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Difesa della Vita



 

LIMITI ALLA CREMAZIONE
SECONDO LE DISPOSIZIONI DELLA CHIESA



Sulla cremazione può essere interessante sentire anche la dichiarazione del S. Ufficio del 5 luglio 1963, approvata da PAOLO VI, papa in quell'anno. essa è riportata ai numeri 3998/3999 (anni 1963/64) del manuale ufficiale del Denziger. all'inizio la dichiarazione chiarisce che nel passato la chiesa si era opposta all'uso di bruciare i cadaveri, allorché ciò avveniva per animo ostile contro i costumi cristiani e le tradizioni religiose nonché in segno di violenta negazione dei dogmi cristiani, in particolare della resurrezione dei morti e della immortalità dell'anima. Però l'incinerazione del corpo non riguarda l'anima né impedisce all'onnipotenza di Dio di ricostruire il corpo. In determinate circostanze, specialmente quando risultava evidente che la cremazione era fatta con rettitudine di intenzione per motivi piuttosto seri, particolarmente di ordine pubblico, la chiesa non si opponeva. poi si continua con l'affermazione che in quei tempi erano state rivolte frequenti richieste alla S. Sede per l'attenuazione della disciplina ecclesiastica riguardo alla cremazione "che risulta molte volte essere promossa oggi non per odio contro la chiesa o i costumi cristiani ma soltanto per motivi o igienici o economici o anche di altro genere dì ordine tanto pubblico quanto privato". "La santa madre chiesa ritiene di dover, accogliere benevolmente queste preghiere, stabilendo quanto segue:
1) Bisogna fare in modo, in linea di massima, di conservare piamente la consuetudine di seppellire i corpi dei fedeli defunti; perciò gli ordinari, impiegate le opportune disposizioni e persuasioni, si preoccupino che il popolo cristiano si astenga dalla cremazione e non si allontani se non costretto dalla necessità - dall'uso della sepoltura";
2 ) (riassunto) e' sembrato bene peraltro mitigare quanto prescritto dai canoni a riguardo ed applicarli solo quando risulti ben chiaro che la cremazione viene richiesta per la negazione dei dogmi cristiani o per animo settario e per odio verso la religione cattolica e la chiesa.
3 ) "Perciò anche segue che per coloro che scelgono' la cremazione del. proprio cadavere non devono, in base a questo testo, essere negati i sacramenti né i pubblici suffragi", se non quando risulti che la decisione è dovuta all'avversione alla. religione. Tuttavia, perché sia evidente che l'animo della chiesa e' alieno dalla cremazione, il rito della sepoltura ecclesiastica e i suffragi che ne derivano non potranno mai svolgersi nello stesso luogo della cremazione e neppure in forma di semplice accompagnamento durante il funerale.

GIORGIO MARTINI            


 
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