Progetto Europa
Storia
LE BATTAGLIE CHE SALVARONO L'EUROPA
Le invasioni barbariche per quanto fossero pericolose
per lo sviluppo della civiltà furono comunque assorbite e favorirono
in qualche modo una nuova organizzazione della civiltà romana
attraverso lo svi1uppo dei regni romano-barbarici Un vero pericolo invece
storicamente ricorrente fu rappresentato dai tentativi di invasione
da parte di orde islamiche. In almeno tre occasioni questo pericolo
fu sventato. Nel 732 d.C. a Poitiers, nel 1570 a Lepanto e nel 1683
a Vienna. Questi tre eventi bellici costituirono la salvezza dell'Europa
e l'ultimo cominciò a segnare il lento e definitivo declino dell'Islam.
I - POITIERS (17 OTTOBRE 732)
Quando Maometto morì nel 632. lasciò in retaggio alla
sua gente, nel Corano. una serie di norme che ne avrebbero per secoli
influito sulla condotta politica, civile e militare. Il profeta Maometto,
facendo leva anche sulla atavica fierezza e bellicosità, trasformò
tribù seminomadi in un popolo monoteista, caratterizzato da una
straordinaria unità di convincimenti e di intenti. Nell'arco
di un secolo dalla lontana Arabia con guerre ed invasioni l'Islam cominciava
a minacciare l'Europa Antiche civiltà come quella egizia ricca
di millenni di storia e del Nord Africa che aveva prodotto fiorenti
civiltà dall'antica Cartagine alle rigogliose comunità
cristiane in cui vissero grandi santi e filosofi come Tertulliano, S.
Cipriano e S. Agostino erano travolte da queste orde in cerca di bottino
e pronte a diffondere il loro credo con la spada. Civiltà ben
superiori ma militarmente deboli e divise da contrasti interni,dovettero
subire la legge del più forte e sotto il peso della loro occupazione
divennero sterili e sparirono. Proprio come sta succedendo nel nostro
secolo nei paesi del fondamentalismo islamico.
Durante tutto il V secolo, nei territori dell'Impero Romano d'Occidente,
a causa di continue incursioni armate delle tribù germaniche
stanziate oltre il Reno, vennero a crearsi Stati in cui l'elemento germanico
conviveva con quello provinciale latinizzato: i cosiddetti "regni
romano-barbarici" . Uno di questi, il regno dei Franchi che era
situato nel nord della attuale Francia sotto la guida del re Clodoveo
riuscì ad unificare sotto il suo potere vasti territori sconfiggendo
Alemanni, Burgundi e cacciando i Visigoti oltre i Pirenei. Successivamente,
la consuetudine dl dividere il regno tra i figli maschi creando quattro
stati finì per indebolire la monarchia. I quattro stati corrispondenti
alla antica Gallia erano: l'Austrasia (nord-est), la Neustria (nord-ovest),
la Burgundia (sud-est) e l'Aquitania (sud-ovest).
Queste regioni erano rette da quattro ministri. detti "maggior
domi" dal latino (maiores domi o maestri di palazzo), ufficialmente
sottoposti ai re ma di fatto signori indipendenti. Nel 687 Pipino d'Heristal
già maggiordomo d'Austrasia sconfisse la Neustria e divenne ministro
anche di questa regione. A Pipino d'Heristal successe il figlio maggiore
CARLO MARTELLO che governava al tempo in cui avvenne l'evento che stiamo
per raccontare
La Spagna era occupata dai Visigoti popolo di origine germanica (Visigoti
significa goti dell'ovest). Prima ariani, si convertirono al cattolicesimo
nel 587. Nella Spagna sufficiente mente ben governata, si era stabilita
una pacifica convivenza tra i nativi romanizzati ed i Visigoti. Nel
711 La Spagna viene conquistata dai musulmani in questo favoriti da
discordie -interne tra i grandi nobili. La Spagna era amministrata da
popolazioni berbere del nord Africa. Nel 729 fu nominato governatore
Ab al Rahman abile capo militare che organizzò la spedizione
in Aquitania. lo scopo apparente era di fare un'incursione e saccheggiare
il territorio ma tenuto conto degli imponenti mezzi bellici approntati
si può pensare che volesse stabilire un insediamento su quel
territorio. Il numero di soldati dell'esercito di Ab al Rahman era di
circa 80.000 e più o meno della stessa consistenza quello dei
cristiani. La tattica dei berberi era di attaccare con rapidità
e ritirarsi subito dopo cercando di far avanzare il nemico che poi sarebbe
finito nella morsa della fanteria. I Franchi disponevano di una fanteria
ben armata con pesanti scudi e armature. I berberi lanciarono la cavalleria
che non riusciva però a far breccia nel muro di scudi e lance
dei Franchi. Cosi la prima giornata finisce e si interrompono gli scontri.
Il giorno successivo riprende la battaglia e, la cavalleria berbera
continua ad attaccare, accennando poi alla ritirata, ma Carlo Martello
non lancia i suoi uomini all'inseguimento. Solo al termine di giornata
quando il nemico è esausto e la sua cavalleria decimata allora
viene fatto scendere in campo la cavalleria dell'Aquitania seguita subito
dalla fanteria. Da questo momento la battaglia si trasforma in carneficina.
La cavalleria berbera decimata e la fanteria scarsamente difesa, sono
annientate. La grande vittoria dei cristiani è ricordata per
il numero elevate di vittime dagli Arabi come Balàt asshuhadà
("il lastricato dei martiri della fede"). La battaglia di
Poitiers è uno dei fatti d'arme più esaltati da storiografia
francese, secondo la quale Carlo Martello col esercito costituì
l'ultimo baluardo contro l'invasione musulmana che altrimenti avrei
snaturato per sempre la cultura francese. In ogni caso possiamo affermare
con certezza che dopo questo evento i musulmani non furono più
in grado organizzare una spedizione altrettanto potente verso cuore
dell'Europa. Ventisette anni dopo Pipino III conquista Narbona e da
allora l'influenza moresca fu confinata a sud dei Pirenei. La riconquista
del penisola iberica fu alquanto faticosa, ci vollero molti secoli e
solo nel 1492 la Spagna liberata da Mori e restituita alla cristianità.
II - BATTAGLIA DI LEPANTO
7 OTTOBRE 1571
La battaglia navale di Lepanto, non avendo in realtà
sconfitto l'espansionismo turco, che avrebbe continuato a costituire
una minaccia per l'Europa lungo tutto il secolo XVII, è stata
sin dai contemporanei assunta a simbolo dell'estrema difesa del Mediterraneo.
Nel XVI secolo i Cristiani, ovunque divampasse la furia dell'aggressione
turca erano sulla difensiva e costretti a cedere terreno. Nel 1453 era
caduta Costantinopoli, ultimo baluardo dell'impero Romano d'Oriente;
nel 1499 era caduta la piazzaforte di Lepanto strappata dai Turchi ai
Veneziani. Nel 1523 Solimano conquistava Rodi difesa dai Cavalieri.
Con la battaglia di Mohacs l'Ugheria finisce sotto il tallone turco.
Solo nel 1565 l'espansionismo turco subisce una battuta d'arresto. L'attacco
dei Turchi a Malta difesa eroicamente dai Cavalieri che si erano trasferiti
in questa isola dopo la caduta di Rodi, fu respinto. salvando così
il Mediterraneo Occidentale. Poco dopo cadevano ancora le isole di Chio
e di Cipro lasciando il Mediterraneo Orientale completamente in mano
ai turchi. La debolezza della Europa era dovuta ai contrasti tra la
Francia da una parte e la Spagna e l'Impero dall'altra. La pace di Augusta
(1555) e la pace di Cateau Cambrèsis (1559) ed il Concilio di
Trento stabilirono una temporanea tregua.
L'Europa cristiana, dunque era costretta di nuovo a fare i conti con
il pericolo turco, corsari del Nord-Africa con audacia facevano spesso
scorrerie lungo le nostre coste rendendole insicure, i Moriscos della
Spagna invocavano l'intervento del Sultano per la loro difesa e la flotta
turca era, malgrado gli scontri,ancora intatta . Il papa Pio V; uomo
intransigente, di rigida coerenza, fermamente convinto della centralità
anche in politica della Chiesa di Roma, riuscì con grande abilità
a mettere insieme un'Alleanza tra la Spagna, Venezia e Stato Pontificio
(La Lega Santa). Non poche furono le resistenze per arrivare a questa
alleanza; Venezia era alleata della Francia, che, nemica della Spagna
appoggiava i Turchi. Filippo II di Spagna che in un primo tempo riteneva
inopportuna l'alleanza, avuto sentore dei preparativi della flotta turca
che potevano essere rivolti per intervento in Spagna a favore dei Moriscos,
finisce per aderire alla Santa. Nel settembre del 1571 la flotta della
lega si raccolse davanti a Messina e lasciò il porto ai primi
di ottobre sotto il comando di Don Giovanni d'Austria fratellastro di
Filippo II di Spagna - Proprio in quei giorni giungeva la notizia della
caduta della fortezza di Famagosta nell'isola di Cipro dove la guarnigione
fu massacrata ed il comandate Marcantonio Bragadin fu scorticato vivo.
La flotta della Lega era costituita da galere venete al comando di Sebastiano
Venier, galere pontificie comandante da Marcantanio Colonna, galere
genovesi guidate da Gianadrea Doria e una squadra spagnola agli ordini
del Marchese di Santa Cruz;a queste sono da aggiungere alcune galere
sabaude e dell'Ordine di Malta. La flotta cristiana disponeva di 210
galere e circa 30.000 soldati; compresi i marinai ed i rematori il numero
saliva ad 80.000. Vi erano inoltre sei galeazze venete, grandi navi
dotate di ponti con artiglierie, cosa che non avevano i Turchi e altri
galeoni e brigantini che, non parteciparono allo scontro. I Turchi schieravano
265 tra galere e galeotte comandate dall'ammiraglio..: Mehemet Alì.
Lo scontrò fra le due flotte avvenne il 7 ottobre del 1571 nelle
acque de1. golfo di Lepanto, vicino alle isole Curzolari, tra il golfo
di Patrasso e il golfo di Corinto. Entrambe le flotte erano divise in
grosso squadre e schierate in direzione nord-sud. L'ala sinistra cristiana
di 64 galere venete era guidata da Agostino Barbarigo, al centro con
altre 64 galere stava la nave ammiraglia con Don Giovanni d'Austria
e le navi di Sebastiano Venier e di Marcantonio Colonna. L'ala destra
formata da 54 galere genovesi era al comando di Gianandrea Doria, la
retroguardia di 30 galere agli ordini del Marchese di Santa Cruz. Davanti
allo schieramento cristiano vi erano le galeazze con le artiglierie
che dovevano sconvolgere lo schieramento nemico fin dall'inizio col
loro fuoco. Lo schieramento turco era ad ampio semicerchio con alla
destra Mehemet Soraq (Scirocco) con 52 galere a 2 galeotto, al centro
l'ammiraglio Mahemet Ali con 87 galere e 2 galeotte, alla sinistra il
rinnegato cristiano Uluch Ali con 61 galere e 32 galeotte; mentre la
retroguardia era di 8 galere e 21 galeotte. L'ala destra turca di Soraq
cerca di aggirare. le galere di Barbarigo, ma viene spinto verso la
spiaggia la sua squadra è distrutta e lo stesso Soraq ferito
è catturato. Il centro al comando dell'ammiraglio Ali, dopo aver
affrontato il fuoco di artiglieria delle galeazze cerca di conquistare.
la galera ammiraglia di Don. Giovanni d'Austria, ma la fucileria spagnola,
resiste e lo stesso Ali viene catturato e decapitato, la sua testa issata
fu un pennone per spaventare il. nemico. La sinistra turca, di. Uluch
Ali avanza cercando di incunearsi tra il centro e le galee genovesi.
per colpire da dietro la flotta cristiana. Le galere genovesi si allargano
e poi col soccorso della retroguardia Uluch viene messo in difficoltà.
I Turchi riescono a distruggere alcune galere siciliane di Don Giovanni
Cardona e alcune maltesi; poi, visto il rischio di accerchiamento, Uluch
Ali fugge con le galere superstiti. Al termine della battaglia la Lega
ebbe 8000 morti, 15000 feriti e 15 navi distrutte. I turchi persero
25000 uomini, 30 galere affondate 110 catturate e furono liberati 12000
schiavi cristiani che erano ai remi delle navi turche. I combattenti
della Lega erano meglio equipaggiati, disponevano di balestre, e archibugi
contro archi, i cristiani avevano migliori protezioni, elmi e corazze
e soprattutto disponevano di artiglieria che si mostrò molto
efficace. La battaglia di Lepanto fu l'ultima grande battaglia della
storia combattuta esclusivamente con navi a remi; poi inizia l'era dei
velieri.
Sebbene la vittoria. di Lepanto non sia stata convenientemente sfruttata
dai Cattolici, allontanò per sempre.. dal Mediterraneo occidentale
i pericolo turco. Lepanto non fu solo una battaglia simbolo ma anche
lo scontro che decise la storia futura di due culture profondamente
diverse ed incapaci di convivere pacifica mente. Se la Lega Santa fosse
stata sconfitta, i Turchi avrebbero avuto mano libera nel Mediterraneo
e riorganizzato in maniera unitaria il loro impero così da poter
attaccare 1'Europa solo difesa dai principi luterani. e dalla Francia
che difficilmente avrebbero potuto sostituirsi con successo alla Spagna
ed all'Impero nella difesa della Europa. Per una seconda volta il pericolo
dell'Islam si era allontanato. A questa battaglia partecipò il
famoso scrittore spagnolo Miguel de Cervantes autore del Don Chisciotte
- che fu ferito ad un braccio. A ricordo della Battaglia di Lepanto
il papa PIO V, istituì ad eterna memoria la Festa di Nostra Signora
della Vittoria, che il successore Gregorio XIII stabilì per la
I°. domenica dello. stesso mese come Festa della Madonna del Rosario.
III - L'ASSEDIO DI VIENNA
Verso la fine del XVII secolo il Sacro Romano Impero
con la sua capitale Vienna si veniva a trovare in serie difficoltà.
I Turchi si stavano spingendo sempre più a nord con le loro truppe
di invasione. la Francia del Re Sole Luigi XIV per rivalità contro
l'Impero appoggiava la Turchia L'imperatore Leopoldo buon cristiano
ma di personalità debole e circondato da una Corte corrotta e
da ministri intriganti ed incapaci non poteva che contare su pochi alleati
esterni ed un esiguo schieramento di truppe disponibili per la difesa
del territorio. La Cristianità a seguito della Rivoluzione Protestante
era ormai irrimediabilmente spaccata; Questa divisione era stata sancita
dalla Pace di Westfalia del 1648. Pertanto l'imperatore Leopoldo poteva
contare su Pochi principi tedeschi, qualche condottiero italiano, i
Duchi di Lorena e Baviera, qualche Principe ungherese che non si era
assoggettato ai Turchi ed un solo Sovrano il Re di Polonia Giovanni
Sobieski. La Francia di Luigi XIV il Re Sole anziché schierarsi
come suo dovere di Re Cristianissimo per la difesa di Vienna si era
accordato con il nemico turco. Per meglio approntare le difese della
città, l'Imperatore Leopoldo aveva lasciato Vienna prima dell'Assedio.
Le orde turche durante la marcia verso la capitale del regno asburgico
avevano distrutto e bruciato 400 tra città e villaggi uccidendo
più di 40.000 cristiani. In questa situazione interviene un personaggio
importante, conosciuto da molti sovrani europei sia per la sua infaticabile
opera missionaria che per le sue energiche posizioni contro i pericoli
dell'invadenza dell'islam. Questo umile frate cappuccino era Marco d'Aviano.
il quale sollecitato dallo stesso
imperatore Leopoldo sia con richiesta diretta che con lettera al Sommo
pontefice affinché fosse inviato presso la corte asburgica in
questo momento di pericolo. Il santo cappuccino appena giunse all'accampamento
dell'Imperatore invitò tutti a cambiare vita ed a fare penitenza.
A suo dire il pericolo incombente dell'islam sull'impero era dovuto
al comportamento colpevole dei suoi sudditi. Marco d'Aviano dispose
che vi fossero pubbliche preghiere e penitenze in questo sostenuto dagli
stessi ordini dell'Imperatore; inoltre, dispose che fossero rafforzate
le difese della città. Gli attacchi turchi sempre più
pressanti si risolvevano comunque in sanguinose carneficine che indebolivano
gli stessi attaccanti. La strategia di Marco d'Aviano era
semplice: "preghiera, penitenza e fiducia assoluta nella Vergine".
La sua devozione alla Beata Vergine Maria, la sua assoluta fiducia lo
portavano a ritenere che dopo doverosa preparazione spirituale di preghiere
e penitenze, che un attacco improvviso all'accampamento nemico sarebbe
stato risolutivo dell'assedio, i nemici sarebbero fuggiti lasciando
armi e bagagli come ebbe a dire all'ultimo consiglio di guerra. La cosa
si verificò puntualmente. La mattina del 12 settembre 1683 dopo
aver fatto assistere alla S. Messa ai soldati, si disposero le truppe
per l'assalto. Il comando dell'esercito fu affidato al re di Polonia
Giovanni Sobieski. Padre avanzava con in mano il crocifisso suscitando
1'entusiasmo dei soldati che col loro attacco travolsero il nemico ben
superiore di numero.
Nell'accampamento conquistato furono trovate vettovaglie, tesori, beni
di ogni genere. seicento giovani cristiani destinati ad
essere venduti come schiavi a Costantinopoli, l'Harem del comandante
turco Kara Mustafà e 10.000 sacchi di caffè. Secondo la
loro barbara usanza il comandante turco sconfitto fu strangolato per
ordine del Sultano che a tale proposito aveva mandato dei sicari per
punire chi non aveva saputo soddisfare ai suoi desideri di potenza.
Questo fu uno dei più grandi trionfi della Cristianità,
da quel momento l'islam cominciò ad arretrare da territorio europeo.
Il pericolo dell'islamizzazione dell'Europa era definitivamente scomparso.
Infatti, sempre sotto le energiche prese di posizione di Padre Marco
d'Aviano furono successivamente riconquistate Buda e Belgrado. A ricordo
di questo vittorioso evento, per il 12 settembre fu istituita la Festa
del SS. Nome di Maria.
Torna all'indice