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LUTERO E IL PROTESTANTESIMO
Giovanni De' Medici salito al soglio pontificio col
nome di Leone X, abituato allo sp1endore della corte fiorentina, continuò
in Roma l'opera del suoi predecessori con numerosi interventi in architettonico
ed artistico alfine di rendere ancora più magnifica la capitale
della cristianità. Le costose iniziative misero ben presto in
difficoltà le finanze romane. Per favorire 1' afflusso di mezzi
finanziari fu deciso di utilizzare tutte le risorse che la fantasia
poteva suggerire. Fu emessa la BOLLA SULLE INDULGENZE che permetteva
ai fedeli di poter ottenere remissione di peccati attraverso una offerta.
Molti ecclesiastici furono incaricati dell'iniziativa e, spesse volte,
come accade nei casi in cui si sollecitano prestazioni economiche in
cambio di contropartite spirituali si rischia di compiere qualche eccesso
che rende il tutto discutibile. La cosa Precedeva abbastanza
tranquilla finché non fu affidata in Germania ad Alberto di Brandeburgo
Vescovo di Magonza la gestione della intera operazione. Alberto si rivolse
ai domenicani che a quel tempo erano in contrasto con gli Agostiniani,
ciò diede motivo a Lutero per incarico del suo ordine di intervenire
in maniera decisa sulla questione delle indulgenze. Dopo questo primo
intervento polemico ma misurato e per il quale aveva avuto consensi,
nel 1517, ormai certo di potenti solidarietà nazionali (molti
principi tedeschi erano insofferenti al tributo che dovevano dare a
Roma) denunciava i predicatori domenicani al Vescovo di insegnare che
l'acquisto delle indulgenze equivaleva ad offrire ai peccatori il regno
dei cieli. L'obiezione non era pertinente: le indulgenze rimettono le
pene, si. ma non i peccati. Inoltre, alla lettera erano aggiunte 95
proposizioni conclusive che Lutero stesso il 31 ottobre inchiodava personalmente
sul portale della cattedrale di Wittemberg. Con questa presa di posizione
di Lutero ha inizio la secessione dei fedeli tedeschi dal corpo vivente
della CHIESA. Sotto la spinta di Roma l'imperatore Massimiliano alla
Dieta di Augusta (Parlamento) condanna Lutero che aveva esortato i tedeschi
ad opporsi con le armi al "traffico delle indulgenze". Spalleggiato
dai principi tedeschi, Lutero irrigidisce la sua posizione, rifiuta
di presentasi a Roma per discolparsi. Il legato inviato in Germania
del Pontefice non ottiene risultati. Un secondo Legato inviato da Leone
X cerca di persuadere Lutero a non proseguire nella sua azione eretica
ma, i fatti erano già andati oltre centinaia di lettere di invito
alla rivolta al Papato erano già state inviate. Lutero in questo
clima di controversie nega il primato del Papa, afferma che i concili
possono errare
(dichiara illegale la condanna dell'eretico Hus), considera irrilevanti
le tradizioni apostoliche e dichiara unica verità, la Sacra Scrittura.
Davanti a tante enormità la Chiesa condanna le sue tesi e lo
dichiara ERETICO ED ERESIARCA. Lutero brucia pubblicamente la bolla
di scomunica insieme ai libri delle leggi canoniche. La Germania divisa
in due, volse la sua attenzione al nuovo imperatore Carlo V che rimette
la decisione alla Dieta di Worms. Lutero si presenta con gran seguito
di cavalli e cavalieri. Ammonito a rimettersi alle decisioni dei Concili,
Lutero nega violentemente l'autorità del Papa e dei Concili.
l'unica luce è nella Sacra Scrittura. La Dieta a malincuore condanna
il monaco
ribelle. Il protettore di Lutero a questo punto organizza un finto rapimento
in modo da togliere dalla circolazione il monaco che viene ricoverato
nella fortezza di Westberg. La Dieta di Worms conferma il bando imperiale
e dichiara Lutero nemico di Carlo V e dell'impero. Dopo nove mesi di
sontuosa prigionia Lutero riappare alla corte di Federico di Sassonia
più potente di prima. Nel 1521 muore Leone X e si ebbe un momentaneo
disinteresse del mondo cattolico per gli eventi di Germania, anche perché
l'imperatore Carlo V era occupato a reprimere in Spagna sedizioni e
rivolte. Il nuovo papa Adriano VI, già maestro dell'imperatore
invia in Germania un Legato con l'incarico di far presente alla Dieta
(Parlamento) l'esigenza di combattere il pericolo turco e di estirpare
il luteranesimo. La Dieta riunita a Norimberga dà una risposta
sconcertante. Se da una parte dichiara di impedire la pubblicazione
dei libri di Lutero, dall'altra si schiera contro il Pontefice a proposito
dei benefici ecclesiastici. In pratica la Dieta stabiliva : la requisizione
dei beni delle chiese. l'eliminazione di ogni giurisdizione temporale
dei prelati e le revoca dei privilegi spettanti al clero.
Inoltre, suggeriva la convocazione di un Concilio per discutere tutte
le questioni irrisolte. La situazione internazionale in quel periodo
era particolarmente difficile vi era praticamente una guerra in atto
tra Francia e Spagna e l'Italia era il campo di battaglia. Il pontificato
di Adriano VI finì dopo appena otto mesi ed al Soglio Pontificio
sale Clemente VII (de' Medici) cugino di Leone X. Il nuovo Papa inviò
il Cardinal Lorenzo Campeggi in Germania presso la Dieta allo scopo
di ammorbidire la dura linea assunta in precedenza rispetto ai benefici
ecclesiastici date le difficoltà economiche in cui si dibatteva
la Chiesa. Nello stesso tempo chiedeva che venisse autorizzata una sua
"potestà punitiva" contro Lutero. La Dieta rispose
negativamente ed ove si desiderasse una più ampia trattazione
della "presunta eresia luterana" si convocasse pure un Concilio
Ecumenico. Era praticamente la fine. Il tentativo del Legato di sanare
la questione con la promulgazione di una riforme generale del clero
non ha effetto forse perché tardiva.
Nel 1525 la Germania fu percorsa da rivolte contadine con devastazioni
e massacri, Lutero condannò i ribelli come contrari all'ordine
temporale stabilito da Dio e ne approvò lo stermino da parte
dei principi.
Il papa Clemente VII doveva destreggiarsi tra le rivalità di
Carlo V e Francesco I e quando Francesco I re di Francia fu sconfitto,
il Papa fu costretto a sostenere le regioni del più debole. L'ira
di Carlo V non si fece attendere, inviò in Italia altre truppe
che occuparono Milano alleata del Papa e con il Sacco di Roma lo stesso
Clemente VII fu prigioniero del principe d'Orange e dovette pagare una
forte taglia per essere liberato. Nel 1528 il Papa e Carlo V concludevano
un'alleanza politico-militare e fu stabilito di indire un Concilio Ecumenico.
In Germania, frattanto, le cose precipitavano; i Luterani ormai divisi
in tre confessioni, convocati alla Dieta di Spira ottennero garanzie
e compensi. L'unica imposizione fu che vi fosse la Messa in ogni luogo
anche se governato da luterani. L'opposizione al decreto di Spira fu
all'origine della lega dei protestanti nata nel 1531 a Smalcalda. Nel
1534 a ClementeVII succede Alessandro Farnese con il nome di Paolo III.
I protestanti volevano il Concilio, ma, lo volevano in una città
tedesca e senza la presenza del Papa. Approfittando delle continue contese
con la Francia i protestanti ottennero varie agevolazioni che procrastinarono
l'inizio del Concilio. In un primo tempo. contro il parere dei protestanti
si convocò il Concilio a Trento (22/11/1543) ma. non ebbe seguito
per la mancata presenza dei presuli invitati. L'improvvisa pace tra
Francia e Spagna permise a PAOLO III di accordarsi per aver garantita
la presenza a Trento dei prelati francesi. Il 13 dicembre 1545 si apre
la prima sessione del più luogo Concilio della storia. Durò
18 anni, interessò cinque Papi e per la sua importanza dottrinale
secondo solo a quello di Nicea ma primo sul piano organizzativo.
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