ACCOGLIENZA
FELICITA’ RIMANDATA
“Io non ti prometto di avere la felicità in questo mondo ma nell’altro”. Queste sono le parole che a Lourdes la Madonna dice a Bernadette. Si pensa che questa ragazza poverissima molto derisa da altri giovani, molto malaticcia debba trovare una promessa di felicità immediata; se no perché le appare la Vergine? Invece, la promessa rimanda alla vita eterna. Bernadette è chiamata a partecipare alla Passione di Cristo per la salvezza dei peccatori. Essa come Giobbe è la dimostrazione che la fede non è in vista di un vantaggio ma che permane, quali che siano le prove, perché fondata sul rapporto diretto ed immediato con un Dio vicino ed amico. Anche se molti non hanno una missione caratterizzata dal dolore come la Santa, tutti siamo chiamati ad accogliere il dolore quando ci raggiunge. Satana imperversa nel mondo, è difficile non essere coinvolti dal male che egli genera. Tutti abbiamo persone amate che soffrono, si ammalano, muoiono e la morte ci appare uno sfacelo ed una sciagura. Tutti abbiamo, prima o poi momenti di solitudine di sconfitta, di difficoltà: la vita è per tutti difficile. Se buona cosa è rallegrarsi della vita, della famiglia, dell’amicizia, del lavoro, della straordinaria bellezza della natura, non possiamo pretendere che un consolante appagamento non ci lasci mai. Il Cristianesimo è croce, croce accolta, benedetta, salvifica. La gioia permanente è rimandata a quando avremo raggiunta la meta e conseguito il premio. Ora abbiamo solo una garanzia di pace. La pace assicurata da Cristo è per tutti. Lui ci è vicino nelle prove, Lui si dona nell’Eucaristia, Lui ci manda Maria Madre universale, Lui ci ottiene lo Spirito Santo Dio in noi forza ed amore.
Siamo quindi provati ma ci è possibile non essere abbattuti, non essere sconfitti. Con San Francesco possiamo dire:”Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto”. E qualora siamo in difficoltà a dirlo, bisogna disporci a ricevere Gesù. Lui è la pace, Lui la vittoria, Lui la meta finale.
Un poeta mio caro amico (Ferdinando Durand) scriveva: “vestiti d’effimero aneliamo l’eterno”. Questo anelito è uno degli aspetti che differenzia l’essere umano dall’animale. Questo anelito ci dà la forza di andare avanti anche quando la giustizia sembra essere sconfitta e per combattere per il bene anche quando rimaniamo soli o quasi soli. “Io non ti prometto la felicità in questo mondo ma nell’altro”; ricordiamocelo quando la malattia ci distruggerà, quando la morte ci verrà incontro e poi ci ghermirà. La morte ci sarà sorella se è porta che si apre per andare incontro a Cristo, per ritrovare i nostri cari defunti, per entrare nella vita beata del Paradiso.
RENZO MATTEI
_______________________________________________
Incontro
L'ARMA INVINCIBILE: IL S. ROSARIO
Caro lettore, vuoi parlare direttamente al Cuore della Madonna? Vuoi chiedere una grazia che ti preme in modo particolare?..: non è un problema!
Usa l'apposito "telefonino", il mezzo d'oggi più veloce ed immediato di comunicazione. Il nostro mezzo tecnologico non ha bisogno, per funzionare, di pile, di batterie, di memoria o di altri accessori: non c’è nessun pulsante da digitare.
Basta tenere fra le dita i grani del Rosario e scandire l'AVE MARIA, il Padre Nostro, ecc… ed; alla fine la “SALVE REGINA” . La corona del Rosario è ed è stato, in passato, il più celere modo di comunicare con la nostra Mamma Celeste. Naturalmente, ciò deve essere fatto in Grazia di Dio e con la devozione necessaria. Lei ci sta ad ascoltare, in qualsiasi luogo ed ora del giorno e della notte. E state pur sicuri che Gesù, come a Cana, La ascolta e la esaudisce sempre senza discutere.
A Lourdes, Fatima e Medjugorje la Vergine Santissima si presenta Lei stessa con la Corona del Rosario tra le mani e la recita con i ragazzi, per la prima parte, mentre la seconda viene detta senza il Suo intervento. Certamente si sa perché: la prima parte contiene l'Annuncio dell’Arcangelo a Maria e il grido di giubilo della cugina Elisabetta nel momento dell'incontro tra di loro. Nella seconda parte c'è l'invocazione dei fedeli a Lei di protezione e di preghiera per vivere e morire santamente. Pregare il S. Rosario, per noi - cattolici, è come assumere ogni giorno un "cibo di Vita indispensabile per "nutrire l'anima”. E' come ripetere, per non dimenticare la vita di Gesù e Maria attraverso i Vangeli.
Il mondo laico e secolarizzato fa sempre dell'ironia quando vede e sente pregare la S. Corona. Dice che si tratta di una lunga e monotona cantilena, seguita un'altra "tiritera" chiamata litanie. Insiste poi nel definire il Rosario una "filastrocca inutile e sonnacchiosa", retaggio dell'analfabetismo e del bigottismo di qualche vecchietta. Insomma ritiene questa una preghiera ormai "superata".
Alano De La Roche, definì il Rosario:".. il midollo di tutto il Vangelo" e prosegue dicendo:".. .Quando la si prega il Cielo esulta e tutta la terra stupisce. Si chiude le orecchie Satana, fugge e trema con l'inferno tutto. Le cose mondane divengono "VILI"ed il cuore si riempie d'AMORE, fugge la tristezza e ci invade una insolita letizia. Cresce la "devozione" e fiorisce la "compunzione", aumenta la Speranza e la consolazione, si dilata l'animo e si rinnova e l'affetto si irrobustisce". Nonostante ciò, si continuano a sentire delle cattiverie: ". "Si tratta di una devozione monotona e ripetitiva che suscita una continua distrazione in chi lo recita”.
Ma noi, che abbiamo imparato ad amare il S. Rosario replichiamo dicendo che: è creare un'atmosfera di abbandono della mente che si distende in Dio, che ripiega su se stessa per aprirsi al Mistero". La devozione mariana ama la ripetizione che è "AFFETTIVA". Quante volte il bambino chiama la mamma durante il giorno? ben più di 50 volte come nel S. Rosario!.
Lo scrittore G.RAVASI così si esprime:"... .I laici insistono col dire che il S.Rosario è la "DEVOZIONE DEI DEBOLI E DEGLI IGNORANTI”. Ma su questo punto, consoliamoci : siamo in buona compagnia! …. I Santi furono tutti indistintamente devotissimi a questa Preghiera e non erano affatto deboli od ignoranti!
Molti di loro morirono stringendo la Corona fra le mani. Alle Suore Vincenziane i boia della Rivoluzione Francese, per dileggio, cinsero le loro fronti prima di ghigliottinarle. Quell'"INUTILE AMULETO" è in realtà la "DOLCE CATENA CHE CI UNISCE A DIO" alla quale si aggrappano le anime del Purgatorio per essere sollevate sino a Lui. Così le rappresenta Michelangelo nelle pitture murali della Cappella Sistina a Roma. S. Pio ha più volte affermato che "...La Corona è la mia “ARMA” che mi difende da Satana" . Negli ultimi tempi, non avendo più forza nel parlare ai Suoi Figli Spirituali, la mostrava loro scuotendola per invitarli alla preghiera". Al Padre Provinciale disse una volta perché l'aveva richiesto:"...Quando i tempi lo esigono, arrivo à 35/36 corone al giorno". Teniamola stretta tra le mani la S. Corona del Rosario, devozione dei "DEBOLI E DEGLI ILLETTERATI"; perché è il nostro "PASSAPORTO" per entrare nella Vita Eterna!
MARIO MARTINETTI
ROSARIO – Pratica mariana di meditazione e
preghiere offerte alla Vergine come una corona di rose. Viene attribuita a San Domenico
_______________________________________
S. MESSA IN RITO LATINO
DOMENICHE E FESTE DI PRECETTO
CASA PROVINCIALE DELLE SUORE DELLA MISERICORDIA
ORE 10
VIA S. GIACOMO 26 GENOVA Carignano
ASS.NE “ UNA VOCE “
__________________________________
Incontro
LA CRISTIANA “VIGILIA” DI CLEMENTE REBORA
( PARTE I)
Clemente Rebora, poeta assai notevole della prima metà del XX secolo (1885-1957) - battezzato così per caso e figlio di un capo massone polemicamente avverso alla Chiesa, positivista e irridente al mistero - anche prima della sua conversione, avvenuta a 44 anni (nel 1929) (e fu subito dopo Sacerdote di Cristo, fra i Rosminiani, piissimo sacerdote e nobilmente a Cristo fedele, fino alla morte), anche prima, dicevamo, del grande passo, si rivela nelle sue poesie spirituale, generoso, inquietamente e come misticamente aperto ad ascoltare le voci più profonde e segrete ('inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te, Deus noster").
Quante volte, già allora,infatti, parla suggestivamente di "domande" "risposte" "moniti" "attese" "imminenze" "scelte tremende"- che son forse le parole che più colpiscono in quel suo lessico poetico singolarmente aderente, con fiera e anche rude austerità,alle ascese morali verso le cime- :"Tutto è al limite,imminente, / per lo schianto , basta un niente" ("Lungi da me la scappatoia dell'arte / per fuggir la stretta via che salva!"). Strano e ricco, coinvolgente clima di "vigilia", aspra energia: "Urge la scelta tremenda: /Dire sì, dire no / a qualcosa che so". L' "imminenza dì Dio",quando si cerca di riempire la nostalgia e di saziare la sete chiamando a raccolta, "afferrandoci" a tutti i nostri beni, che ci "gridano",caduchi e fallaci quali sono, il loro addio, mentre li dissipiamo e li liquidiamo con fretta furente:
"Nell’imminenza di Dio / la vita fa man bassa / sulle riserve caduche / mentre ciascuno si afferra / a un suo bene che gli grida addio".
Si tratta di uno spiritualismo ardente,anche se confuso parecchio,che mette insieme Cristo, Buddha, Tagore, Mazzini, Dostojevskij, in una specie di sincretismo acerbo, impetuoso, emotivo, entusiastico, rispettabile anche (ma provvisorio non è certo ancora; la sua è la casa sulla roccia: "Preso dall'artiglio dell'io / saggezza da ogni stirpe affastellavo, / a eluder la Sapienza", come dirà poi.
Ma ci metteva tutta l'anima,con grande onestà. Lui, traduttore assai apprezzato di Gogol, e di Andreev, lettore dei grandi Russi, sa già bene le misteriose profondità e le antitesi dell'anima, quando si rompe il vecchio, sospettoso e pavido equilibrio e ci si affaccia alle cose veramente intime ed eterne: "Se Dio cresce / iI diavolo aumenta, / vetta che al cielo più riesce /scavando una voragine tremenda….".
La cima più alta delle sue Alpi (era un alpinista appassionato e quasi maniacale) è quella che ha accanto e sotto di sé l'abisso più terribile. Ecco perché la "scelta" può anche essere "tremenda", con quel "cuneo" che è confitto nel cuore e che va svelto, subito: ma quale sarà il getto di quel sangue?
Quanto costerà quel divellersi il vecchio cuneo dal cuore? "C'è un cuneo nel cuore, / e non si osa levarlo /perché si teme il getto del sangue".. Eppure,se non c'è quella rottura, e quel "getto", a che vale vivere nel tempo piccino, di ogni giorno, tempo usuraio, tempo di solitudine? E' "indugio", è "volo"? Certo è solitudine agitata, che fa paura; ma c'è anche l'entusiasmante, l'arcano ("ascese" che "cadon paurose"): "Ma dove nel libero indugio I arcanamente s'agita il mio volo, / sento l'usura del tempo /paurosamente solo". Le cose vicine mi deludono, le lontane mi affascinano finché sono lontane, nulla sazia nel presente, nulla sazierà nel futuro divenuto presente: "Quel che vicino mi sta /ravvolto in sé non m'incita... ./ quel che lungi m'invita / va sempre più in là: / e nulla è mio al passaggio". La salvezza - e la pace - sta, chissà, paradossalmente, proprio nel "turbine", nel turbine di Dio: là, poc'aria basta per il respiro più fondo:" Al nostro polmon sano / anche poc'aria basta /per respirar profondo / se turbini con Dio". Sì, risuona un "grido" dentro, di delusione, che poi, però, è anche il grido delle cose eterne e infinite, quelle" non ravvolte in sé", e che "son tue": "Qualunque cosa tu dica o faccia, / c'è un grido dentro: I “Non è per questo, non è per questo!”.
ALDO BARTARELLI
_____________________________________________________
LINEA DURA SULLE DROGHE (legge FINI)
Approvato dal governo disegno di legge sulla droga. Non esiste più la distinzione tra droghe leggere e pesanti, vi è più prevenzione e le sanzioni sono più severe. Valutazione positiva di molti operatori del settore e anche nostra.
_____________________________________________________
Incontro
LA PIANTA DI CASTAGNO IN LIGURIA
II PARTE
I boschi della Liguria sono in gran parte formati da castagneti e, compresi quelli della Valle dell'Aveto e dintorni, sono ovunque in completo stato di abbandono, fatta naturalmente qualche eccezione; le piante inselvatichite danno un frutto poco commestibile. Un tempo non molto lontano i castagneti venivano curati attentamente e la raccolta delle castagne era una buona fonte di reddito.
L'origine del castagno in Liguria a giudizio degli esperti risale ai primi secoli del Medio Evo, quando per motivi dl necessità il castagno era coltivato con la massima attenzione e come tale si diffuse nel resto in tutta la Liguria.
Nei secoli XVIII° e XIX° il castagneto era più diffuso nel levante ligure nell'immediato entroterra tanto che ancora ai nostri giorni nelle zone di Borzonasca, in tutta le valle dello Sturla e in quella del Graveglia sono presenti grandi castagneti.
Il castagno veniva sfruttato anche per la lavorazione del legno, sia la corteccia che le parte interna dalla quale si ricavava tavole molto resistenti alle intemperie. Buona parte delle grondaie di case e cascinali venivano realizzate con la corteccia delle piante giovani; di legno di castagno erano fatte le porte, le finestre, gli infissi, i pavimenti interni e la rustica mobilia: cassapanche, madie, cassettoni, comò erano di questo tipo di legno.
Con grossi rami del castagno venivano sorretti i filari delle vigne, adeguatamente lavorati e infissi nel terreno tenuti fermi da spesse lastre di ardesia forate al centro o unite in due sezioni per corrispondere alla circonferenza del palo; con rami di castagno venivano fatte le staccionate "ciuende" per dividere una proprietà dalle altre e, sempre dello stesso legno, erano fabbricati gli oggetti di uso domestico e i manici degli attrezzi da lavoro.
In val Graveglia i contadini che curavano l'allevamento delle api usavano spesse volte i vecchi tronchi d'albero di castagno come alveare, mentre utilizzavano i giovani e resistenti tronchi come asse ci sostegno dei tetti delle case e dei cascinali.
Da tale piante veniva ricavato il "tannino", sostanza astringente di origine vegetale, necessario durante l'operazione di concia delle pelli; inoltre, veniva ricavato il carbone “carbon de legna" dalla legna di scarto dopo posta ad ardere lentamente nella carbonaia "carbonea" situate in uno spazio aperto nel bosco.
La raccolta delle castagne avveniva con la massima cura. Innanzitutto, nei mesi antecedenti la maturazione del frutto il terreno intorno alla
pianta veniva scrupolosamente ripulito con rastrelli e ramazze, in manie
ra tale che quando le castagne cadevano dall'albero non si perdevano tra le sterpaglie; la ricerca delle stesse avveniva con la massima attenzione compiuta dall’intera famiglia contadina, in quanto dal buon raccolto dipendeva l'alimentazione dl tutti i componenti il nucleo familiare.
Non solo l'uomo si nutriva di castagne, ma anche gli animali da cortile, compresi i maiali e i bovini, ricevevano d'inverno come nutrimento anche appositi pastoni di castagne e crusca.
Della pianta non veniva, gettato nulla neppure le foglie secche cadute dall'albero perché usate come lettiera per il bestiame e questa una volte confusa con lo sterco dell'animale veniva deposte nelle concimaie con appositi bidenti “forcafaero” e - al momento opportuno - serviva per concimare i campi.
Dopo la raccolta le castagne venivano deposte nel seccatoio “secaesu" situato sopra la grande cucina perché calore e fumo filtrassero nel seccatolo e il prodotto potesse adeguatamente essicare; in seguito, questo trattamento venne fatto in appositi locali in pietra costruiti nel bosco. Una volta seccate, venivano sbucciate, portate al mulino e ridotte in farina, per uso alimentare.
I castagneti un tempo rigogliosi oggi sono purtroppo in un vero e proprio stato di abbandono; i boschi dell'Appennino un tempo erano conservati in ordine come altrettanto erano sentieri e mulattiere. Tutto questo serviva quale azione regolatrice dell'uomo sull'ambiente naturale: veniva così regolato il corso dell'acqua piovana che si incanalava nei fossati puliti in tanti piccoli rivoli, impedendo il franare del terreno e l’improvviso gonfiarsi dei torrenti scongiurando il pericolo di alluvioni.
Le acque alimentavano le diverse sorgenti sotterranee per uscire poi alla luce con limpide fontanelle sorgive, zampilli spontanei, mentre purtroppo ai nostri giorni, dove scaturiscono siamo costretti a leggere accanto alla fonte un cartello con scritto “l’acqua non è potabile"
FRANCO GUERRIERO
_____________________________________________________
Incontro
S. PIO X E LA CONDANNA DEL MODERNISMO MODERNISMO E NEO-MODERNISMO
A partire dalla seconda metà del XIX secolo sorsero autori nell'ambito Cella stessa CHIESA CATTOLICA che propugnavano un profondo cambiamento. Prendendo spunto dal successo delle ricerche scientifiche, dagli studi sull'evoluzionismo darwiniano e dalla imperante filosofia positivista, iniziarono una vera e propria demolizione dei principi fondamentali del cattolicesimo. Uno dei suoi iniziatori, il gesuita Tyrrell, sintetizzava in una frase il contenuto del modernismo: “Noi gli articoli del credo li accettiamo tutti. Ma ciò che è in gioco è la parola “credo”, è il senso del “vero” quando si applica al dogma. ..".
Da tale atteggiamento ne derivava assenza di oggettività in campo metafisico Ma solo soggettività e simbolismo. Un gesuita, padre De Rosa afferma: "Dopo primi secoli del cristianesimo e le scosse dell'arianesimo e dello gnosticismo la tempesta più paurosa che deve affrontare la CHIESA é il modernismo (1907)". L’invito ad adattare la dottrina della CHIESA al "liberalismo ed alla civiltà moderna viene condannata da PIO IX nel 1864 (SILLABO).
L'idea di modernizzare la CHIESA comincia nel lontano rinascimento e tra gli intellettuali possiamo annoverare Lutero che fu uno dei primi ad utilizzare il termine modernismo. Il vero progenitore del modernismo fu il teologo tedesco Doellinger convinto che la scienza teologica coincidesse con la scienza critica e questa a sua volta solo da premesse di carattere razionale e storico e non da altre autorità.
Si trattava quindi di un orientamento scientifico secondo cui la teologia doveva sottostare ad un esame razionale. Il massimo esponente del modernismo, Alfred Loisy per le sue posizioni può essere avvicinato a Lutero In questo periodo la CHIESA secondo E. Boutroux deve affrontare due pericoli, uno interno ed uno esterno. Da una parte la società civile vuole separarsi del tutto dalla CHIESA in modo da ignorare totalmente la sua esistenza e nello stesso tempo dall'altro, certi membri non solo laici ma anche ecclesiastici, pur proclamando la loro fedeltà ed obbedienza, si rifiutano di considerare la legge divina come unica sovrana e vogliono l'adeguamento della Parola di DIO alle opinioni degli uomini, della FEDE alla scienza.
Il punto di partenza del modernismo è il riesame della Sacra Scrittura (esegesi biblica) l'interpretazione in senso evolutivo, la negazione e l'abbandono della teologia di S. Tomaso (tomismo) porta al superamento dell'autorità della CHIESA con conseguente stravolgimento dottrinale.
Il PAPA LEONE XIII fortemente preoccupato della piega degli eventi, interviene con tre Encicliche.
Con Aeterni Patris (1879) rimette in onore la dottrina tomista.
Nella seconda Enciclica la Rerum Novarum (1881) pone una pietra miliare per una ordinata organizzazione sociale contro i travisamenti del liberismo e del socialismo.
Infine con la Providentissimus Deus (1893) affronta il problema della interpretazione biblica.
PERSONAGGI
Uno dei principali autori del modernismo fu
Blondel che fondò i suoi studi filosofici sulla ricerca interiore, volle riesaminare il cattolicesimo sia nello spirito, nei dogmi e nella sua pratica letterale. La questione biblica affrontata da autori con pregiudizi razionalistici portò
E.Renan e
D. Strauss alla negazione della divinità di GESU’.
Loisy famoso biblista, contesta l'interpretazione che attribuisce valore storico ad alcuni fatti essenziali della vita di GESU’ come la resurrezione e nega che la CHIESA sia stata istituita da GESU’ CRISTO.
Il gesuita
G. Tyrrell vede la fede come sentimento e si oppone all’interpretazione rigida del dogma proponendo una sua lettura in senso evolutivo.
Fautori italiani del modernismo furono meno importanti degli omologhi francesi ed inglesi. Il
Murri volse la sua attenzione più all'aspetto politico-sociale che poi ripreso fu alla base del partito cattolico. Il
Bonaiuti mostra un pragmatismo molto lontano da cattolicesimo romano.
Il modernismo italiano col
Fogazzaro propone un'opera letteraria
"IL SANTO" che ebbe molto Successo e fu strumento di propaganda.
Malgrado gli interventi del PAPA nell'ambiente intellettuale e nei seminari si diffondevano opuscoli e libri di contenuto modernista. Volendo porre un freno a questa nefasta opera il successore di LEONE XIII, il nuovo
PAPA Pio X affronta la questione con il decreto
“LAMENTABILI" in cui sono confutate 65 tesi moderniste. In seguito con l'Enciclica
"PASCENDI" espone in termini chiari l'intera teologia e filosofia modernista decretandone la condanna come
"sintesi di tutte le eresie".
PASCENDI
Il 16 settembre 1907 viene pubblicata l'Enciclica
PASCENDI che rappresenta una precisa analisi di tutte le tesi moderniste espresse negli ultimi anni e la relativa motivata condanna.br>
I modernisti sono accusati di:
AGNOSTICISMO perché negano la possibilità di dimostrare l'esistenza di DIO;
SOGGETTIVISMO esperienza personale del divino e negazione dell'oggettività della VERITA';
IMMANENTISMO ogni conoscenza avviene attraverso la coscienza, nega la Rivelazione;
SIMBOLISMO i dogmi sono rappresentazioni simboliche e mutevoli da
riesaminare col mutar dei tempi e non VERITA' ASSOLUTE RIVELATE;
SENTIMENTALISMO la fede è un sentimento, nella realtà è invece, una virtù divina che ci rende capaci di credere;
CRITICISMO STORICO i modernisti escludono interventi soprannatu rali, nella realtà, essi sono possibili e frequenti;
PSICOLOGISMO riduzione dei contenuti conoscitivi a meccanismi psicologici ed a fenomeni soggettivi della coscienza;
COMUNITARISMO la CHIESA è ritenuta una semplice esperienza collettiva e non una istituzione divina;
DEMOCRAZIA per i modernisti tutti partecipano dando un contributo alla coscienza collettiva che è la CHIESA; così, rifiutano la realtà della CHIESA come istituzione infallibile.
A seguito di questa Enciclica furono introdotti controlli ed obblighi per combattere questo
"compendio di tutte le eresie", vi furono scomuniche e molti modernisti furono sollevati dai loro incarichi. I provvedimenti furono dolorosi ma efficaci. Il fenomeno ritenuto non più preoccupante, dopo gli anni cinquanta. Con il laicismo ed il secolarismo fanno ritorno
alcune tesi del modernismo.
Infatti
Maritain afferma nel suo Contadino della Garon na:
"Oggi, nei confronti della febbre neo modernista molto contagiosa almeno nei circoli intellettuali, il moderni smo del tempo di PIO X non era altro che un modesto raffreddore." In fondo il modernismo non è che una serie di tesi assimilabili al protestantesimo per cui in esso trova consenso e conforto. Così negli ultimi anni si ripropongono quelle vecchie tesi già condanna te, del riesame della Sacra Scrittura, della interpretazio ne dei dogmi come formula zioni simboliche, dell'Unità dei cristiani nella diversità, ecc... E' pertanto, auspicabi le un forte intervento chiarificatore.
_____________________________________
Incontro
LA BATTAGLIA DEL CROCIFISSO
L’iniziativa di Adel Smith cattolico convertito all’islam di far togliere il crocifisso dalla scuola che frequentano i suoi figli ha avuto accoglimento presso un giudice dell’Aquila che con un’ordinanza ne ha disposto la rimozione.
Il dibattito è andato avanti per molti giorni con l’intervento di importanti costituzionalisti come Augusto Barbera, Giuliano Vassalli, Giuseppe Consolo e Giuseppe Casavola i quali hanno sostenuto che i decreti del 1923 sono stati recepiti dalla normativa del concordato per cui se il giudice riteneva non infondata la richiesta di togliere il crocifisso dal punto di vista giuridico, doveva trasmettere il tutto alla Corte Costituzionale per il riesame. A seguito di questo evento risono formati schieramenti pro o contro la rimozione del crocifisso.
Schierati per la rimozione del crocifisso si sono pronunciati i verdi, La Malfa, i valdesi ed i battisti, la CGIL scuola, rappresentanti della comunità ebraica italiana. Anche alcuni religiosi come i comboniani e saveriani, pur non dichiarandosi per la rimozione hanno evidenziato molte riserve sempre nel timore che il crocifisso possa essere elemento di conflitto cosa da evitare.
A favore del crocifisso tutti gli appartenenti alla Casa della Libertà tranne qualche elemento e la maggior parte dei componenti il centro sinistra.
Molti cattolici si sono mostrati decisamente a favore del crocifisso come simbolo della nostra identità ed in questo anche insospettati anticlericali come Giordano Bruno Guerri hanno scelto di difendere il crocifisso forse come deterrente all’imposizione che ci viene dall’esterno.
La linea di alcuni giornali cattolici è quello di difesa del crocifisso, ma “non bisogna farne una bandiera”.
La reazione del popolo in generale e dei cittadini di Ofena in particolare è stata decisa per la difesa della croce, anzi, addirittura davanti alla scuola è stata eretta per delibera consiliare una croce di tre metri.
Insomma, in questa battaglia sono meglio i gregari dei capi.
Dopo questa premessa veniamo ai fatti. Il crocifisso da fastidio al Sig. Adel Smith ed alla sua fantomatica organizzazione (Unione Musulmani d’Italia –UMI) spalleggiato in questo solo da atei agnostici e da quanti abbiamo sopra indicati. Gli altri raggruppamenti rappresentativi degli islamici italiani, cioè l’islam organizzato si è dichiarato contro la rimozione.
Dovremo essere contenti ? Purtroppo no! Citiamo il pezzo apparso sul Corriere della Sera (3/11/03) a firma di Angelo Panebianco.
“Faceva impressione vedere a «Porta a Porta», i politici italiani (e anche un monsignore come Rino Fisichella) trattare da «moderato» il capo della più forte organizzazione islamica italiana solo perché schierato contro la rimozione del crocifisso. Ma né la più forte organizzazione islamica (Ucoii), quella che, a detta degli esperti, controlla più moschee. e che è una filiazione dei Fratelli musulmani né l'altra organizzazione rappresentativa la Lega islamica, legate ai sauditi, sono moderate.
Sono invece, sempre secondo gli esperti, organizzazioni «islamiste», nemiche dell'Occidente e dei suoi valori liberali.
Proprio perché forti e rappresentative, queste organizzazioni islamiste rifuggono dall'avventurismo, praticano l'entrismo, vogliono continuare a
conquistare posizioni dentro la società italiana. Per diventare, entro non molti anni, anche in virtù del differenziale demografico, potenti e intoccabili Iobbies. Non è certo quello l'Islam che noi dovremmo incoraggiare. La pessima gestione della vicenda della scuola di Ofena da parte dì una classe dirigente superficiale e malata di demagogia contribuisce a preparare un futuro di guai per questo nostro Paese”.
Possiamo concludere col dire, malgrado tutto, che forse dovremmo ringraziare il Sig. Smith, che con le sue iniziative ci ha aperto gli occhi su quello che ci aspetta nei prossimi anni.
____________________________________________
E IL TOROC CANCELLA IL CROCIFISSO
La creazione del Comitato Interfedi Torino 2006, per garantire agli atleti dei Giochi invernali la pratica della loro religione nei villaggi olimpici.
Tutto bene: riuniti intorno a un tavolo, sotto la presidenza di Valentino Castellani, capo dell’ente organizzatore ( Toroc ), i sette rappresentanti di cattolicesimo, cristianesimo evangelico e ortodosso, ebraismo, islamismo, buddhismo e induismo. È stato deciso di costruire, in ognuno dei tre villaggi (Torino, Bardonecchia e Sestriere), un padiglione comune, senza simboli religiosi. Dunque, non ci sarà nessun crocifisso esposto, ci sarà solo un cubo che può diventare un altare, uno scaffale per gli oggetti di culto.
FAMIGLIA CRISTIANA 9/11/2003
COSI’ SAPPIAMO COME GLI ALTRI INTENDONO IL DIALOGO.
TOROC, TOROC E TOLGONO IL CROCIFISSO. E NOI ……E’ OVVIO……..
________________________________
TERRORISMO E CORANO
I terroristi uccidono e si suicidano per uccidere nella convinzione che andranno nel paradiso di Allah. Non risulta, fino ad ora che per questi comportamenti nei paesi islamici, vi sia una condanna di tipo religioso, nessuna fatwa, ma solo politico. Questo conferma che anche i fondamentalisti sono a pieno titolo parte dell’Islam
_______________________________
Incontro
LA STRAGE DEGLI ITALIANI A NASSIRIYA
Il 12 novembre è avvenuto un attentato in cui sono morti 19 soldati italiani assassinati dai terroristi. Il nostro pensiero e le nostre preghiere vanno ai caduti ed ai numerosi feriti. Riteniamo che le loro famiglie debbano avere aiuto e sostegno da parte di tutti e specialmente dallo Stato italiano. La scelta di mandare soldati in Iraq era molto rischiosa, si sapeva che i criminali avrebbero colpito non solo gli americani ma anche chi andava a ricostruire il Paese. A colpire gli anelli più deboli della catena per costringere gli stranieri a ritirarsi. Dopo questo attentato qualsiasi scelta del governo diventa più difficile.
________________________________
Incontro
SCIENZA
LA DONNA E’ PIU’ COMPLESSA
filosofi della natura hanno sempre combattuto con l'enigma della femminilità, non si poteva negare che fossero biologicamente più complesse. Anche i genetisti hanno ormai confermato che le donne sono più complicate degli uomini. Quasi tutte sono un miscuglio di due tipi di cellule geneticamente diverse, e a volte queste cellule entrano in conflitto tra loro producendo effetti incredibili.
Molti conoscono la storia di come due cromosomi determinano il nostro sesso. Le bambine ereditano due cromosomi X, uno (la ciascun genitore) e i bambini ereditano una X dalla mamma e una Y dal papà.
Questa è la situazione di base, ma per capire perché le donne sono più complesse degli uomini dobbiamo guardare un po' più da vicino questi cromosomi. IL cromosoma Y contiene il gene Sry che trasforma gli embrioni in maschietti e pochi altri geni utili.
Gli altri cromosomi invece, sono pieni di geni che ci permettono di fare ogni genere di cose intelligenti.
Il cromosoma X. invece, è molto più imponente. E un vero cromosoma, pieno di geni utili per fare cose come, appunto flettere i muscoli, coagulare il sangue e vedere colori. L'X è grande, complesso e importante quanto un cromosoma normale".
Appena il cromosoma X fu scoperto i genetisti si resero conto che era strano. È l'unico cromosoma di dimensioni normali di cui una persona sana può possedere indifferentemente uno oppure due.
Perché le donne hanno due cromosomi X mentre l’uomo ha bisogno di un solo cromosoma?
Il dilemma fu risolto negli anni sessanta da Mary Lyon la quale ipotizzò che nella primissima fase di sviluppo embrionale le femmine spengano a caso uno dei due cromosomi X in ogni cellula del loro corpo,e che queste X disattivate vadano a formare il corpo di Barr.
Questa disattivazione casuale ha degli effetti notevoli significa che una donna è veramente un miscuglio di due diversi tipi di cellule: alcune zone del suo corpo usano il cromosoma X ereditato dalla madre, altre quello ereditato dal padre.
Questo mosaicismo è il motivo più importante per cui i gemelli monozigoti non sono mai portatori degli stessi geni. Quindi le gemelle identiche sono sempre considerevolmente meno identiche di due gemelli identici.
Negli ultimi anni, hanno cominciato ad accumularsi prove da far pensare che il mosaicismo può portare a differenze tra due gemelle monozigotiche. Possono essere così diverse che una delle due avere una malattia genetica e l'altra no. Il caso di una gemella normale e l’altra affetta dalla distrofia muscolare di Duchenne
Non contenta di separare gli embrioni, la struttura della disattivazione dei cromosoma potrebbe essere responsabile anche di un'altra forma di conflitto interno: le malattie autoimmuni. Questo tipo di malattie si verificano quando il sistema immunitario non riconosce come suo una del suo corpo. Questa ipotesi è sostenuta da Jeffrey Stewart dell'Universita' di Princeton, che,ancora una volta, attribuisce la responsabilità al mosaicismo.
Il timo, ghiandola situata dietro lo sterno è l’organo che deve insegnare alle cellule del sistema immunitario che cosa fa parte del sé e che cosa è estraneo. I prodotti di uno dei due cromosomi X che sono nelle femmine se non sono esposti prima alle cellule immunitarie si può avere una reazione autoimmune.
Infatti le donne soffrono molto di più delle malattie autoimmuni.
Ancora una volta, la duplice natura delle donne ha fatto saltare la nostra teoria egualitaria. Dobbiamo accettare il fatto che le donne sono semplicemente più complesse degli uomini.
_________________________________________________
Incontro
TV DA DIMENTICARE - TV7 (STARGATE)
Domenica 5/10/2003 - Le ultime 24 ore di Gesù e sono rimasto molto deluso per la reinterpretazione dei fatti così come si sarebbero svolti.
Gli elementi più eclatanti che sono emersi sono che :
- Gesù aveva dei fratelli e probabilmente una moglie
- I Vangeli sono stati scritti in tempi successivi e quindi il loro contenuto volto ad ingraziarsi i romani
- Il Pilato dei Vangeli è uomo dubbioso e non vuole la condanna di Gesù; qui, invece, é accusato di essere uomo crudelissimo
- La morte di Gesù sarebbe colpa dei romani
- Seri dubbi o negazione dei miracoli
- Ovviamente il problema della Risurrezione non esiste
Domenica 9/11/2003 altra edizione di STARGATE su TV7 sviluppa il racconto sulla vita dei primi cristiani e sempre con indagini “scientifiche”, senza ombra di dubbio conclude che la S. Sindone è un falso medievale.
___________________________________________________________
Se la TV di intrattenimento vale poco, spesse volte quella che vuol essere seria non vale di più. Per arrivare a certe conclusioni ci vogliono molte prove documentate. Su ciò che non si conosce è meglio tacere.
Incontro
P O L I T I C A
RASSEGNA STAMPA
IL PAPA SCAMPA AL NOBEL, DEO GRATIAS
LIBERO - 11/10/2003 – L’UMILIAZIONE DI UN VICARIO DI CRISTO SOTTOPOSTO AD UN ESAME PER I SUOI MERITI? NON E’ BELLO CHE SI SIA SOTTOPOSTO AD UN SINEDRIO MASSONICO IL VICARIO DI CRISTO SPERANDO DI FARGLI RICEVERE UN AVALLO PER IL SUO OPERATO
COMMENTO –
L’AUTORE DELL’ARTICOLO (RENATO FARINA) HA COLTO NEL SEGNO IL SIGNIFICATO DEL NOBEL PER LA PACE
_________________________________________________________
FINI, DALL’ABBRACCIO A LE PEN ALLE VISITE AGLI IMMIGRATI
LA STAMPA – 15/10/2003 – QUANDO IL PARTITO ERA ESCLUSO DAL POTERE DIEDE VITA AD UNA CAMPAGNA CONTRO GLI IMMIGRATI; POI SI CONVINSE CHE LA LINEA NON PAGAVA –
COMMENTO –
ERA PIU’ SINCERO ALLORA O ADESSO? QUESTO E’ IL QUESITO
__________________________________________________________
LE TORTE IN CLASSE OFFENDONO LE ALTRE CULTURE
AVVENIRE – 16/10/2003 – VIETATO PORTARE A SCUOLA TORTE E DOLCI PER FESTE E COMPLEANNI (DISTRETTO AUSL DI MIRANDOLA). MOTIVO:
PER IMPEDIRE IL DISAGIO AI BAMBINI DI ALTRE CULTURE –
COMMENTO –
INSOMMA TUTTO QUELLO CHE FACCIAMO NOI DA’ FASTIDIO, MENTRE GLI ALTRI, VENUTI IERI, NON DANNO MAI FASTIDIO – DEMOCRAZIA CAPOVOLTA HANNO RAGIONE LE MINORANZE… QUANDO FA COMODO
__________________________________________________________
GHEDDAFI USA GLI IMMIGRATI PER RICATTARCI
LIBERO – 23/10/2003 DALLA LIBIA IN 2 ANNI SONO PARTITI IL 75% DEI CLANDESTINI – GHEDDAFI NON FERMA I CLANDESTINI SE L’ITALIA NON CHIEDE AGLI USA DI TOGLIERE L’EMBARGO –
COMMENTO –
POCO ALLA VOLTA FINIAMO PER CONOSCERE TUTTI GLI ELEMENTI MENO NOBILI CHE SONO ALL’ORIGINE DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
__________________________________________________________
DIVORZIO RAPIDO, BOCCIATURA COI VOTI DEI DUE POLI
CORRIERE DELLA SERA – 24/10/2003 – IL VOTO SEGRETO AFFOSSA LA NORMA – RIVINCITA NEO GUELFA –
COMMENTO –
PRIMA HANNO DEMOLITO LA FAMIGLIA INTRODUCENDO IL DIVORZIO; ORA, MIRANO A CANCELLARE IL MATRIMONIO RENDENDOLO SEMPRE PIU’ UGUALE ALLE COPPIE DI FATTO
__________________________________________________________
DOPO SADDAM VIA ALTRI DITTATORI
LA STAMPA – 7/11/2003 – “FAREMO LA RIVOLUZIONE GLOBALE CONTRO I DITTATORI PER SUGGELLARE L’ERA DELLA LIBERTA’” COSI’ G. BUSH DESCRIVE L’ORIZZONTE DELL’AMMINISTRAZIONE USA –
COMMENTO –
QUANTE GUERRE BISOGNA FARE PER RICREARE IL PARADISO TERRESTRE SOGNATO DA G.W. BUSH ?
__________________________________________________________
PARIGI, IL NAUFRAGIO DELL’INTEGRAZIONE
FAMIGLIA CRISTIANA – 9/11/2003 – IN FRANCIA SI E’ RIACCESA LA BATTAGLIA DEL VELO ISLAMICO. MA LA POLEMICA SUL VELO E’ SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG. CRESCE IL NUMERO DI PERSONE CHE NON SI INTEGRANO.
COMMENTO –
IN FRANCIA VI SONO 6 MILIONI DI IMMIGRATI MUSULMANI (10% DELLA POPOLAZIONE). QUANDO SARANNO ANCHE IN ITALIA IL 10% AVREMO LO STESSO PROBLEMA
__________________________________________________________