Normalmente lo Scoto viene definito come un avversario di Tommaso d’Aquino, anzi l’avversario per eccellenza. Mai definizione può ritenersi più errata, egli era un frate umilissimo, che “per santa ubbidienza” studiava incessantemente la Bibbia, i Padri della Chiesa, i grandi pensatori del mondo antico, l’ultima cosa che si sarebbe sognata era quella d’essere avversario di qualcuno. Il nostro francescano era un ammiratore di san Tommaso ( e non meno dl lui di Aristotele ) e ne riconosceva i grandissimi meriti. Egli si opponeva all’esagerazione dei tomisti più esagitati come si opponeva a quella dei suoi ammiratori che non riusciva a comprendere: “solo a Dio la gloria”, “che ha l'uomo che non abbia ricevuto ?”.
Secondo lo Scoto san Tommaso ha, rappresentato un immenso progresso negli studi teologici, ma la Sacra Scrittura di cui la Chiesa è sicura custode non sarà mai scandagliata integralmente ed ancora non si può misconoscere il molto che l’Aquinate deve ai suoi predecessori i quali non debbono assolutamente venire dimenticati. L’Aquinate non può far scomparire un vertice del pensiero cristiano qual è sant’Agostino, tutti i grandi maestri cristiani debbono coesistere in una sintesi ed in un'armonia feconda. Stupendo l’aver portato il pensiero d’Aristotele e la sua logica fortissima al servizio del bene e della fede, ma non sarebbe giusto cancellare con un colpo di spugna Platone. Duns Scoto aveva un giudizio sereno ed equilibrato, una carità moderna, non era quindi un antagonista ma un riconoscente fratello di quel grande santo e genio che è stato Tommaso d'Aquino. Mentre l’Aquinate pone la massima accentuazione sul sapere Dio onnisciente ed onnipotente, l'uomo che illuminato dalla divina o dalla naturale conoscenza cresce, lo scozzese accentua l’importanza della volontà, Dio onnipotente, volontà benefica ( tanto da limitarsi, annichilirsi, crocifiggersi per amore degli uomini), l’uomo che cresce nella misura in cui vuole il bene ( che certamente non potrebbe desiderare se non fosse in condizioni di capire). Perciò per lo Scoto l'uomo una volta che vuole il bene non può che essere sulla buona strada, perché si trova nelle condizioni del figlio prodigo che, inevitabilmente trova il padre che lo attende, che soffre per lui, che lo vede di lontano, che gli corre incontro e lo bacia e lo abbraccia ( Luca 13/11 a 32 ).
Quanto conta la forza del desiderio nell'uomo, essa compie veri miracoli come dice Dio in Geremia: “Voi mi cercherete e mi troverete perché mi avrete cercato con tutto il vostro cuore” (Geremia 29/13). Chi vuole il bene cerca d'istruirsi, riconosce la propria debolezza, con animo grato ricorre a chi educa la volontà e può essergli profittevole consigliere, ricorre a quei meravigliosi messi di grazia che sono i Sacramenti, invoca lo Spirito Santo “ospite dolce dell’anima, consolatore perfetto, dolcissimo sollievo, che sana ciò che sanguina, raddrizza ciò che è sviato, scalda ciò che è gelido”. Certo lo Scoto ha un fulcro, un motivo incessante, su cui sviluppa il proprio pensiero ed in preghiera riconoscente o perseverante ad esso si appoggia per trovare soluzione ad ogni bisogno dell'uomo. Questo fulcro è l’incarnazione del Verbo, il " Dio increato, incarnato, tutto amore” di cui ha testimoniato la terziaria francescana sant'Angela di Foligno. La sua indefessa iinnamorata riflessione sull'incarnazione, gli ha meritato la luce divina, egli è stato chiamato il “Dottore sottile”: va tanto a fondo nello studio o nello scandagliamento della Sacra Scrittura che riesce a fornire tutti gli elementi per la futura formulazione del dogma dell'Immacolata Concezione di Maria. Una verità sempre presente nella vita della Chiesa trova un’adeguata spiegazione tale da convincere sul piano scritturistico e su quello logico. La “Vergine Madre, figlia del suo figlio, umile e grande più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio” cantata poeticamente dal terziario francescano Dante, ha nello Scoto un figlio dottore della Chiesa teologo insuperabilmente profondo. Troppo estensivo sarebbe il dilungarsi sulla teologia scotiana. Desidero solo ricordare ciò che lo Scoto propone al dibattito ed alla riflessione della Chiesa: il Verbo si sarebbe incarnato anche se l’uomo non avesse peccato. Troppo Dio ha amato gli esseri umani. Egli ne avrebbe condiviso la natura umana anche senza la caduta di Adamo ed Eva. Per questo Dio creando i nostri progenitori disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza” (Genesi 1/26).
La somiglianza è verso la seconda persona della Trinità, Gesù il Figlio che ha amato i suoi futuri fratelli prima ancora che fossero. Duns Scoto; non è stato solo un grande dottore della Chiesa in Inghilterra (soprattutto a 0xford), a Parigi, a Colonia, egli è stato tutto di Cristo, tanto che come Giovanni Battista vorrebbe dirci: “bisogna che Egli cresca e che io diminuisca” (Giovanni 3/30). Perciò come umile figlio di san Francesco ci pone questo fondamentale interrogativo: “Quale cosa più ragionevole di quella di avere Dio come ultimo fine dell'uomo?”. E con questo interrogativo che ci offre tutto ti senso della nostra vita, il nostro fratello Giovanni Duns Scoto dall'eternità ci sorride ed aggiunge: “pace e bene, andate avanti”.

RENZO MATTEI


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IL SENSO INCORROTTO DELLE SACRE SCRITTURE FUORI DELLA CHIESA NON SI TROVA IN NESSUN MODO

S. GREGORIO MAGNO


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PERCHÉ IL SACERDOZIO MINISTERIALE È SOLO MASCHILE

Ieri partecipavo ad una S. Messa feriale in una chiesa di questa città: i fedeli di sesso maschile erano uno su cinque. Di poco superiore la par- tecipazione del mio sesso ad una celebrazione eucaristica domenicale. Sotto la croce, ai piedi di Gesù agonizzante, c'erano secondo la testi- monianza dei vangeli - solo donne, con l'unica eccezione di S. Giovanni. Tutti gli altri apostoli erano fuggiti, sconvolti e spaventati. La santità di Maria, tra l'altro immune anche dal peccato originale, era certamente superiore a quella dei piu' santi fra i discepoli di Cristo. Non c'e' dubbio pertanto che - nella media - la sensibilità ed anche la fede delle donne siano superiori alla nostra maschile. Perché allora la Chiesa non permise ne’ a Maria ne' ad alcuna altra donna la celebrazione del Divin Sacrificio, riservandolo solo ai maschi ? Fu forse la limitazione dovuta alla misoginia della comunità giudaica, che pure era stata contrastata da Gesù, ma che non poteva sparire di colpo ? Non credo.
Jean Guitton, il grande teologo e filosofo, amico personale di Paolo VI fornì una spiegazione alquanto sorprendente: i sacerdoti sono chiamati ad una missione antitetica a quella delle donne. Infatti devono rendere presente il sacrificio della croce che Cristo ha offerto una volta per tutte (1), sacrificio culminato con la sua morte ; invece le donne sono chiama- te alla grande missione di trasmettere la vita (come fece la Madonna con Gesù, n.d.r.), custodendola in sé, facendola schiudere alla luce e poi alimentandola ed assistendola; compiti questi ultimi che adempie anche il padre, ma pur sempre in posizione subordinata. Io continuo il pensiero di Guitton , ricordando (2): e' vero che i veri adoratori del Padre (anche i laici ,ovviamente n.d.r.), mangiando la Cena del Signore, ne pro clamano la morte, fino a quando egli verra', ma. è anche vero che (3) nella celebrazione dell'Eucaristia “ vengono resi presenti la vittoria (di Gesù, n.d.r.) ed il trionfo della sua morte" (4) come ci rammenta il catechismo già citato (5) "l'Eucaristia è il memoriale della Pasqua di Cristo cioè dell'opera della salvezza compiuta per mezzo della vita, della morte e della risurrezione di Cristo opera che viene resa presente dalla “azione liturgica". In altre parole, sia i celebranti sia le mamme riattualizzano un diverso miracolo di vita: i preti quello della morte e resurrezione di Gesu' (6), le donne quello di portare in grembo e di far nascere una nuova creatura. Anche questo e'un miracolo, come quello operato dall'Eterno Padre che nella Messa - tramite l'intervento dello Spirito Santo - rende presente Gesù ogni volta che il sacerdote lo invoca in quella parte della Messa che si chiamata epiclesi. Miracoli d'amore ! Ma, mentre nella celebrazione del sacrificio Gesù viene reso presente ex opere operato, anche se il sacerdote non ne fosse degno (perciò si sbagliavano i patari, i quali credevano che il divin sacrificio fosse valido solo se il celebrante era in stato di grazia), quanta attenzione devono dedicare le mamme ai loro piccoli ! E non solo per nove mesi. Ecco, perciò, che viene a proposito la delicata sensibilità femminile prima ricordata.
In ogni caso la donna ha occupato in ogni tempo un grande posto nella Chiesa per collaborare all’apostolato ; e non mi riferisco solo alle suore di vita attiva o contemplativa. Recentemente Giovanni Paolo II ha beatificato in Ucraina (7) due sacerdoti, padre e figlio, uccisi dai comunisti, alla presenza della rispettiva moglie e madre, ancora in vita. Oggi all’opera meravigliosa delle suore, si e’aggiunto l’apostolato di un gran numero di laiche, ministre straordinarie dell’eucaristia. Esse in numero superiore, credo, a quello degli analoghi ministri laici, portano il conforto di Gesù eucaristia a tanti malati ed anziani, che, a causa della scarsità del clero, probabilmente ne rimarrebbero privi .
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(1 ) sì confronti il Catechismo della Chiesa Cattolica ed.vaticana pag 384
(2) si cfr. Costituzione Conciliare Sacrosanctum Concilium,VI.
(3) stesso luogo prima citato alla nota 2.
(4) si cfr. Concilio Tridentino sess.XIII, dell'11/x/1551.
(5) op. .cit.p. 4o2, n° 1409.
(6) si confronti Sacrosanctum, Concilium paragrafo 47.
(7) dove i preti cattolici possono sposarsi


GIORGIO MARTINI

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CATERINA DA SIENA E IL CONDANNATO


A cinque anni, Caterina da Siena, ventiquattresima figlia del tintore Jacopo Benincasa aveva avuta la sua prima visione: Cristo le era apparso in una luce folgorante sopra la chiesa di S. Domenico fra i santi Pietro Paolo e Giovanni. Da allora la sua vita fu di continuo visitata da visioni, dalle quali traeva forza, coraggio e quella “pazienza” di cui molto parlava, avvertendone il significato primo di patire. Per l’uomo Cristo aveva sparso il suo sangue. Il sangue era il veicolo dell’amore. A sette anni Caterina aveva fatto il voto di castità ma non aveva voluto chiudersi in convento per esercitare la carità in mezzo alla gente.
Era così convinta della sua missione, che in una visione le era stata affidata da Gesù in persona, da levarsi con l’audace certezza e dare consigli a Papi, a re ed a potenti della terra. Nel 1375 all’età di ventotto anni le capitò di assistere ad un giovane accusato di sedizione e condannato a morte. La Santa piena di carità sapeva così immedesimarsi nella situazione dei suoi assistiti da soffrire l’infermità degli infermi, da piangere per il peccato dei peccatori, da gioire insieme a quelli che che gioiscono. Nei colloqui con il condannato Caterina aveva avuto parole di gioiosa speranza di fronte a morte certa: “ Confortati fratello mio dolce, tu sarai bagnato nel sangue dolce del Figliuolo di Dio, col dolce nome di Gesù….” .E gli aveva promesso:”Io ti aspetterò nel luogo della giustizia”. Venne il giorno dell’esecuzione e Caterina come promesso era presente. Il condannato non aveva la mente oscurata anzi era illuminata. Nel suo cuore non vi era timore; la tristezza e la paura gli si tramutarono in letizia. Dice la Santa: “La sua bocca non diceva se non Gesù e Caterina”. Così moriva riconciliato con Cristo per la carità di Caterina, il condannato alla decapitazione Niccolò di Tuldo.
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DICIAMO NO ALLA "CIVILTA' DELL'ORRORE"!
II PARTE
Sappiamo che è ormai regolamentato per legge l'espianto di organi e che, in mancanza di esplicito diniego da parte della persona, volontà che va espressa per iscritto o presso un notaio, qualsiasi ospedale può prelevare organi da trapiantare da un corpo giudicato clinicamente morto.
Cari lettori, dovete convenire con me che l'epoca della "CIVILTA' DELL'ORRORE" è appena cominciata ed è suscettibile di futuri…. perfezionamenti ed ampliamenti. C'è seriamente da domandarci se ciò che ho descritto non è "FANTASIA GIALLA", ma "CRONACA D'OGGI", passata da poco la cosiddetta "SOGLIA DEL MILLENNIO".

Nessuno si meraviglierà ( e forse lo riterrà giusto )se l'"EUTANASIA” verrà estesa, oltre che ai malati "terminali", ai pazzi dei manicomi criminali, ai disabili senza accompagnamento, ai poveri disgraziati, ora presso il Cottolengo (che si dibatte per mancanza di volontari). Successivamente ( e sempre con la scusa che sono costosi alla collettività e non producono nulla) non ci si meraviglierà che le categorie vengano estese e qui, ci si può sbizzarrire: zingari , barboni apolidi , spacciatori abituali, criminali recidivi e, se ritorna il criterio della purezza razziale, ebrei, negri, ecc…. Qualcuno dei lettori dirà: "è un'esagerazione, non sarà mai attuata una selezione del genere", ma gli esempi in questi ultimi tempi, seguiti alla Seconda Guerra Mondiale, sono eclatanti: Mi vengono in mente, in ordine di tempo: in Cina (campi di rieducazione), nell'ex Jugoslavia ( pulizia etnica), in Africa ( guerre tribali continuative), in India ( cristiani contro indù e musulmani e indu’ contro cristiani ), in Afghanistan ( lotta tra famiglie tribali ), in America latina deforestazioni con uccisione degli indigeni o loro emarginazione (vedi Amazzonia), SUDAN (cristiani orientali e mussulmani) e, per ultimi i conflitti di musulmani ortodossi (ALGERIA) e quelli governativi, tra ebrei e palestinesi tra americani ed iracheni per meri interessi economici.
Quest'ultima guerra potrebbe verificarsi con l'impiego di armi di distruzione di massa quali atomiche (più o meno tascabili), mezzi chimici e batteriologici.
Sarebbe la fine. Ecco perché i cattolici debbono "fare diga" e cominciare a non mollare sui principi anti-eutanasia, anti-droghe leggere (per 'nodo di dire) - matrimoni tra omosessuali maschili e femminili, ecc.
Troppe battaglie sono state perdute (aborto, divorzio, tra le più importanti), occorre "stringere le file” come si dice di solito, ed esporsi in prima persona.
Papa Giovanni XXIII° disse una volta: “…NON SI DICA: NON LO SAPEVO; ORA LO SAI CHE LA FAME NEL MONDO UCCIDE GIORNALMENTE MIGLIAIA DI BAMBINI INNOCENTI. UN GIORNO, CHI TI POTRA’ SCUSARE INNANZI A DIO?"
La stessa cosa riguarda il nostro comportamento sulle problematiche esposte in questo e nel precedente articolo: chi ci potrà scusare il giorno del giudizio?.
Madre Teresa di Calcutta, che meritatamente, salirà presto agli onori degli altari, disse: "L 'uomo è irragionevole, egocentrico, non importa, amalo; Dai al mondo il "meglio di te" e ti prenderanno a calci: non importa, continua!”
Noi, anche se saremo in pochi, seguiremo con umiltà e costanza questi suggerimenti, consci dell'importanza della nostra azione, anche se minuscola di apostolato cristiano. Non siamo dei "masochisti o degli illusi",siamo seguaci di quel Cristo che è venuto per condurre il mondo verso la conversione e quindi verso il Padre che, anche questa volta, non abbandonerà le Sue creature!

MARIO MARTINETTI


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TUTTO CIO’ CHE DALLA CHIESA SI HA FUORI DELLA CHIESA NON GIOVA ALLA SALVEZZA

SANT’AGOSTINO


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Incontro


 


 
ANGLICANI E CATTOLICI SEMPRE PIÙ DISTANTI

Così titola un articolo di Chiara Saraceno su LA STAMPA del 9/8/2003. Già l’apertura al sacerdozio femminile aveva provocato inizialmente reazioni negative anche tra le chiese protestanti oltre a quelle della Chiesa cattolica. L’apertura agli omosessuali attivi rompe un tabù forse più grande.(…) Viceversa, la posizione della Chiesa cattolica sembra quella di chiudere non solo il discorso dottrinale , ma anche quello civile, facendo della morale sessuale e familiare il terreno privilegiato di influenza politica. Questo è in sintesi quanto scrive la giornalista Saraceno che da della Chiesa cattolica un intento prevalentemente legato alla politica che non condividiamo. Che l’avvicinamento tra la Chiesa cattolica e la confessione anglicana implichi una coincidenza dottrinale e morale è ovvio. Questa confessione religiosa, fra le più vicine rispetto alle confessioni protestanti alla Chiesa cattolica con queste due iniziative; sacerdozio femminile e accettazione degli omoses suali con relativa nomina di un vescovo dichiaratamente gay, si crea una frattura insanabile.

A nostro avviso una cosa è certa vi sono in questa confessione anglicana (in America episcopaliana) molte lobbies che vedono come il demonio l’avvicinamento alla Chiesa cattolica così con queste due decisioni mirano a rendere impossibile qualsiasi accordo.
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Incontro


 


 
DALL’ISLAM AL CATTOLICESIMO

In Italia molti musulmani si convertono ma rischiano la condanna coranica. Immigrati nordafricani, bosniaci, somali e nigeriani con il battesimo entrano nelle “nuove catacombe”.

Coloro che lasciano l’Islam per convertirsi al Cristianesimo operano una scelta che il Corano punisce con la morte. In Italia molte sono le conversioni dall’Islam al Cristianesimo, ma chi lo fa è costretto al segreto per paura di ritorsioni.

Da un interessante articolo apparso sul Corriere della Sera del 3 settembre 2003 a firma di Magdi Allam, giornalista egiziano esperto di questioni mediorientali abbiamo tratto le indicazioni delle tante conversioni nascoste che avvengono nella nostra Italia.

I due intervistati, un seminarista turco ed una studentessa magrebina, denunciano i metodi violenti di insegna mento del Corano attuato dai docenti, se non impari a memoria i versetti del Corano nel tempo stabilito sono botte.

Il Dio del Corano è un padrone, un Dio lontano dichiara il futuro sacerdote. L’aver conosciuto sacerdoti pieni di carità, l’aver ascoltato la S. Messa nella lingua turca è stata la molla che ha portato il giovane turco alla religione cristiana.

Mentre Nura, la ragazza del Magreb ha abbracciato la fede cattolica quando frequentava le scuole gestite dalle suore francesi, ambiente ben diverso da quello costrittivo delle scuole coraniche dove le punizioni erano frequenti.

Una coppia albanese intervistata dichiara che la scelta di abbracciare il cattolicesimo è stata la prima vera scelta in quanto non erano mai stati veri musulmani. Il 70% di albanesi in Italia erano o sono diventati cristiani.

Una cosa che viene richiesta da tutti i neoconvertiti è che Stato e Chiesa devono proteggerli dai pericoli della condanna cranica; ma questo non succede. Uno dei convertiti dichiara: ”Il Vaticano non ci dà uno spazio. Invece dovrebbe chiedere a quei governi di provenienza degli immigrati di sottoscrivere il diritto di reciprocità”.
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CESARE LANZA E "IL CLUB DI WOJTYLA"


Un lettore di LIBERO, Fabrizio Belloni , sicuramente di idee laiciste, critica il direttore Vittorio Feltri per aver contestato il leghista Calderoli dichiaratosi in disaccordo con quanto affermato dal Pontefice circa la castità da riscoprire ed osservare durante le vacanze.

Risponde su LIBERO (9/7/2003), uno spirito altrettanto “laico”, (così si definisce) Cesare Lanza, con una presa di posizione che evidenza un approccio all’argomento tanto errato quanto sgradevole.
Il giornalista esordisce dicendo di essere laico e di comportarsi secondo coscienza,quando ci riesce e più sotto dichiara :”Se io e lei riteniamo più divertente scatenarci nella lussuria nessuno ce lo può impedire”. Come dire che il problema della castità non è contemplato tra i problemi che riguardano il suo “spirito laico”.
Infine, con una olimpica indifferenza afferma:“Trovo semplicemente assurdo rispondere al Papa o peggio polemizzare con lui, quando egli si rivolge agli “iscritti” del suo “club”, al quale si è liberi di appartenere oppure no. Va da sé che chi decide di iscriversi (liberamente) deve poi attenersi alle disposizioni del capo”.
Così i cattolici sono equiparati ad una qualsiasi club i cui interessi possono anche non riguardare la superiore visione laica delle cose. Vorremmo ricordare al dottor Lanza che il cristianesimo ed il cattolicesimo in particolare non è un ristretto gruppetto di iniziati che si riuniscono per interessi corporativi o per motivi sportivi. In secondo luogo, banalizzare il problema della castità come se non avesse conseguenze sulla società, indipendentemente da una concezione religiosa, indica una disattenzione che non è priva di conseguenze sulla società. Famiglie distrutte dal divorzio quasi sempre hanno origine da impostazioni secolarizzate di questo genere.

Essere laici o credenti, come si vede, non è senza conseguenze: per questo ci poniamo un quesito: fino a che punto i cattolici possono collaborare con certi giornali cosiddetti laici senza diventare incoerenti?

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S. MESSA IN RITO LATINO
MOTU PROPRIO ECCLESIA DEI - 2/7/1988 DI GIOVANNI PAOLO II
(AUTORIZZATA DA S. E. CARD. GIOVANNI CANESTRI)
DOMENICHE E FESTE DI PRECETTO PRESSO
CASA PROVINCIALE DELLE SUORE DELLA MISERICORDIA
ORE 10
VIA S. GIACOMO 26 GENOVA Carignano

ASS.NE “ UNA VOCE “

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Incontro


 


 

CHIESA E NAZISMO

L'ARCIVESCOVO: BASTA CON LE ACCUSE


Continua l'inchiesta del Secolo XIX sul presunto appoggio della Chiesa genovese all'espatrio di criminali nazisti e ustascia dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Il quotidiano genovese ha pubblicato ieri un’intervista a William Cowen, ex agente speciale dei servizi segreti Usa operante a Roma dopo la fine della guerra, secondo il quale i due sacerdoti croati Carlo Petronovic e Krunoslav Draganovic (indicati come gli organizzatori dell'esodo dei nazisti) erano alle dirette dipendenze della Curia di Genova.
Monsignor Bertone ieri ha precisato che «IL quotidiano genovese continua a ricostruire in maniera parziale le vicende della fuga dal porto di Genova di criminali nazisti e ustascia e continua ad attribuire alla Curia genovese, e in particolare al cardinale Siri, un ruolo di sostegno a persone che non hanno mai avuto alcun rapporto istituzionale con la diocesi».
«La Curia genovese ha mandato una precisa diffida al Secolo XIX a smentire le affermazioni non corrispondenti a verità».

AVVENIRE 17/9/2003


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Incontro


 


 

SPETTACOLI



LA TV ITALIANA E LA DONNA


Nella tv italiana regna il cattivo gusto e le figure femminili sono degradate a oggetti ornamentali. Mi sembra che sia giunto il mo mento di cercare altre strade per aumentare gli indici d'ascolto. La tv italiana è invasa da tanta musica, presentatori che fanno di tutto per essere spiritosi con finte bionde mezze nude e questo succede tutte le sere. A parere della giornalista austriaca Irene Mayer, “ la programmazione televisiva italiana è la più degradante per le donne; e, soprattutto, questa sgradevole situazione non dà segni di cambiamento. Eppure le molte stroncature pubblicate su importanti organi di stampa internazionali hanno suscitato reazioni veementi. Il dibattito è stato acceso, ma è durato troppo poco per avere qualche effetto”.
Negli ultimi mesi, per via del calo degli indici d'ascolto rispetto a Mediaset, la Rai ha aumentato la presenza di ragazze sempre più svestite. Di fronte a questo fenomeno, interessa poco sapere perché, per alzare gli indici d'ascolto, i pubblicitari puntino sulla degradazione delle donne. I confini del cattivo gusto sono stati varcati ormai da un pezzo.
Spiegare agli stranieri le "nuove professioni" nate nella tv italiana; le 'veline", le "letterine" è impossibile. Spesso non sono altro che una specie di arredo muto e sorridente su cui rimbalzano le battute cretine dei presentatori maschi. Questa è la sconsolata conclusione della giornalista austriaca Irene Mayer che noi condividiamo pienamente.

RINO TARTAGLINO



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Incontro


 


 
LA SCUOLA E L’EFFICIENZA


Che l’opera degli insegnanti debba essere efficace nessuno lo contesta, che la scuola debba modernizzarsi neppure. Allora che cosa si può dire delle impostazioni che vengono date alla scuola? Che cosa vi è di positivo e di negativo ? Quali i risultati di queste riforme ? Partecipando agli ultimi esami di Stato ho rilevato una semplice verità: non si può bocciare uno studente che non conosce una materia anche se è la più importante. Il sistema dei debiti secondo cui si procede di anno in anno, anche se non si sanno una o più materie, e la valutazione collegiale possono rendere impossibile la bocciatura nell’ultimo anno.
Di queste cose, in parte la colpa è di chi vuole certe innovazioni senza ben conoscere l’ambiente scolastico e in parte degli stessi insegnanti che non si accorgono che svalutando la scuola svalutano il loro stesso lavoro.
La nuova riforma è stata annunciata dallo slogan delle tre “I” internet, inglese, impresa.
Benissimo apprendere queste cose ma se esaminiamo questi tre obiettivi ci rendiamo conto che sono conoscenze pratiche utilissime ma non formative. Noi ci auguriamo che la visione semplificata sia più consistente e non critichiamo a priori la riforma Moratti. Tuttavia, vorremmo che si desse più importanza ai criteri educativi e formativi degli studenti.

La priorità va data all’educazione, quella che si insegnava una volta, la formazione con lo studio della storia, dell’italiano e dei valori della nostra civiltà. Quando ci sarà tutto questo allora potremo mettere insieme anche internet, impresa e la lingua di Paperino; altrimenti, avremo solo degli ignoranti maleducati che hanno qualche conoscenza pratica e per il resto il vuoto. Sul piano organizzativo, la scuola ha bisogno di un po’ di azienda e meno burocrazia per funzionare meglio, ma la scuola non è un’azienda bensì uno strumento educativo e formativo i cui risultati non possono sempre essere misurati in termini di ricavi nel breve periodo. Comunque, apprezziamo l’idea di innovare ma aspettiamo senza pregiudizi, i risultati per giudicare.

 
Incontro


 


 
GLOBALIZZAZIONE
BILDERBERG: STRETTAMENTE RISERVATO

“Ogni anno l'élite della politica, dell'economica e dell'informazione si riunisce in segreto per partecipare a un convegno internazionale. Inchiesta su un club esclusivo dove si può dire tutto, ma nulla deve trapelare Versailles e il suo castello sembrano Fort Knox” Così inizia l’articolo di Libération. Giovedì 15 maggio 2003 un centinaio di "global leader" si riuniscono per quattro giorni di discussioni sulle "cose del mondo".

I partecipanti sono tenuti al più stretto riserbo su quanto hanno sentito o finiscono nella lista nera. Perché tutta questa segretezza? Dice Pascal Lamy, uno dei partecipanti :”I partecipanti si considerano grandi tra i grandi, la nobiltà del pensiero contrapposta alla borghesia che crede di comprare tutto a suon di dollari”. In questi incontri si discute di tutto ciò che interessa le cose della politica, dell’economia, della strategia a livello mondiale in modo libero ma nulla deve trapelare. A queste riunioni sono ammessi alcuni giornalisti che fanno da “segretari”, altri vi partecipano perché sono opinionisti ma da loro non escono articoli.

Chi partecipa a questo ristretto club? Uomini politici di alto livello, alcuni ben selezionati ministri, governatori delle banche centrali rappresentanti di multinazionali e dell’alta finanza.
In questi incontri a porte chiuse si determina l’evoluzione della politica mondiale.


Per i suoi critici più radicali questa è l’Internazionale dell’intrigo. James Tucker, politico della destra statunitense, considera questo club “un gruppo di plutocrati, finanziato con i soldi dei contribuenti”. Tucker sollecitato a parlare fornisce numerosi esempi degli interventi del Bilderberg: “ha deliberato sulle linee fondamentali del trattato di Roma (1956);
nel 1975 a Cesme (Turchia) ha acclamato Margaret Thatcher come primo ministro prima della sua designazione;
nel 1991 avrebbe dato il via libera a Clinton per la presidenza;
nel 2002 Rumsfeld, segretario alla difesa americana avrebbe pianificato l’attacco all’Iraq;
sempre nel 2002 a Versailles, Giscard avrebbe mostrato in anteprima il progetto di costituzione europea (Ecco le radici non cristiane dell'Europa).


Ovviamente i membri del club interpellati smentiscono, ma, se si riuniscano in gran segreto personaggi tanto importanti e selezionati non è certo per discutere di sport o di cucina ma per regolare la nostra vita nei prossimi mesi e anni.

INTERNAZIONALE 4/9/2003 (pag 26)

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Altri circoli d’influenza
- ASPEN STRATEGIC GROUP (questioni strategiche)
- CONSIGLIO PER LE RELAZIONI INTERNAZIONALI (CFR)
(ricerche e studi di strategia politica, economica e militare ad uso dell’Amministrazione americana)
- COMMISSIONE TRILATERALE (coordinamento tra le élite di di USA, EUROPA e GIAPPONE)

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Incontro


 


 
GLOBALIZZAZIONE
IL MONDO DI MURDOCH

RUPERT MURDOCH non vuole essere paragonato a un "MAGNATE" dei media o sentire che le holding della sua società, la News Corporation, formano un "impero".
La società di solito viene chiamata News o News Corp.

I rami principali sono il network televisivo Fox, Fox News, Fox sport, Fx e altri canali via cavo negli Stati Uniti; gli studios della 20th Century Fox; 35 stazioni televisive locali statunitensi; il New York Post più il Times e il Sun di Londra; la rivista conservatrice statunitense The Weekly Standard. E ancora: la casa editrice HarperCollins; i sistemi satellitari Sky in Gran Bretagna e Star in Asia; la squadra dei Los Angeles Dodgers, che ora è in vendita; infine, varie riviste in Australia, la patria di Rupert Murdoch.

Nel più grande impero della comunicazione ai componenti della Fox News è vietato parlare con la stampa. Ma nessuno alla Fox ammette che è una contraddizione per una società di informazione. Murdoch ha la passione per i politici che prendono posizioni forti e non ambigue. Come la Thatcher, Blair, Rumsfeld e Gorge W. Bush. Nel 1995 con il Weekly Standard offrì una mano ai conservatori offrendo loro una tribuna. Due anni dopo il Sun di Londra appoggiava apertamente i laburista Blair che aveva proposto un allargamento delle leggi sulla proprietà televisiva. Insomma alcuni aspetti dei programmi della News Corp. Fanno gli interessi della politica dei conservatori e altri no. Ma hanno tutti l’obiettivo di usare l’influenza politica per far crescere le sue aziende. Murdoch spinge per cambiare le regole sulla proprietà televisive negli USA, se questo si realizzasse in tutte le città di piccole o medie dimensioni sarebbe permesso ad un solo gruppo di monopolizzare giornali e reti tv cosa finora proibita.

Oggi le società di Murdoch non hanno rivali quanto ad integrazione dei settori. Producono film, spettacoli televisivi, trasmissioni sportive, giornali e libri. Vendono questi prodotti al pubblico e alle agenzie di pubblicità – sui giornali, sulle reti televisive e sui canali via cavo. E si occupano anche della loro distribuzione. I sistemi satellitari di Murdoch oggi diffondono le produzioni della News Corp. In Europa e Asia. Se Murdoch diventerà il principale azionista della DirecTv questo sistema si estenderà anche agli USA. Stiamo per assistere a un’invasione dei contenuti prodotti per i network via satellite di Murdoch che potrà spazzare via tutto il resto.

Sky Italia è la piattaforma dl tv digitale via satellite nata dalla fusione dl Telepiù, la tv a pagamento di Vivendi Universal e Stream, La proprietà dl Sky Italia è divisa tra News Corp (80,1 per cento) e Ielecom italia (19,9 percento) "e praticamente controllerà l'intero mercato italiano della pay~tv". Alla fine di marzo l'accordo ha ricevuto il nulla osta dopo cinque mesi di esame della commissione europea antitrust. Ma è sottoposto a condizioni severe" per arginare li regime di quasi monopolio che si è comunque creato, come ha riconosciuto il commissario europeo Mario Monti.
News Corp non potrà avere i diritti esclusivi dl film e partite di calcio, e dovrà lasciare che le altre tv terrestri e via cavo Italiane acquistino film e partite direttamente dai distributori cinematografici o dalle società sportive.
Rupert Murdoch col suo impero editoriale ha cambiato le regole dell'informazione

Da JAMES FELLOWS, THE ATLANTIC MONTHLY, USA.

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GLOBALIZZAZIONE
OGM NON SONO LA SOLUZIONE

Lo studioso americano Jeremy Rifkin alla domanda “se l’introduzione dei prodotti agricoli geneticamente modificati nei paesi in via di sviluppo possono combattere la fame ? Riponde : “Il 78 % delle persone malnutrite vive in paesi dove esiste il cibo per sfamarli.
Come già affermato dal premio Nobel Amartya Sen “Non è il cibo che manca, mancano i soldi per comperarlo”. Le sementi dei prodotti OGM permettono una sola semina, ma il raccolto non fornisce altri semi perché sterili.
Coloro che si affidano agli OGM si legano mani e piedi alle multinazionali che li producono e tendono così a creare un monopolio.
Secondo Rifkin, la soluzione sarebbe la riforma agraria nei paesi poveri in modo da fornire la terra ai contadini di solito in mano alle multinazionali, perché possano produrre quanto serve loro per vivere ed esportare il resto; inoltre, il paesi ricchi (USA , Europa) dovrebbero liberalizzare i mercati invece di fare protezionismo sui loro prodotti agricoli.

Da La Stampa 6/8/2003


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Incontro


 


 
NOTIZIARIO M.C.L.
CIRCOLO S. AGOSTINO – VIA CONSOLAZIONE 1 GENOVA
CARI SOCI, abbiamo cominciato,dal numero di Luglio,a rispondere alla domanda: CHI E' MARIA PER NOI, sottoponendo la nostra attenzione alla meditazione del primo Mistero Gaudioso "L'annunciazione del Signore". Non ci resta, quindi, che andare avanti nella nostra riflessione, passando al 2° Mistero Gaudioso: La visita della Madonna a santa Elisabetta.
Chi ama Dio,non può non amare il prossimo. E la Vergine "piena. di grazia", perché ha. Dio dentro di sé, si affretta a correre dalla cugina che,nella sua tarda età,aspetta un figlio,Giovanni Battista,ed ha tanto bisogno di aiuto e di assistenza.
Il primo ed il secondo comandamento, i due principali della Legge, rifulgono splendidamente in Maria, che diviene nostro modello di vita cristiana,tanto più alto quanto più umile è il suo sentire nell'inno di lode e di ringraziamento del Magnificat.

LA VISITAZIONE
Come accorresti svelta
dalla cugina anziana
che - l'Angelo Ti disse -
avrebbe avuto un figlio
nella sua. tarda età.

E Tu, piena di grazia
che avevi il cielo dentro,
che avevi Dio con Te,
sollecita Ti offristi
pronta all'altrui bisogno.

Stupita Elisabetta,
notò gioire dentro
il bimbo nascituro,
notò negli occhi Tuoi
la luce sovrumana.

E, piena. dello Spirito:
"A cosa devo disse –
che sia venuta a me
la madre del Signore ?
Beata che hai creduto!"

Allor lodasti Iddio:
"L'anima mia- dicesti -
magnifica il Signore
e il mio spirito esulta
in Dio, mio salvatore

E ancor cantasti Iddio
che sa innalzare gli umili
ed abbassare i forti,
che sa arricchire i poveri
e impoverire i ricchi.

E ringraziasti Iddio
per la misericordia,
fedele alle promesse,
al padre Abramo fatte
e alla sua discendenza.

O Madre di Dio e nostra,
Tu per tre mesi circa
- dice l'Evangelista -
restasti in quella casa
ad essere di aiuto!


Invocando,infine, l'intercessione della Madonna che ci aiuti a comprendere e a mettere in pratica i veri valori dei due principali comandamenti del Vangelo (amore di Dio e amore per il nostro prossimo), auspico benedizioni divine.

IL PRESIDENTE BALDASSARRE TURCO

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RASSEGNA STAMPA


I POLITICI E LE BUGIE


LA REPUBBLICA – 14/7/2003
– IN UN ARTICOLO RALF DARHENDORF ILLUSTRE POLITICO, CERCA DI SPIEGARE LE CONSEGUENZE DI “QUANDO I POLITICI DICONO BUGIE” – COMMENTONOI ABBIAMO UN DUBBIO SOLO: ” QUANDO DICONO LA VERITA’!”
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IMMAGINI DI UDAY E QUSAY UCCISI


LA STAMPA – 25/7/2003
– RUMSFELD ORDINA MOSTRATELE CHE SIANO DI MONITO AI RIBELLI – COMMENTO UMILIARE IL NEMICO E’ IL MODO SICURO PER FARSI ODIARE DI PIU’
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ANDREOTTI MAFIOSO,SOLO PER UN PO’


IL GIORNALE – 26/7/2003
– I GIUDICI DI APPELLO PARLANO DI CONTATTI COI BOSS FINO AL 1980 – COMMENTO : CERTI PROCESSI NON VALE LA PENA DI SEGUIRLI TANTO NON SI CAPISCE QUASI NIENTE
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5 CANALI DELLA TV PUBBLICA A SKY


CORRIERE DELLA SERA – 30/7/2003
– PER LA PRIMA VOLTA CEDUTI I DIRITTI SU SPETTACOLI RAI IN CAMBIO DI 44 MILIONI DI EURO – COMMENTODIAMO UNA MANO AI MONOPOLI DELL’INFORMAZIONE
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UCCIDERE ARAFAT


GIORNALI E TV -14/9/2003
– IL VICE PRIMO MINISTRO ISRAELIANO DICHIARA ALLA STAMPA : “TUTTE LE OPZIONI SONO APERTE ANCHE L’UCCISIONE DI ARAFAT” – COMMENTOPROVANO A VEDERE L’EFFETTO CHE FA. E SE NESSUNO PROTESTA…. .
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BERLUSCONI, MANO TESA AGLI EBREI


LA STAMPA – 18/9/2003
– RAMMARICO DEL PRIMO MINISTRO ALLA COMUNITA’ EBRAICA DI ROMA PER LE FRASI SU MUSSOLINI, CHE NON HA AMMAZZATO NESSUNO. HA CHIESTO PERDONO SOLO PER LA STRUMENTALIZZAZIONE CHE NE E’ SEGUITA – COMMENTO I GUELFI E I GHIBELLINI SONO MORTI SOLO NEL NOVECENTO, DA OGGI IN POI SE VUOLE, POTRA’ PARLARE BENE DI CAIO MARIO O DI LUCIO CORNELIO SILLA, EVITERA’ OGNI CRITICA ED OBBLIGO DI SCUSE
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APPLAUSI VIETATI IN CHIESA


CORRIERE DELLA SERA – 23/9/2003
- PRONTO DOCUMENTO VATICANO CHE PROIBISCE LE CONCELEBRAZIONI CON PROTESTANTI E ORTODOSSI, VIETA GLI APPLAUSI E DANZE IN CHIESA , LA SOSTITUZIONE DI LETTURE BIBLICHE CON BRANI DI AUTORI ESTRANEI E ABOLISCE LE CHIERICHETTE – COMMENTOUN APPLAUSO AL DOCUMENTO MA,…. FUORI DALLA CHIESA
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Incontro


 


 
RELIGIONI
STRUTTURA DEL TALMÙD


Occorre ricordare che la fonte prima dell'autorità per tutte le manifestazioni del giudaismo classico e dell'ortodossia contemporanea, è il Talmùd babilonese, mentre il resto della letteratura talmudica, compreso il Talmùd di Gerusalemme, o Talmùd palestinese, sono testi autorevoli ma supplementari.
Il Talmùd consiste di due parti: la Mishnah e la Gemara.
La prima è un lucido codice di leggi e consiste in sessantatré trattati raccolti in sei volumi redatti in Palestina a partire dall'anno 200 dell'era volgare e derivati da un materiale legale molto più voluminoso, in gran parte orale, elaborato durante i due secoli precedenti.
La Mishnah è scritta in ebraico e comprende sezioni dedicate al servizio nel Tempio, purezza rituale, agricoltura, festività, donne, comportamenti degli ebrei tra loro, verso i non-ebrei e verso Dio.
La seconda parte, la Gemara, molto più lunga e predominante, in gran parte scritta in aramaico, fu completata alla fine del sesto secolo dell'era volgare: è un'esegesi della Mishnah e dei libri biblici con le discussioni di varie generazioni di rabbini a Babilonia, sotto l'impero persiano e nella "Terra d'Israele" durante la dominazione romana.
La Gemara consiste dunque in due parti parallele, una babilonese, databile tra l'anno 200 e il 500 e l'altra palestinese tra l'anno 200 e una data sconosciuta, assai prima dell'anno 500.
La Mishnah, è tutta in ebraico, le altre parti del Talmùd e della letteratura talmudica sono scritte in ebraico e in aramaico, lingua questa che predomina nel Talmùd babilonese. Questi testi non si limitano alle questioni legali: spesso le discussioni giuridiche, senza ordine né una ragione apparente, vengono interrotte da una "narrazione", aggadah, mescolanze di storie e aneddoti sui rabbini e la gente comune, personaggi biblici, angeli, demoni, stregonerie e miracoli.

Per il giudaismo classico sono le parti che riguardano questioni giuridiche e la discussione di casi problematici ad avere la massima importanza.
È lo stesso Talmùd a definire le varie categorie di ebrei, in ordine ascendente: nel gradino più basso ci sono gli ignoranti, seguono quelli che conoscono soltanto la Bibbia, poi quelli che hanno familiarità con la Mishnah o con l'aggadah e infine la classe superiore, quelli che hanno studiato la parte legale della Gemara e sono in grado di discuterla. Solo questi sono in grado di guidare in ogni cosa tutti gli altri ebrei
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Il sistema legale del Talmùd è globale e rigidamente autoritario ma, al tempo stesso, capace d'infiniti sviluppi senza possibilità di operare alcun cambiamento nei suoi fondamenti dogmatici. Copre qualsiasi aspetto della vita ebraica sia individuale che sociale, di solito nei più intimi dettagli, con sanzioni e punizioni per qualsiasi peccato concepibile o infrazione alle regole. Per ogni problema le regole sono formulate in forma assolutamente dogmatica e non possono esser messe in questione. L'unica cosa che può esser messa in discussione all'infinito è l'elaborazione e con essa la definizione pratica delle regole.

Prendiamo alcuni esempi. Nello Shabbat non è permesso "alcun genere di lavoro". Il concetto di lavoro è definito applicabile a 39 generi di lavoro, né uno più né uno meno. Ia scelta è dogmatica e non ha nulla a che fare con la maggiore o minore durezza del lavoro. Lo scrivere è uno dei lavori proibiti. Alla domanda: "Quanti caratteri si devono scrivere perché s'incorra nel peccato di scrivere durante lo Shabbat?" La risposta è: "Due".
Un altro dei lavori proibiti è la macinazione del grano. Dal divieto si deduce che per analogia, esso è esteso anche all'esercizio della medicina durante lo Shabbat. E questo per impedire che non si commetta peccato nel macinare gli ingredienti per le pozioni. Per quanto possa essere assurdo, quello che è stato stabilito rimane tale, una volta per sempre.
Una delle forme di lavoro proibite durante lo Shabbat è il raccolto. Questo divieto è esteso, per analogia, all'atto di spezzare il ramo di un albero e, di conseguenza, è proibito cavalcare qualsiasi animale; così è anche vietato andare in bicicletta per l'analogia con l'andare a cavallo.
Un ultimo esempio per illustrare come si segue lo stesso metodo anche in casi del tutto teorici. Quando c'era il Tempio, il sommo sacerdote poteva solo sposare una vergine, sebbene durante quasi tutto il periodo talmudico non ci fosse né il Tempio né il sommo sacerdote. Tutte le scuole del giudaismo classico si sono dovute misurare con centinaia di problemi di questo genere e il prestigio dei sapienti talmudici derivava dalla loro abilità di analisi, perché dentro questo formalismo dogmatico c'è sempre posto per continui sviluppi, anche se solo in una direzione, e infatti fu così fino all'ultima redazione del Talmùd.

Il periodo talmudico finisce intorno al 500 dell'era volgare e il periodo del giudaismo classico, comincia nell'anno 800. Pochissimo si sa di questo periodo. A partire dall'anno 800 in poi esistono precise informazioni storiche. Nel frattempo, la società ebraica era cambiata profondamente: in ogni caso, non ne facevano più parte i contadini.

LE DISPENSE

Come abbiamo visto il sistema talmudico è assolutamente dogmatico e non consente alcun rilassamento delle sue regole neppure quando le nuove condizioni storiche le riducono all’assurdìtà. Contrariamente ai testi biblici, nel Talmùd il significato letterale è fuori discussione e nessun è autorizzato a interpretarlo in modo diverso dal canone.
Nel periodo del giudaismo classico divenne impossibile per le classi dominanti ebraiche i rabbini e i ricchi continuare a servirsi di numerose leggi.
Proprio nell'interesse di queste classi di potere. venne introdotto il metodo delle dispense così da conservare la lettera della legge per poi distorcerne lo spirito e l'intenzione. La causa prima della degradazione del giudaismo nella sua epoca classica fu proprio questo sistema delle dispense (heterim).
Alcuni esempi di come funziona il sistema.

1) PRESTITO AD INTERESSE
Prestito ad interesse. Nel Talmùd si proibisce severamente, pena gravi sanzioni, che un ebreo pretenda gli interessi se fa un prestito ad un altro ebreo Mentre per le leggi talmudiche esigere il massimo profitto per un prestito fatto a un gentile è un dovere religioso, una serie di regole dettagliatissime proibisce tutte le forme di interesse derivante da un prestito fatto a un ebreo da un altro ebreo. Nel XVI secolo fu introdotto un marchingegno per giustificare i prestiti ad interesse tra ebrei: la heter’isqa, la “dispensa per i rapporti di affari".
L'idea era di presentarla non come un prestito ma come un “investimento" del creditore nell'attività commerciale del debitore. salvando così la lettera della legge. Nella stipula sì fissavano le due somme quella dell’investimento e quella della restituzione comprensiva del compenso. In pratica. sì tratta di prendere il testo della dispensa scritto in aramaico e del tutto incomprensibile alla maggioranza degli ebrei, affiggerlo nella stanza dove avviene la transazione e il prestito ad interesse tra ebrei diventa perfettamente legale e irreprensibile. Copie di questo testo sono in tutte le banche israeliane.

2) L’ANNO SABBATICO
L'anno sabbatico. Secondo la legge talmudica, che a suo fondamento Levitico, 25, la terra ebraica in Palestina dev'esser lasciata incolta ogni sette anni Per il Talmud nell'anno sabbatico è vietato fare qualsiasi lavoro, agricolo compresa la raccolta delle messi.
È’ documentato che la legge fu rigorosamente rispettata per quasi un millennio, dal quinto secolo precedente l'era volgare fino alla scomparsa dell'agricoltura ebraica in Palestina. Comunque. verso il 1880, con le prime colonie ebraiche in Palestina quella legge divenne un problema.
Così i rabbini, inventano un’altra dispensa. Ecco come funziona. Poco prima dell'anno sabbatico il ministero degli interni israeliano consegna al rabbino capo un documento nel quale gli si trasferisce legalmente la proprietà di tutta la Terra d'Israele. sia privata che pubblica. Forte di questo diritto, il rabbino capo va da un non ebreo e gli vende tutta la Terra d'Israele e in un atto separato, il “compratore” s’impegna a “rivendere" la terra subito dopo la fine dell'anno sabbatico. La transazione si ripete ogni sette anni, di solito con lo stesso "compratore”.

3) LA MUNGITURA DURANTE LO SHABBAT
Anche la mungitura è stata proibita in tempi post-talmudici. I rabbini avevano scoperto un vecchio precetto che permetteva di “vuotare” le mammelle gonfie delle vacche anche durante lo shabbat per alleviarne la sofferenza ma a condizione che il latte dovesse essere sparso al suolo. Il problema viene così risolto.
La mattina dello Sbabbat. Un pio allevatore va nella stalla e mette un secchio sotto le mammelle delle vacche senza con questo infrangere alcun divieto. Poi va in sinagoga a pregare. A questo punto, arriva un altro pio collega che, entrato nella stalla, scopre con sorpresa che i secchi sono tutti pieni di latte. Allora, li porta in un posto fresco e anche lui, come gli altri va alla sinagoga. Così tutto è a posto.

4) SEMINAGIONI MISTE
Dispense analoghe furono concesse dai rabbini sionisti riguardo al divieto, che ha a fondamento Levitico, 19: 19 di “Non seminare due specie diverse di piante nello stesso campo”.
L'agronomia moderna ha dimostrato che, per il foraggio, la seminagione mista dà rendimenti migliori. I rabbini inventarono subito il tipo adatto di dispensa: un coltivatore ebreo semina il campo per lungo con una sola specie di semente e, più tardi, un suo collega, “che non sa nulla" del precedente, semina il campo per largo. ovviamente con l'altra specie.

5) SOSTANZE LIEVITATE
Durante i sette giorni di Passover (Pesach), agli ebrei è vietato mangiare e tenere presso di sè sostanze lievitate. Come al solito, fu escogitata una dispensa per cui tutte queste sostanze sono fittiziamente vendute a un gentile prima della festività e ricomprate automaticamente subito dopo.

6) IL GOY DELLO SHABBAT
Le più elaborate dispense sono forse quelle che riguardano il Goy (gentile) dello Shabbat. Come si è visto prima l’arco delle attività vietate durante lo Shabbat è stato esteso continuamente.
Persino il banale problema umano di desiderare una tazza calda di tè nel pomeriggio dello Shabbat diventa un problema. Comunità composte esclusivamente di ebrei ortodossi sarebbero stati senza soluzione, almeno per otto o dieci secoli, se non fosse stato per l'aiuto dei non ebrei.
Oggi. nello Stato d'Israele. tutto ciò è ancora più vero visto che molti dei servizi pubblici. come l’acqua. il gas e l'elettricità rientrano in questa categoria. IL giudaismo classico non sarebbe sopravvissuto neanche un settimana senza la possibilità di servirsi dei non ebrei.
Per esempio, il Talmùd vieta agli ebrei di godere della luce di una candela accesa da un gentile a meno che questi non abbia avuto bisogno della luce prima che l'ebreo entri nella stanza.
Anche qui la dispensa risolve il problema. Prima di tutto, c'è il metodo delI"'accenno", legato alla logica legale secondo cui una domanda peccaminosa perde tutto il biasimo se è posta con tatto. Come regola l'accenno dev'essere "oscuro", anche se, in casi di estrema necessità è permesso fare un accenno "chiaro". "Qui fa freddo" oppure “Qui è buio". Normalmente basta un accenno "oscuro” come per esempio: "Qui si starebbe meglio se fosse più caldo". Un servitore gentile, che non capisce questi “accenni oscuri" rischia di essere licenziato.
Il secondo metodo è seguito nei casi in cui non è un servizio occasionale ma un lavoro regolare, di routine, da effettuarsi senza la continua supervisione degli ebrei. il metodo si chiama "inclusione implicita" (hayla'ha). Il gentile è assunto "per l'intera settimana o per l'intero anno" senza che nel contratto si faccia menzione del sabato o dell'anno sabbatico. In realtà poi, il gentile lavorerà solo di sabato, come quando viene assunto per spegnere le candele nella sinagoga dopo la preghiera della vigilia dello Shabbat e, nella moderna Israele per controllare il flusso degli acquedotti o il livello dei bacini idrici.

ASPETTI SOCIALI DELLE DISPENSE

Occorre ricordare gli aspetti sociali di questi ed altri casi simili. La caratteristica predominante delle dispense. e del giudaismo classico che si fonda su di esse. è l'inganno prima di tutto ai danni di Dio se è lecito servirsi di questo termine per designare un essere che viene ingannato con tanta indifferenza dai rabbini che si considerano più astuti di lui. Non concepibile contrasto più profondo tra il Dio della Bibbia. particolarmente quella dei grandi profeti, e il Dio del giudaismo classico. Quest'ultimo è simile più al Giove dei romani spesso ingannato dai suoi fedeli. Parallelo all’inganno di Dio è l'inganno degli altri ebrei soprattutto nell’interesse della classe dominante ebraica. Come c'era da aspettarsi non sono mai state concesse dispense nell'interesse specifico degli ebrei poveri. Per esempio, agli ebrei che soffrivano la fame i loro rabbini non dettero mai la dispensa per mangiare i cibi proibiti sebbene quelli kosher fossero di solito molto più costosi.
Malgrado tutto, gli ebrei religiosi onesti, sono certamente la maggioranza.

(RIDUZIONE da STORIA EBRAICA E GIUDAISMO – il peso di tre millenni – ISRAEL SHAHAK)

RINO TARTAGLINO



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