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Dopo la raccomandazione da parte della Commissione europea di aprire le trattative con la Turchia per il suo ingresso nell'Unione e la delibera degli Stati in senso favorevole, si è arrivati ad una decisione fondamentale che forse potrebbe rivelarsi fatale. L'Unione si prepara ad oltrepassare i confini dell'Europa, rendendo di fatto più difficile respingere la richiesta di altri Paesi del Nordafrica o del Medio Oriente che europei non sono. Si avrebbe così una eccessiva dilatazione dell'Unione sul piano economico, politico e culturale. L'ingresso della Turchia finirebbe per porre fine al progetto storico di Europa così come è stato avviato con la firma del Trattato di Roma negli anni cinquanta. Infatti, ci sono almeno otto motivi reali per essere contrari all'ingresso della Turchia in Europa. 1) La Turchia, salvo Istanbul e un pezzetto di Tracia è un Paese asiatico, sia dal punto di vista geografico che culturale. Accettare la Turchia in Europa porrebbe in maniera drammatica il problema dei confini. 2) IL grado di sviluppo economico della Turchia è lontano dai parametri europei e occorreranno ancora decenni (inflazione 26% - disoccupazione 11% - reddito pro capite 6.700 €) per raggiungerlo. 3) Come conciliare le radici cristiane dell'Europa, che molti vorrebbero fossero inserite nella Costituzione, con l'ingresso di un Paese musulmano? 4) Con 70 milioni di abitanti ed un tasso di crescita demografica elevato la Turchia diventerebbe il secondo Paese più importante dell'Unione, facendo saltare tutti gli equilibri. 5) Anche se il vertice della Turchia è laicista, la stragrande maggioranza ha sentimenti religiosi islamici ed in caso di scontri tra occidentali e mondo islamico la popolazione da che parte starebbe? 6) La questione dei diritti politici e civili è ben lontana dall'essere risolta. 7) La questione curda, pur con molte concessioni, non è risolta. 8) Infine, la questione del riconoscimento di Cipro è stata solo sfiorata ma non risolta. Ai turchi che sperano di risolvere i loro problemi economico-sociali entrando nell'Unione può andare bene, a qualche gruppo economico europeo questo ingresso può portare buoni affari, ma l'Europa come unità di popoli cristiani sparirebbe. La silenziosa neutralità di una Chiesa pronta più al dialogo che alla evangelizzazione ci porta a pensare che quello che non riuscì a Solimano ed a Maometto II con le armi (la conquista islamica dell'Europa) potrebbe riuscire alla immigrazione. Non ultimo, occorre esaminare il fatto che il maggiore sponsor della Turchia nell'Unione europea è l'America di Bush, il cui scopo è quello di controllarla ed indebolirla attraverso una rete di Stati, dalla Polonia alla Turchia, inseriti per far da contrappeso all'Europa di Francia e Germania. L'Europa coinvolta in problemi del mondo islamico continuerebbe di fatto, ad essere un debole alleato al servizio degli USA. RINO TARTAGLINO
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