Politica - Economia - Costume
LA MONDIALIZZAZIONE
Il mondo è governato da personaggi
ben diversi da quelli creduti da coloro i quali non sanno guardare dietro
le quinte
BENJIAMIN DISRAELI
La mondializzazione è quella ideologia politica
che ha per obiettivo la realizzazione di un governo unico a livello
planetario. Tale ideologia non è di recente formulazione anche
se solo a partire dalla fine della II guerra mondiale ha trovato chi
ha ritenuto di proporla. Tra le carte della società segreta conosciuta
come degli Illuminati di Baviera scoperte occasionalmente, vi era il
progetto di rovesciare sovrani allora al potere per mettere in opera
un'organizzazione a livello mondiale.
Dichiarazioni esplicite sulla volontà di creare un unico organismo
a livello mondiale si ebbero negli anni '40. Significativa l'affermazione
di Paul Warburg: "Avremo comunque un governo mondiale".
E di conseguenza furono creati i nuovi organismi necessari per la realizzazione
di questo disegno. Per la concretizzazione di questo obiettivo è
necessario fare riferimento ad un centro di potere abbastanza forte
che operi a livello planetario.
I fautori della mondializzazione pur appartenendo a vari continenti
e quindi d'ambito internazionalista sanno che in riferimento al tempo
presente, essa non può che essere collegata con le fortune dell'unica
superpotenza emergente - gli Stati Uniti d'America.
Ma chi dirige la politica americana ? La maggioranza della gente direbbe:
"Il presidente degli Stati Uniti". William Cleon Skousen,
docente della Brigham Young University, ex agente FBI, scrittore e saggista
ritiene che la risposta esatta sia: "Il Council on Foreign Relations
(CFR)". Questo organismo fu fondato nel 1921 dalla famiglia Rockefeller
per contrastare le tendenze isolazioniste degli americani contrarie,
come è ovvio,agli interessi delle multinazionali USA. Al CFR
(che è una fondazione culturale quindi, finanziata dal contribuente
americano) appartengono i massimi esponenti dell'industria e della finanza
USA. Il CFR è organizzato come un altissimo ufficio-studi, semi-segreto
nel quale vengano studiate strategie "globali" che immancabilmente
la Casa Bianca adotta come direttive di politica internazionale. Nel
1939 il CFR suggerì l'entrata in guerra degli USA, nel dopo guerra
lanciò il piano Marshall e la convivenza con l'URSS. Allora il
CFR era pianificatore e roosveltiano oggi, invece, preme per la liberalizzazione
globale di capitali e merci. Come si vede le linee strategiche elaborate
negli uffici del CFR sono state tutte adottate dalla Presidenza USA.
Le direttive studiate dal CFR in riunioni riservatissime devono poi
essere fatte digerire alle più vaste platee di politici, imprenditori
e decisori nazionali e mondiali. La lista dei finanziatori del CFR è
lunghissima comprende tutte le maggiori imprese americane.
Altri gruppi costituiti da personaggi i più illustri dei vari
campi a livello internazionale sono il Gruppo Bilderberg e la Trilateral
che comprende industriali e uomini d'affari di tre blocchi continentali
USA, Europa e Asia. Tutti gli organismi che sono stati creati a livello
internazionale ONU, Nato, Fondo Monetario Internazionale, Banca Mondiale,
Organizzazione Mondiale del Commercio, G. 8, ecc
, hanno lo scopo
di realizzare una strategia secondo cui le idee formulate a Washington
si diffondono in campo internazionale e poi ritornano a Washington come
elaborate dalla comunità internazionale, come in sintesi afferma
l'ex Segretario di Stato di Carter Z. Bredzinsky. Noi possiamo dire,
come afferma ancora Bredzinsky, che gli USA sono l'unico Paese ad avere
una strategia globale e sono in grado di elaborare di volta in volta
linee d'azione in tutti i continenti utilizzando organismi diversi,
giustificando il comportamento economico o l'intervento politico e quello
militare a seconda dell'opportunità con la difesa della pace,
la democrazia, il libero mercato, la libertà, ecc
. Il sorgere
di altre potenze in Europa o in Asia metterebbe in discussione la supremazia
americana. Per questo motivo, tutta l'azione politica americana è
volta a controllare - per quanto possibile - la situazione usando la
strategia secondo cui l'equilibrio mondiale, la pace e la prosperità
dipendono dalla forza americana. Se qualcosa viene a turbare questa
situazione viene creata una condizione di attrito per il quale l'azione
degli USA diventa indispensabile e tutto rimane sotto controllo.
Questa prospettiva può continuare così finché gli
USA hanno una netta supremazia e in questo senso, i sostenitori del
mondialismo che sono ideologicamente degli internazionalisti, hanno
tutto l'interesse a promuovere il modello americano efficiente ed operante.
Se dovesse venire meno si avrebbe una frantumazione a livello mondiale
con la conseguente messa in discussione di tutta la strategia mondialista
ed i suoi fautori dovrebbero iniziare con molta più fatica tutto
altrove daccapo.
Bibliografia
- USA e CFR - Giuseppe Cosco
- I fili invisibili del Mondo - M. Blondet
- L'elite che guida i nostri destini - M. Blondet
- Il nuovo Ordine Mondiale - Giorgio Bongiovanni
- Nuovo Ordine del Mondo o destino segreto - Terry Melanson
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