Associazione Cattolici Genovesi
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Incontro
P O L I T I C A
LA POLITICA ED IL POSTO FISSO
In un convegno sull'economia dove si sottolineava come
le imprese hanno bisogno di una dose di flessibilità, il
ministro Tremonti va controcorrente e fa l'elogio dei
contratti a tempo indeterminato. Questa dichiarazione ha
suscitato un mare di polemiche non solo nell'opposizione
ma anche alcuni ministri della maggioranza hanno
espresso parere negativo. La presidente della
Confindustria ha dichiarato che sarebbe un "impossibile
ritorno al passato". Le parole di Tremonti trovano
l'approvazione di Berlusconi. Se esaminiamo quale sia la
causa del precariato nel mondo del lavoro dobbiamo
rifarci alla globalizzazione. Questo modello economico
basato sull'allargamento dei mercati è stato imposto dalle
multinazionali sempre alla ricerca di nuovi sbocchi ai loro
prodotti. L'abbattimento delle frontiere ha messo in
competizione aziende di Paesi sviluppati con costi molto
più alti e Paesi poco sviluppati dove i costi sono bassi. In
questo senso si parla del costo del personale. La
conseguenza è stata quella di delocalizzare gli
stabilimenti, esternalizzare le produzioni riducendo così i
posti di lavoro in Italia, in Europa e negli Usa. Per poter
competere bisogna ridurre il costo del personale nei Paesi
sviluppati; quindi, la precarizzazione del lavoro ha due
obiettivi: 1) Ridurre il costo del lavoro nel lungo periodo;
2) evitare che il consolidamento dei posti fissi tolga ogni
speranza ai disoccupati di trovare un posto di lavoro.
Questo modello globalizzato così come è realizzato porta
con sé una certa percentuale di disoccupazione che non
può essere sanata. Per risolvere la situazione della
concorrenza si potrebbero introdurre uno dei quattro
provvedimenti che qui indichiamo: 1) riequilibrio del
valore delle monete in base al potere d'acquisto; 2)
contingentamento delle merci importate; 3) l'import-
export basato sul valore delle merci e non del denaro; 4)
introduzione di dazi doganali. Solo quando le forze
economico-finanziarie vorranno realizzare un po' meno i
loro interessi e più il bene comune si potrà abolire la
precarizzazione del lavoro dove non è necessaria.
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