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L'INTERPRETAZIONE DELLA BIBBIA


L'ultimo documento della Pontificia Commissione Biblica dal titolo "Il popolo ebraico e le sue Sacre Scritture nella Bibbia cristiana" uscito di recente nelle librerie, oltre ad affermazioni risapute come quella che le due parti della Bibbia sono inseparabili, che il Nuovo Testamento trova le sue radici nel Vecchio e qualche accomodante lettura dei Vangeli e delle Epistole, dà la sensazione di presentare un documento che mira a realizzare il lieto fine, in cui tutti vissero felici e contenti dopo quasi 2000 anni di incomprensioni.

Dalla lettura posiamo trarre tre semplici considerazioni:

1 Chiamare il Vecchio Testamento "Scritture del popolo ebraico" fa pensare che l'interpretazione di queste Scritture debba essere fatta attraverso l'intervento dei rabbini e degli uomini di legge della sinagoga. Noi sappiamo che solo la Chiesa può dare l'interpretazione autentica. Se non fosse così che cosa dovremmo pensare del Cristianesimo e dello stesso Gesù ? Gesù dice : "Anche la Bibbia testimonia di Me ! ma voi non volete venire a Me per avere la vita" (Giov. 5,39). Quindi, il Vecchio Testamento è propedeutico al Nuovo, ma gli uomini d'Israele sacerdoti, scribi e farisei non sono stati capaci di capirlo ed ancora adesso il problema non è risolto;

2 Le accuse di Gesù contro i sacerdoti, e i dottori della legge del suo tempo possono anche sembrare troppo dure per le nostre orecchie ma, Gesù ebreo, condannava i suoi concittadini per aver mal interpretato la legge impedendo così al popolo di riconoscerlo come Messia. Questo è il centro del problema che non può essere eluso;

3 Per ultimo, dobbiamo avere stima reciproca e comprensione, ottima cosa ma ricordando le parole di Gesù: "Andate e predicate chi crederà sarà salvo, chi non crederà sarà condannato"; a questo punto alla Commissione biblica vorremmo chiedere : "tutti gli altri devono convertirsi al cristianesimo oppure possono continuare nelle loro convinzioni ?" Secondo la mia opinione Gesù si rivolgeva a tutti i popoli ed in primo luogo al popolo di Israele. Il documento elargisce tanti elogi, ma non fa cenno a questo impegno per la conversione dei non cattolici.



Rino Tartaglino           


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