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Cattolici Genovesi




















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R I C O R D I


I Cappellani militari sono antichi quanto gli eserciti
Nel novantennale dell'eroico trapasso di don Pacifico Arcangeli Cappellano militare, col grado di Tenente, presso reparti. dislocati in zona di operazioni dalla conca di Plezzo al Monte Grappa, durante la guerra contro l'Austria – Ungheria nel 1915/18 e deceduto per ferite riportate in combattimento, ritengo particolarmente doverosa questa mia rimembranza. Allora non esistevo ma di lui, decorato di medaglia d'oro v.m. 'alla memoria' (risultano riferimenti al volume edito dal Gruppo M.O.) mi raccontò mio padre che l'aveva avuto quale tenente cappellano nel 40º Rgt. di artiglieria, in cui era maggiore e com.te di batterie cannoni da campagna e di obici per controbattere l'azione avversaria. Di don Arcangeli ricordo una bella lirica con riferimento al fiume Isonzo, sulle di cui ripe eroici e dolorosi furono i combattimenti tra i nostri soldati e gli Austriaci. Ma nella redazione di questo suo ricordo va data rilevanza alla motivazione della Medaglia d'oro v.m. conferitagli 'alla memoria' che riassume il suo eroico comportamento come segue: "Eroica figura di Sacerdote e di soldato durante cruento combattimento ottenuto dopo viva insistenza d'unirsi all'ondata d'assalto, slanciavasi, munito soltanto di bastone, alla testa dei più animosi, giungendo per primo sulla trincea nemica. Colpito mortalmente al ventre da scheggia di granata, incurante di sé, rimaneva in piedi appoggiato ad un albero ad incoraggiare i soldati. Trasportato a viva forza al posto di medicazione, sebbene morente, consolava con eroica virtù. gli altri feriti, e spirava glorificando e benedicendo la fortuna delle nostre armi". (Monte Grappa 6 luglio 1918). Magnifica motivazione che non abbisogna di integrazione. E ricordo di avere visto la sua fotografia (quale quella qui riprodotta} ad una parete della sala delle più fulgide memorie in un edificio prossimo al tunnel del monte Grappa. Durante la guerra italo – austriaca del 1915/18 moltissimi furono i Cappellani aggregati ai reparti (generalmente reggimenti) combattenti, disimpegnandovi encombiabilmente funzioni di assistenza morale nelle più diverse e valide manifestazioni. Presenza, impegno ed assistenza morale che qualificarono l'attività dei cappellani militari anche durante la gravosa nostra partecipazione alla guerra europea durante il triennio 1941/43 e di seguito alla quale il conforto religioso dei cappellani rifulse anche nei campi di prigionia dove e quando la 'rabbia' dell'ex alleato si sfogò addosso ad inermi reclusi ridotti a larve umane …. Le motivazioni della massima decorazione al valor militare conferita ai cappellani, e di cui 16 alla memoria., costituiscono il migliore commento e doveroso necrologio a queste nostre rimembranze.

Cav. Amedeo Profumi




 
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