Associazione Cattolici Genovesi
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Incontro
Gazzettino
1 GIU
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OLANDA: PLEBISCITO CONTRO LA CARTA UE
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3 GIU
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SCONTRO ITALIA-UE SUL DEFICIT - QUANDO I RAGIONIERI NON SANNO LA CONTABILITA'
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3 GIU
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RUTELLI A FAVORE ASTENSIONE - VUOL SEMBRARE
CATTOLICO
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6 GIU
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SVIZZERA; DICE SI ALLE UNIONI GAY - QUANDO SODOMA AVANZA
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7 GIU
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CORTE USA: PROIBISCE MARIJUANA TERAPEUTICA
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9 GIU
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INVASIONE DI PRODOTTI CINESI - NON CI RESTA CHE COMPRARE
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11 GIU
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REFERENDUM: ANCORA POLEMICHE SUL NON VOTO
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13 GIU
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SCONFITTI I REFERENDARI - VOTANTI 25,9% - EVVIVA
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19 GIU
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UE: BILANCIO IN DIFFICOLTA' -COME AL SOLITO
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1 LUG
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SPAGNA: APPROVATE UNIONI OMOSESSUALI - LE PATOLOGIE DEL PROGRESSO
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2 LUG
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FOLLINI CONTRO BERLUSCONI - PER UNA POLTRONA IN PIU'
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5 LUG
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SINISCALCO CERCA RISORSE CON LA LOTTA ALL'EVASIONE - LA GRANDE ILLUSIONE
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7 LUG
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ATTENTATI ISLAMICI A LONDRA
- QUANDO GLI ASSASSINI LAVORANO
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13 LUG
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VIA LIBERA A MISURE CONTRO IL TERRORISMO
- SPERIAMO NON SAPPIANO DOV'E' L'ITALIA
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21 LUG
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RIFORMA DELLA GIUSTIZIA APPROVATA TRA PROTESTE - I MAGISTRATI PREFERISCONO QUELLA CHE C'E' GIA'
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23 LUG
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ATTENTATO IN EGITTO - 90 MORTI
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2 AGO
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I DS CHIEDONO DIMISSIONI DI FAZIO - ANCHE I DS AMANO LE (LORO) BANCHE
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6 AGO
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SI PARLA DI "QUESTIONE MORALE" - E' UNA FAVOLA, SE NE PARLA QUANDO SONO ESAURITI GLI ALTRI ARGOMENTI
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16 AGO
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GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU' A COLONIA
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18 AGO
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RITIRATI I COLONI EBREI DA GAZA - IL BUON SENSO DI SHARON
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19 AGO
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PREVISTO AUMENTO DEI PREZZI - LE FACILI PROFEZIE
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29 AGO
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BERLUSCONI: SONO INDISPENMSABILE
- L'AUTOSTIMA
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30 AGO
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ARRIVA KATRINA E DISTRUGGE NEW ORLEANS -
POI BUSH....
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31 AGO
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ATTENTATO A BAGHDAD: OLTRE 900 MORTI
- GUERRA CONTINUA
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6 SET
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UDC VUOLE IL PROPORZIONALE - ECCO SPIEGATO IL MISTERO DELLA DISCONTINUITA'
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7 SET
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ESPULSO IMAM DI TORINO - ERA ORA
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9 SET
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CHIUSA SCUOLA ISLAMICA - ACHE GLI STRANIERI DEVONO DIVENTARE ITALIANI E RISPETTARE LE NOSTRE LEGGI
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13 SET
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A GAZA I PALESTINESI DISTRUGGONO LE SINAGOGHE
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19 SET
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CARD. RUINI BOCCIA IL Sì DI PRODI ALLE COPPIE GAY
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20 SET
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ELEZIONI TEDESCHE SENZA VINCITORI - E IN ITALIA?
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Incontro
EDITORIALE
LA RELIGIONE COME ARMA POLITICA
Un fenomeno che viene da Oltreatlantico dove esiste da vari decenni è di recente sbarcato in Italia con tutto il suo peso intellettuale. L'occasione più favorevole per la sua presentazione è stata il momento del referendum sulla procreazione assistita. Schierati in difesa della legge 40 abbiamo avuto Ferrara, Pera, Fallaci, Magli, Adornato, ecc... con argomenti molto più decisi di quanto non abbiano usato i cattolici sempre timorosi di finire sopra le righe.
Questa battaglia è stata vinta oltre che per il nostro impegno anche per l'azione di questi intellettuali ma, soprattutto perché la gente si rende conto che il mondo che ci viene proposto è inaffidabile e pericoloso. Questa categorie di persone che si definiscono laici devoti o atei devoti - di cui abbiamo citato sopra i più importanti esponenti - costituiscono un raggruppamento interessante.
Giuliano Ferrara, su "Il Foglio" (28/8/2005), aveva esposto con chiarezza la sua tesi della necessità dell'Impero. In sintesi: se vogliamo risolvere la questione del meticciato moderno, o meglio se "vogliamo un mondo non chiuso e nazionale, dove si gira in libertà e ci si insedia nel rispetto e nell'accoglienza" occorre un "Impero autorevole e durevole senza la distinzione creduta e praticata pubblicamente, tra città terrena e città celeste". Quindi "dobbiamo prenderci anche la religione o, per meglio dire, la vera religione, l'unica che questa distinzione abbia elaborato teologicamente, il cristianesimo ". L'unica potenza imperiale superstite è l'America "che ha una carica religiosa molto forte ed è insieme maestra di meticciato per tutto il mondo".
Una scelta lucidamente razionale. Certo non di fede. Né legata a una conversione.
I laici sopra citati fanno un appello forte ai valori morali, ma questo non deve ingannare. La religione, i valori morali, le grandi categorie politiche, il valore originario della vita umana, vanno spacciati per assoluti ad uso del popolo dei non iniziati, della massa di soggetti, incapaci di un uso responsabile della libertà, come invece lo sono i pochi privilegiati che conoscono la storia e sanno che nulla ha senso e che tutto è mito e gioco del caso e che un velo sottile nasconde la tenebra e la violenza che ardono nel cuore del mondo. Religioni settarie non si possono proporre alle masse, ma neppure il laicismo elitario e privo di contenuti può essere alla base di una civiltà né contrapporsi al dilagare di una immigrazione islamica piena di contenuti fideistici. Solo una religione di valore
universale che ha già dato prova di costituire una forte base per la società può essere proposta. La religione cristiana è quella che ha più probabilità di successo ma, per gli atei devoti, è niente più che uno strumento per il controllo delle masse.
La proposta di questi intellettuali è una società della doppia verità una per le élites e una per il popolo. I cattolici dovrebbero diventare neo-con cioè appoggiare le iniziative politiche economico finanziarie del governo come accade già per i protestanti negli Usa, in compenso verrebbero limitati il divorzio, l'aborto e il controllo delle nascite.
Secondo Cardini il famoso impero vagheggiato da Ferrara "si fonda sulle leggi del mercato, del profitto, della concorrenza individuale. Abbiamo il coraggio di ammettere che il vero collante non è Cristo o Paolo di Tarso ma una volontà di possesso materiale e concreto della terra. La fede? Credere nella resurrezione, nella vita eterna è un serio affare teologico. Non è un semplice modo di vivere. Né una qualsiasi ricetta sociale". Se per noi cattolici è possibile combattere con questi intellettuali qualche battaglia fianco a fianco, la proposta di mettere in piedi un partito cattolico ad uso consumo dei non cattolici nel suo complesso, oltre ad essere incoerente non è praticabile.
RINO TARTAGLINO
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Incontro
BEATIFICAZIONE MANCATA
Il 20 giugno 2005, con un inconsueto gesto di papa Benedetto XVI ha sospeso la beatificazione di p. Léon Dehon (1843-1925) già decretata dal suo predecessore, rinviando la pratica a un nuovo esame da parte delle istanze competenti. L'insolita decisione di papa Benedetto XVI è stata presa a breve distanza dalla prima udienza da lui concessa a una delegazione ebraica mondiale.
Come già avvenuto per Isabella di Castiglia e per Pio XII, le beatificazioni sono state sospese appunto per l'intervento degli stessi soggetti.
Per quanto ci riguarda, riteniamo che se ci sono dei fatti straordinari, dei miracoli attribuibili con certezza a cristiani, le beatificazioni non vanno sospese. IL rapporto con le altre organizzazioni religiose non cristiane può essere solo di tipo politico (si possono convertire ebrei e musulmani ma non l'ebraismo o l'islam) e le beatificazioni sono al di fuori della politica. Per noi cristiani, le altre organizzazioni religiose, possono santificare chi vogliono, senza suscitare il nostro minimo interesse. Ad ognuno il suo.
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Incontro
LA DIFESA DELL'IDENTITÀ SPIRITUALE E CULTURALE
Al Meeting di Rimini organizzato di Comunione e Liberazione è intervenuto il presidente del Senato Marcello Pera che si è dichiarato contrario alla prospettiva di un meticciato conseguente all'immigrazione non solo ammessa ma indotta. Questa presa di posizione, più che riferimento alle razze, si deve intendere come riferita alla identità culturale e spirituale dell'Italia e dell'Europa. La frase è stata maliziosamente interpretata in chiave genetica (biologica) e quindi la si è esposta all'assurda accusa di contiguità col razzismo. Ma, letta contestualmente all'intero discorso sull'identità culturale dell'Europa, la frase non consente equivoci. E' la denuncia dei pericoli cui andrebbe incontro la nostra "civiltà, precisamente caratterizzata da quei valori e principi, per malinteso spirito di tolleranza, indulgesse al "multiculturalismo come diritto di identità irriducibile di tutte le comunità, non importa se genera apartheid, risentimenti e terroristi di seconda generazione". Tutela culture, non persone. Ecco dove sbaglia il "multiculturalismo".
In una società ordinata chi entra deve essere integrato e aiutato ad inserirsi nel mondo produttivo, deve conoscere la lingua e la cultura del paese che lo ospita cosa che non succede da nessuna parte del mondo. Il problema non è distribuire dei piatti di minestra o dare coperte a immigrati che rimarranno nella migliore delle ipotesi di cittadini di serie b. Neppure mettere in piedi l'industria della beneficenza a spese dello stato come fanno certe istituzioni filantropiche. Nessun paese europeo può ricevere centinaia di immigrati tutti i giorni senza finire per disgregare il tessuto sociale quando la percentuale dei forestieri supera il 10% della popolazione. Non possiamo lasciare gestire l'immigrazione alla criminalità organizzata, come avviene adesso e poi lamentarci dello spaccio della droga, della prostituzione e delle rapine che mettono in opera banditi d'importazione. Abbiamo organizzato una società dove si importano stranieri e si esportano le industrie col bel risultato di ridurre stipendi e pensioni secondo i desideri dei padroni che cavalcano l'immigrazione per avere dipendenti a sempre più basso costo.
Le affermazioni di Pera hanno riscosso qualche consenso dalla platea ma anche qualche critica. Il più critico è stato il ministro degli interni Giuseppe Pisanu che ha dichiarato: "Il futuro dell'Europa è nel meticciato". Detto da un ministro della repubblica responsabile dell'ordine pubblico suona un po' strano. Qualche giorno addietro abbiamo sentito dire che circolano in Italia alcuni terroristi ed il rischio di attentati è alto, quasi inevitabile. Se non siamo in grado di controllare chi entra, cerchiamo di limitare il numero a quelli che possono essere controllati.
Poi, il signor ministro è in grado di neutralizzare la criminalità organizzata italiana, ridurre al minimo la piccola criminalità prima di farsi sostenitore di una immigrazione che già adesso è fuori controllo? E cosa dire di un certo affarismo che agisce nell'alta finanza non lasciando indenni istituzioni pubbliche? Queste cose che succedevano nel XIX° secolo e ci saranno anche nel XXI° e dovrebbero turbare i sogni di Pisanu più di quanto desideri sviluppare il multiculturalismo.
Se non abbiamo una società ordinata non abbiamo neanche la democrazia.
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Incontro
I NON CATTOLICI E LA VITA
Musulmani, ebrei, evangelici: quali idee hanno e come si pongano davanti alla vita?
ISLAM
La bioetica islamica, considera che l'embrione fecondato cessa di essere un'appendice deII'organismo materno e diventa individuo autonomo solo fra il 40º e il 100º giorno dal concepimento. Ciò significa che da un lato embrione e cellule staminali embrionali possono essere utilizzati a fini scientifici. E l'aborto è permesso nei primi tre mesi di gravidanza.
EBRAISMO
Per l'ebraismo la "capacità giuridica" piena della persona si acquista solo alla nascita. La fecondazione artificiale, pur entro limiti precisi, è permessa solo a coppie sposate. L'eterologa è vietata. L'embrione in vitro poi è ritenuto un "pre-embrione" e, finché non è impiantato nell'utero non è considerato vita potenziale". Anche quello nel corpo della madre prima di 40 giorni dal concepimento non è visto come un essere vero e proprio. Di conseguenza, gli embrioni si possono congelare, produrre e impiantare e il loro impiego a scopo scientifico purché concepiti in vitro, prima dei 40 giorni - è permesso. Più protezioni gode il feto, l'aborto è vietato, a meno che la madre non sia in pericolo, sebbene equivalga a un omicidio.
EVANGELICI
Ancora più possibilisti i protestanti. "La nostra impostazione teologica - spiega il pastore battista Massimo Aprile - ci spinge ad andare oltre il biologismo, per una definizione di vita umana". Sulla, procreazione assistita, la pastora valdese Letizia Tommasone fa notare che viviamo in una società che vede una pluralità di figure genitoriali, sociali e biologiche, una pluralità di modelli affettivi, etero e omo, e una pluralità di riconoscimenti giuridici, coppie di fatto, conviventi, sposati: "Non è corretto invocare la tradizione cristiana perché, tanto nelle Scritture, come nella storia, la famiglia ha avuto forme diverse ed evoluzioni".
Incontro
LIGURIA NOSTRA
LA VALLE BORBERA
Il torrente Borbera ha la sua sorgente nel "cuore" del monte Carmo di Carreggi, percorre circa trentotto chilometri prima di gettarsi nello Scrivia. La sua silenziosa valle è attorniata da un vasto anfiteatro di cime appenniniche molto frequentate da piemontesi e liguri per trascorrere in assoluta tranquillità le vacanze estive.
Nel passato i diversi paesi e cittadine della valle erano abitati in maggior parte da una popolazione contadina che traeva le proprie risorse economiche operando nell'agricoltura, nella pastorizia, nell'artigianato; con il passar del tempo le diverse industrie locali hanno in parte trasformato le usanze e i costumi della popolazione; si é pure consolidato un buon turismo proveniente da lontano, con adeguati servizi alberghieri, di ristoro e di ricezione.
La storia della Valle Borbera non cambia molto rispetto a quella, delle valli vicine. Anche se non sono arrivate ai nostri tempi evidenti tracce che lo possano dimostrare è possibile supporre che i primi abitatori di questa, terra fossero le primitive colonie dei Liguri in cerca di un ambiente adeguato e rispondente alle loro esigenze di vita. Vi posero i loro insediamenti abitativi in capanne raggruppate nelle basse colline o sui monti.
L'espansione dell'Impero Romano in questa valle favorì il progredire di tale popolazione e l'apertura di vie carrabili e di strade sviluppò gli scambi commerciali tra una zona e l'altra nonché il passaggio di intere carovane con mercanzie varie. Le diverse occupazioni barbariche, le distruzioni gli incendi e i saccheggi hanno cancellata quasi del tutto la documentazione storica della valle; l'epoca che é stato passibile illustrare con chiarezza é del Medio Evo, quando sulle diverse alture montane furono edificati castelli fortezze, muraglie a seguito di un forte dominio monastico e feudale.
Il potere della Chiesa si sviluppò nel IX° sec. con Fondazioni monastiche nelle frazioni Vendersi, Maggioncalda, Pobbio, Dova, San Clemente, San Fermo; al dominio della Chiesa succedette il potere politico di diverse famiglie liguri e piemontesi quali i Fieschi, Pallavicino, Ibria, Spinola, Adorno, Malaspina.
Il dominio feudale facilitò parecchio gli scambi commerciali con la città di Genova, furono stipulati sostanziali accordi per la spartizione dei proventi dei pedaggi sulle mercanzie e delle imposte tributarie sugli scambi dei prodotti locali. Il passaggio di intere carovane avveniva lungo la mulattiere e attraverso il crinale dei monti che da Genova arrivavano da Torriglia per poi proseguire in Antola, Capanne di Carrega, Capanne di Cosola e quindi nella valle Borbera.
La laboriosa valle visse momenti di grande prosperità anche sul piano politico con il susseguirsi di nomine feudali e investiture imperiali di nobili famiglie: gli Spinola in particolare divennero governatori con il diritto di legiferare e svolsero tale compito in maniera autorevole e riuscirono a conservare a lungo la loro investitura, fino al termine del XVIIIº sec. quando si impose il dominio francese di Napoleone.
Il decreto napoleonico del 1796 decretò la fine dell'ordinamento feudale; la Valle Borbera venne annessa alla nascente Repubblica Ligure Democratica e in seguito assegnata. allo Stato Sardo-Piemontese con i "trattati" del 1815 per poi essere inserita nell'anno 1859 nella nuova provincia di Alessandria.
Le acque del Borbera raccolgono durante il proprio corso quelle di alcuni affluenti minori del T. Agnellasca, Cosorella, Gordonella e più avanti, nei pressi di Rocchetta Ligure, quelle del Sisola. La valle si restringe in una gola formata da conglomerati di puddinga in località Pertuso, che dà all'ambiente naturale un aspetto molto affascinante; vicino alla frazione Persi il Borbera si apre nuovamente e successivamente dopo Borghetto e Vignole fa confluire le proprie acque in quelle dello Scrivia.
In questa bella valle appenninica fra prati verdeggianti e vasti boschi le diverse località abitate, siano essere piccole frazioni come grandi cittadine, meritano di essere visitate e conosciute perché hanno una propria storia e una propria attrattiva locale. Cabella Ligure con il palazzo Spinola-Doria-Pallavicino, l'importante centro storico, il castello del 1600 con il suo aspetto di dimora fortificata.
Cantalupo Ligure, sorto alle pendici del m. Giarolo, divenne feudo dei Malaspina nel XIIIº sec. e degli Spinola nel l400; Vergani con i ruderi del castello risalente al XIV° secolo e altre località ancora stanno a dimostrare l'importanza dei diversi insediamenti in montagna.
Questa silenziosa valle ha un interessante patrimonio naturale conservato nel tempo con attenzione e diligenza: sono i sentieri escursionistici che iniziano dalle zone abitate conducendo attraverso prati e boschi sui crinali dei monti ed offrono, a chi li frequenta, l'opportunità di ammirare stupendi panorami e godere il silenzio della natura e la bellezza del paesaggio.
FRANCO GUERRIERO
Incontro
S T O R I A
L'ATTENTATO A FERDINANDO II
Verso il settembre 1856, il Comitato Centrale Europeo di Mazzini decise l'assassinio del re di Napoli e di scatenare, contemporanea mente, una rivoluzione in Sicilia. Bentivegna fu scelto per fomentare la rivolta, mentre Adriano Lemmi s'incaricò dell'assassinio.
Si era progettato di far saltare per aria Ferdinando II per mezzo di una bomba che un affiliato fanatico doveva gettare sotto la carrozza reale, durante una passeggiata pubblica di Sua Maestà. Per l'organizzazione dell'assassinio, Mazzini lasciava piena libertà a Lemmi, e questi scelse Giosuè Possano, il quale aveva trovato le composizioni chimiche degli ordigni. Sotto falso nome, Lemmi andò a Palermo, dove trovò tutto pronto per la rivolta, e da dove scrisse a Mazzini annunciandogli che "gli affari saranno fruttuosi in Sicilia". Poi, andò a Napoli, dove l'assassinio era stato fissato per il 22 novembre, giorno in cui sarebbe scoppiata la rivoluzione in Sicilia. Il Barone Bentivegna aveva fornito a Lemmi per compagno un giovane di Messina, Filippo Carabi.
Giunti a Napoli, e scelti due diversi alberghi, i due si diedero appuntamento per la domenica nelle cave di pietra di Pianura, per fare le prove con la bomba. Disposero la bomba e l'accesero a distanza con una lunga miccia che bruciava lentamente. L'esplosione fu terribile; fu tanto distruttiva, da infrangere un enorme masso. Il Carabi comprese che, gettando la bomba sotto il cocchio reale, sarebbe stato fatto a pezzi insieme a Ferdinando II.
Prendendo la scusa di essere l'unico sostegno della sua vecchia madre, egli, dopo aver giurato che avrebbe mantenuto il segreto, consigliò Lemmi di trovarsi un altro esecutore dell'assassinio. Contrariato per questo rifiuto Lemmi giurò di castigare il siciliano.
Infatti, il povero Filippo Carabi fu assassinato, cinque anni dopo, in una Loggia di Napoli, un giorno che egli vi si era recato senza alcun sospetto. Questo delitto fu commesso con una ferocia e una destrezza inaudita: gli archivi del Direttorio di Napoli ne danno i più minuti particolari: il sequestro di Carabi nel 1861, il suo processo svoltasi davanti a un tribunale segreto, la tortura spaventevole che gli si fece subire, e l'estremo supplizio posto in esecuzione nel più profondo mistero.
Scoppiata la rivolta in Sicilia, Lemmi si mise in contatto diretto con vari capi massoni napoletani, che lo consigliarono di non far uso di una bomba, ma di un pugnale, e che gli proposero, il 4 dicembre, in casa di un mazziniano a Torre del Greco, due militari affiliati: Giuseppe Locuti e Agesilao Milano. L'emissario del Comitato mazziniano di Londra scelse il
Milano.
L'8 dicembre 1856, nel momento in cui Ferdinando II passava in rivista l'esercito di Napoli, il soldato Agesilao Milano si staccò improvvisamente dalle file e tirò due violenti colpi di baionetta al re, colpendolo in mezzo al petto. Per fortuna, la baionetta si curvò e Ferdinando non fu nemmeno ferito. Tratto in arresto, Milano fu giudicato, condannato a morte e giustiziato.
Mazzini fece coniare una medaglia commemorativa in onore dell'assassino, qualificato come "martire".
Nel frattempo, l'insurrezione in Sicilia fu repressa, il barone Bentivegna fu catturato e fucilato il 20 dicembre.
Il Governo reale ebbe la prova dell'esistenza di una congiura e si credette che tutto fosse stato organizzato dal Comitato di Londra; gli stessi massoni, eccetto Bentivegna, ignoravano la vera identità di Lemmi, ma questo è stabilito dal processo massonico di Filippo Carabi, esistente negli archivi del Direttorio di Napoli.
da Domenico Margiotta, "Ricordi di un 33", Delhomme e Briguet, Editori, Parigi 1895. pp 21-25.
Incontro
MAZZINI ESOTERICO
L'antropologa Cecilia Gatto Trucchi, autrice de "IL Risorgimento esoterico pubblicato", ritiene che Mazzini sia attualissimo, almeno per quanto riguarda la sua spiritualità, che lo fa annoverare tra i profeti e precursori del New Age più estremo. "Mazzini odiava la Chiesa cattolica; non accettava una religione chiara e dogmatica ma invocava una vaga
religiosità universale che cancellasse tutte le differenze; credeva alla reincarnazione e praticava lo spiritismo; era convinto che gli angeli fossero le anime dei defunti; era
massone e annacquava il cristianesimo in un miscuglio esoterico molto fantasioso. Ha professato tali credenze fino alla fine, senza alcun tentennamento o conversione, tanto che prima di morire espresse il desiderio che il suo corpo fosse mummificato, in segno di spregio alla dottrina della Chiesa".
Incontro
P O L I T I C A
LA LEGGE SULLA LIBERTA RELIGIOSA
IL disegno di legge sulla libertà religiosa che dovrà essere discusso alla Camera dei Deputati si presta a numerose osservazioni. Ne esponiamo due.
1) Conclude un processo di correzione dell'art. 8 della Costituzione messo in atto da decenni e cerca di rendere praticamente inutili le intese con le confessioni religiose. Si tratta di una scorciatoia pericolosa perché il disegno di legge detta regole comuni, mettendo sullo stesso piano un'associazione di cultori di una particolare filosofia o di sette e le grandi religioni asiatiche, che nel caso dell'induismo e dell'islam coinvolgono ciascuna un miliardo di fedeli. Le sette e le grandi religioni storiche non sono relazionabili con le stesse regole allo Stato; solo una visione astratta della società può considerarlo possibile e magari utile e doveroso. Questo disegno di legge appare frutto di culture che non hanno ancora interiorizzato le novità insite nei processi di globalizzazione, in primo luogo la necessità di organizzare la convivenza fra diversità radicali, sovente inconciliabili e spesso conflittuali.
2) la legge è anche frutto di una cultura che non riconosce le esigenze delle identità. Essa infatti non prende in alcuna considerazione le identità storiche degli italiani e dà prescrizioni in astratto, applicabili indifferentemente in qualunque paese dell'Occidente. Questa irrilevanza della società italiana e delle sue identità è dimostrata dalla non presa in considerazione dei problemi che possono derivare da un utilizzo non regolamentato dello spazio pubblico nell'esercizio dei riti religiosi. Così, secondo questa legge, sarà possibile aprire accanto a una chiesa un luogo di culto non cristiano, magari una moschea gestita da un imam tanto improvvisato quanto provocatore, come quello tristemente noto per aver offeso gravemente il Crocefisso.
Emblematico è il caso della costruenda moschea di Genova, non lontano da un Santuario e voluta dal Comune contro la volontà dei cittadini. La nuova legge è indifferente a questi problemi perché li ignora. È inadeguata a cogliere le novità del mondo contemporaneo con la radicalità delle differenze e la conseguente importanza delle identità; Non occorre essere profeti per affermare che da questa mancanza di attenzione deriveranno fenomeni di protesta, di rigetto e fin anche di razzismo. Il successo di Le Pen in Francia sembra purtroppo già dimenticato.
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Incontro
COME CI VEDONO GLI ALTRI
È molto difficile spiegare ai lettori stranieri la politica italiana. "Anche perché spesso i leader discutono e litigano, ma non si capiscono i motivi per cui lo fanno" scrive Angel Villarino corrispondente del quotidiano conservatore spagnolo "La Razon".
Sono in pochi a capire la politica italiana. Non c'è il tempo né la voglia di sapere perché i membri di uno stesso governo, di una stessa coalizione e di uno stesso partito ogni giorno si affrontano pubblicamente, si insultano, si sfidano. Oggi Casini contro Berlusconi, ieri era Fini contro Tremonti, domani sarà Prodi contro Fini. (..) Alla fine l'immagine dell'Italia oscilla dalle riprese di una seduta alla Camera ai film di Fellini, all'universo istrionico di Benigni, alle signore che si parlano da una finestra all'altra, ai mille rumori delle città.(..) Se ne deduce che il gusto per la polemica è una questione culturale, ma la mancanza di stabilità governativa e la sfiducia che genera sarebbero buone ragioni per tentare di mettervi un freno. La diversità di opinioni è uno dei motori della democrazia. Ma l'ossessione di offrire una sfumatura, un punto di vista diverso e una valutazione puntigliosa per ogni proposta è una vera tortura retorica per i cittadini. E crea confusione negli elettori, su cui i politici rovesciano slogan e idee privi di ogni valore. Oggi l'Italia ha bisogno di riforme urgenti di fronte ai chiari sintomi di decadenza che presenta su molti fronti. Ma sarà difficile tenere il passo con il resto del mondo se nella stessa squadra ogni giocatore ha una sua idea tattica e tutti pretendono di essere il bomber.(..)
E c'è un ultimo dato: all'interno di questa apparente diversità di punti di vista viene fuori che le idee di fondo spesso si ripetono e la varietà di impostazioni è minore che in altre democrazie europee. Avete confrontato i programmi sull'immi grazione? E le idee sul terrorismo? E i piani per l'economia? E i discorsi sulla laicità dello stato? Applicando l'approccio ottimista che ci impone questo paese di contrasti, bisognerebbe concludere che i politici italiani sono capaci di discutere senza sosta su qualcosa, pur essendo d'accordo. Tesi affascinante e poco pratica.
Da INTERNAZIONALE 606, 2 /9/2005
Incontro
ECONOMIA
IL LINCIAGGIO DEL GOVERNATORE
Nel momento in cui scriviamo le polemiche sulla Banca d'Italia e sulla posizione del governatore Antonio Fazio (resistere? dimettersi? autosospendersi?) hanno raggiunto picchi incredibili di parossismo.
Sino a pochi anni fa, Banca d'Italia e governatore erano trattati coi guanti bianchi dall'establishment finanziario e imprenditoriale. Con la stragrande maggioranza delle voci del Padrone, i giornali, ne tessevano le lodi. Il sistema politico-bancario era sempre pronto ad approvare. Tutto questo termina con la scomparsa di Enrico Cuccia e l'inizio della guerra di successione attorno a Mediobanca, santuario degli gnomi del dio danaro. Fazio percepì le tentazioni di consegnare Mediobanca a entità straniere che, conquistato l'avamposto, avrebbero dilagato. Denunciò i rischi della colonizzazione e vinse. I poteri forti cessarono però di considerarlo amico. Vennero i crac dei bond argentini, Cirio e Parmalat, e presero a partire bordate su Banca d'Italia, ritenuta in parte responsabile. Nessuno però, in Parlamento, o propone la riforma dello statuto della Banca d'Italia.
La linea di Fazio è quella della difesa dell'italianità del modello bancario cosa discutibile ma che sicuramente si scontra con certi interessi. Dando corpo e sostanza al convincimento che meglio sarebbe si mettesse da parte. L'atteggiamento di Fazio su Bnl e Antonveneta, assediata da spagnoli e olandesi, ha fatto da detonatore. Dalla cronaca, torniamo però al punto di partenza, al metodo, e alle regole. Proprio perché assolutamente indipendenti, Banca d'Italia e governatore, possono venire messi sotto accusa solo dal Parlamento o dalla magistratura, con complesse procedure garantiste.
I grandi giornali che si vanno convincendo di poter comandare l'Italia, montano una campagna d'opinione, non è da meno il sostegno della stampa internazionale, con il Financial Times (178 articoli in tre mesi), a far da ariete. The Economist 8/9/2005 definisce Fazio il Rasputin della situazione, cosa che la dice lunga su quanto vasti siano gli interessi. Dietro i campioni della Nuova Economia a chiedere la testa di Fazio. Nell'ombra intanto i grembiulini fremono, ma Fazio resiste, nel generale stupore dei granducati giornalistici e dei loro burattini-burattinai. Può avere molti torti o molte ragioni, ma non si può negargli coerente determinazione. Questione di metodo. Se l'indipendenza della Banca d'Italia dipende
dai giudizi di un ministro (Tremonti ieri, Siniscalco adesso), dagli umori delle diverse opposizioni, che indipendenza è mai? Certo, sotto altri cieli, un simile conflitto non è nemmeno lontanamente immaginabile.
Il vice presidente di Unicredito, Palenzona afferma:"È lo stesso identico schema dei tempi di Tangentopoli, quando attraverso la stampa si istruivano processi in piazza. È questo teatrino non degno di un Paese civile e fa perdere credibilità all'Italia". Sempre Palenzona conclude: "In certi ambienti non hanno mai digerito un governatore cattolico del resto c'è sempre stato un atteggiamento di ostilità nei confronti della finanza cattolica".
In conclusione abbiamo capito che vi sono forti interessi politici, economico finanziari per togliere di mezzo il governatore Fazio, cosa che col tempo si realizzerà ma, vorremmo conoscere di quali colpe si è reso responsabile. Da tutto il can can che è stato messo in opera non risulta colpevole di niente.
Incontro
EUROPA
NO ALLA TURCHIA IN EUROPA
Chi vuole la Turchia nell'Unione Europea? Sono gli Stati Uniti e Israele a pretenderlo, ad esigerlo a gran voce, e spesso con arrogante brutalità.
Una prima risposta è che Usa e Israele hanno dovuto promettere un premio ad Ankara, in cambio del suo appoggio logistico all'invasione dell'Iraq.
La Turchia moderna nasce come stato nazionale sulle rovine dell'Impero ottomano, con caratteristiche di un laicismo molto pronunciato. Il movimento indipendentista e fondatore - quello dei Giovani Turchi - fu ricalcato sul modello della Giovine Italia di Mazzini: organizzazione segreta e terroristica, di stampo massonico e radicale, volta alla distruzione dell'alleanza fra "Trono e Altare" in qualunque forma si presentasse. La Sublime Porta configurava quest'alleanza per il mondo islamico, come l'Impero Asburgico lo fu per il Cattolicesimo, lo Zar per l'Ortodossia e (in qualche senso) il Reich germanico, il Kaiser, per i luterani. IL nuovo ordine europeo istituito dalla Grande Guerra portò allo smembramento in nazioni.
I Giovani Turchi, i congiurati del nazionalismo turco, per lo più giovani ufficiali dell'armata ottomana, erano praticamente tutti dunmeh.
L'esistenza di questo gruppo è strana e paradossale. "Dunmeh" (in turco "apostati") erano gli ebrei seguaci di Sabbatai Zevi, il falso messia che nella seconda metà del Seicento accese folli speranze nell'intera Diaspora europea. Nel 1666, Sabbatai, seguito da migliaia di fedeli, prese il mare alla volta di Costantinopoli dove - annunciò - si sarebbe rivelato come Re d'Israele. Prontamente arrestato dai giannizzeri, il messia fu portato al cospetto del sovrano, che lo pose di fronte alla seguente alternativa: se insisteva nelle sue pretese messianiche, avrebbe subito il martirio per decapitazione; se si convertiva all'Islam, avrebbe avuto salva la vita.
Sabbatai si convertì all'Islam. E invitò i suoi seguaci a fare altrettanto, elaborando per la sua apostasia una fantastica gnosi, che diceva in sostanza: il Messia deve gettarsi fino in fondo all'abisso del male, oltre le "porte d'impurità", per riscattare le scintille divine che vi sono prigioniere. L'apostasia diveniva dunque il "peccato che salva". E l'idea della "salvezza attraverso il peccato" costituì il centro della fede dei dunmeh. Veniva loro insegnato a fingersi devoti di una fede - l'Islam - che in cuor loro dovevano considerare peccaminosa.
Dal 1666, dunque, in Turchia prospera un gruppo umano che fa della doppiezza e dell'ipocrisia un dovere sacro, che è abituato al segreto, e per la sua gnosi pronta a "distruggere tutti i valori tradizionali".
Nel 1908 L'Impero Ottomano affondava nei debiti, e le banche internazionali agitavano la debole situazione finanziaria del Paese. I Giovani Turchi, finanziati e appoggiati da potenze straniere, riuscirono a prendere il potere e deporre il sultano. Fu instaurata una dittatura militare, con a capo Mustafà Kemal, detto "Ataturk". Il Comitato Unione e Progresso presieduto da Ataturk controllava con mano di ferro ministeri, polizia, ordine pubblico. Il clero islamico fu obbligato ad usare la lingua turca, anziché l'arabo coranico, nelle predicazioni. Fu istituita la scuola laica.
Del resto, uno dei membri più in vista dei Giovani Turchi, Mehmet Talat Pascià, oltreché probabilmente dunmeh, era il Gran Maestro del Grande Oriente di Turchia, affiliata al Grande Oriente di Francia.
la Turchia è una "repubblica" a libertà controllata tuttora dall'onnipotente casta dei generali.
Come l'unità d'Italia è stata fatta da una borghesia radicale massonica contro la religione del popolo italiano - anche la Turchia è nata per mano degli stessi ceti, e contro la religione del suo popolo.
I turchi di recente hanno votato un partito islamico, quello di Erdogan, a lungo dichiarato illegale. È un partito ora dichiarato moderato, ma legato ai poteri forti massonici.
Questi stretti legami con Israele e gli Usa giustificano le pressioni per l'ingresso della Turchia in Europa la cui funzione sarebbe di scristianizzare la società ("l'Europa non è un club cristiano" ha detto Bush) e di controllo politico per conto terzi. La Turchia, per numero di abitanti, sarebbe il più importante Paese europeo.
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I genitori degli studenti della scuola araba di Milano chiusa dal comune perché non idonea, protestano e non vogliono mandare i loro figli nella scuola pubblica. Noi riteniamo, che gli immigrati, debbano conoscere la nostra storia, la nostra cultura e rispettare le nostre leggi, se vogliono diventare italiani. Le leggi sono fatte per tutti non solo per gli italiani e le autorità, hanno l'obbligo di farle rispettare.
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Incontro
V A R I E
LA FIERA DELLE NUDITÀ
Quando cominciano i mesi più caldi per le strade si vedono sempre più donne che espongono con generosità le loro grazie. Calzoni a cintura bassa e magliette succinte pongono in evidenza l'ombelico e parte del ventre, scollature ampie mostrano la parte superiore dei seni, calzoni toppo stretti e di tessuto leggero evidenziano le striminzite dimensioni della biancheria intima. Tutto questo si vede nelle strade, ma anche negli uffici e nelle scuole; eppure nessuno trova qualcosa da ridire per l'involgarimento di una società che sembra sempre più alla ricerca del peggio di sé. A volte verrebbe da commentare ricordando la favola di Fedro sulla maschera tragica: "Quanta apparenza, ma non ha cervello!". Davvero queste donne credono di guadagnare qualcosa da un abbigliamento volgare se non licenzioso?
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MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2005
LE FACILI PROFEZIE
la Mostra del Cinema di Venezia del 2004 ha premiato aborto ed eutanasia; infatti, Primo premio, Leone d'oro come miglior film a "La storia di Vera Drake" dell'inglese Mike Leigh - Argomento: la protagonista aiuta le donne ad abortire. Secondo premio, Leone d'Argento di Alejandro Amenabar, "Mare dentro" - Argomento: eutanasia. Tra il semiserio e il faceto abbiamo pronosticato che per i prossimi anni avremo premi per pellicole sulle coppie omosessuali o per la fecondazione eterologa e, infine, non potranno mancare anche premi per la clonazione umana. Quest'anno, appunto, il Leone d'oro è toccato a "Brokeback Mountain" discusso western di cowboy gay.
Attendiamo il 2006 per il resto della profezia.
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LE INTELLIGENZE SUPERQUARK
Alla trasmissione televisiva di Piero Angela del 7/9/2005 abbiamo assistito ad una intervista del su citato giornalista al prof. Umberto Veronesi, già ministro della salute del governo di centrosinistra.
Da questa intervista, tra le altre cose, è da segnalare la proposta di Veronesi di costituire una Camera Alta formata da personaggi illustri che per intelligenza, capacità e conoscenze sia in grado di segnare gli indirizzi scientifici, sociali ed etici della nostra società. In pratica, questo comitato dovrebbe stabilire, se abbiamo capito, che cosa è bene e che cosa è male, cosa dobbiamo ovviamente di chi dobbiamo finanziare con mezzi pubblici le iniziative. A parte la difficoltà di stabilire il grado di intelligenza, capacità e conoscenze dei singoli individui scelti magari tra i personaggi che appaiono con più frequenza in televisione ovviamente con criteri non democratici tutto ciò ci lascia molto perplessi. Per dirla in breve ci fa pensare a quei gruppi elitari che pur essendo esigue minoranze, si inventano e sponsorizzano comitati che sparano sentenze inappellabili, pur di poter conservare la loro posizione di controllo sulla società. Caro prof. Veronesi, se già non ce l'ha, forse qualcuno potrebbe inviarle un grembiulino honoris causa.
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"CONVIVEVA" NIENTE FUNERALE
Conviveva con un uomo separato e, dunque era una "peccatrice pubblica": così le è stata negata la cerimonia funebre in chiesa. La decisione l'ha presa il parroco della chiesa di Maria Santissima Assunta di Marcellinara, a pochi chilometri da Catanzaro. "Ho rispettato le norme della Chiesa: Chi è convivente - ha detto don Giuseppe, parroco da 40 anni - è una peccatrice pubblica e quindi non ho celebrato la Messa perché la signora non era in comunione con la Chiesa. (...) IL peccato pubblico di Maria, insomma, è stato quello di aver convissuto con un uomo separato. "Questa decisione - ha aggiunto il sacerdote - l'ho presa anche per lanciare un messaggio a tutta la comunità parrocchiale: il matrimonio è un sacramento; se decidi di non riceverlo la Chiesa non può considerarti uguale a chi lo ha ricevuto".
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IL CARD. RUINI E LA 194/78
Le dichiarazioni rilasciate dal cardinale Ruini alla stampa dopo l'esito del referendum sono, a dir poco, sconcertanti: "Siamo contro l'aborto, ma non contro la legge 194/78", che - aggiungiamo noi - lo legalizza e lo finanzia! Per questo, non condividiamo questa dichiarazione.
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11 SETTEMBRE: I DUBBI SULLA VERITÀ
Alla trasmissione televisiva "Omnibus" del 27/6/2005 su La7 ha
partecipato al dibattito il miliardario americano Jimmy Walter che da tempo si batte acquistando pagine di giornali e spazi televisivi per ottenere che venga aperta un'inchiesta indipendente sui fatti dell'11 settembre 2001. La sua fondazione Reopen ha già speso 5 milioni di $ per sollecitare l'inchiesta in quanto, a suo avviso, il governo americano non avrebbe detto la verità. Walter indica una serie di elementi che giustificherebbero un'indagine accurata.
1) Gli edifici sono crollati completamente in meno di 10 secondi come avviene nel caso di demolizioni controllate;
2) Il crollo completo può essere giustificato solo se gli edifici erano minati cosa che poteva essere fatta solo in precedenza;
3) Solo due torri sono state colpite da aerei mentre si è verificato il crollo anche della torre n° 7 che non aveva subito nessun danno dagli aerei, per questo vi è un procedimento in corso;
4) L'aereo che si sarebbe schiantato contro il Pentagono non poteva essere un Boeing 757 in quanto i buco prodotto non supera i 6 metri mentre questi aerei hanno apertura alare di oltre 40 metri.
5) Le autorità hanno segnalato che passeggeri hanno telefonato da bordo degli aerei ma non sono stati prodotti i tabulati delle telefonate.
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IMAM SCIITA: AL-ZARQAWI È MORTO
Lo sceicco Jawad Al-Khalessi l'imam sciita della moschea di Al-Kazemiya a Baghdad di passaggio a Parigi dopo il meeting interreligioso organizzato dalla, comunità di Sant'Egidio a Lione, intervistato da "Le Monde" sulla guerra totale di Al Zarqawi agli sciiti ha detto : "Non credo che Al-Zarqawi esista in quanto tale. É un'invenzione degli occupati per dividere il popolo: è stato ucciso nel Nord dell'Iraq all'inizio della guerra, quando era con il gruppo Ansar Al-Islam nel Kurdistan. La sua famiglia, in Giordania, ha celebrato una cerimonia funebre in suo ricordo. È uno specchietto per le allodole degli americani, una scusa per continuare a occupare. Un pretesto per non lasciare l'Iraq".
La guerra al terrorismo è piena di misteri. Al-Zarqawi sarebbe morto, Ben Laden imprendibile e noi cosa dobbiamo credere?_______________________________________________________
CARD. RUINI CONTRO I PACS
IL presidente dei vescovi ha ricordato che la Costituzione intende la
famiglia come società naturale fondata sul matrimonio e ne riconosce i diritti. La convivenza non può essere assimilata alla famiglia. I Pacs sono incostituzionali. Parole sante
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Incontro
RASSEGNA STAMPA
USA: 50 CASI DI CECITÀ PER L'USO DEL VIAGRA
LA STAMPA - 28/5/2005 - ACCERTAMENTI SU 50 PAZIENTI CHE HANNO ASSUNTO IL VIAGRA ED ACCUSANO PROBLEMI DI VISTA
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INCONTRI IN UNA VILLA, CON I SEGUACI DI AL QAIDA
CORRIERE DELLA SERA - 27/6/2005 - RUMSFELD AMMETTE: IN IRAQ TRATTIAMO CON LA GUERRIGLIA -
COMMENTO -
MA NON ERANO GLI AMERICANI CHE DICEVANO CHE NON SI DEVE TRATTARE COI TERRORISTI ?
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ISRAELE: "IL PAPA TACE SUL TERRORISMO CONTRO DI NOI"
AVVENIRE - 26/7/2005 - IL PAPA AVEVA CITATO COME VITTIME EGITTO, TURCHIA E IL REGNO UNITO, SENZA RICORDARE L'ATTACCO A NATANYA -
COMMENTO -
ESISTONO VARI MODI DIPLOMATICI PER FAR CONOSCERE LE PROPRIE OPINIONI. FORSE, IN QUESTO CASO, SI VUOL SOLTANTO SAGGIARE DI CHE PASTA È BENEDETTO XVI
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"NOI CRISTIANI DI TERRA SANTA AGGREDITI DAI MUSULMANI"
CORRIERE DELLA SERA 4/9/2005 - IL CUSTODE DEI LUOGHI SACRI DENUNCIA STUPRI, VIOLENZE ED OMICIDI DA PARTE DI MUSULMANI E L'AUTORITÀ PALESTINESE NON LI PUNISCE. PADRE PIERBATTISTA PIZZABALLA HA PRESENTATO UN DOSSIER CON 93 CASI DI VESSAZIONI COMMESSE AI DANNI DEI CRISTIANI -
COMMENTO -
DAL SUDAN ALL'INDONESIA ESSERE CRISTIANI È SEMPRE PERICOLOSO
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TORINO PROVA LA PILLOLA DELL'ABORTO
LA STAMPA - 10/9/2005 -PARTE ALL'OSPEDALE GINECOLOGICO SANT'ANNA DI TORINO LA SPERIMENTAZIONE DELLA PILLOLA ABORTIVA RU 486. SPERIMENTAZIONE AUTORIZZATA DAL COMITATO ETICO REGIONALE DEL PIEMONTE -
COMMENTO -
IL MODO PIÙ SILENZIOSO PER FAR FUORI UN FIGLIO. SI FA DI TUTTO PER CANCELLARE IL SENSO DI COLPA
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PRODI: SI AI GAY E ALLE COPPIE DI FATTO
IL GIORNALE - 12/9/2005 - PRODI PROMETTE SUBITO UNA LEGGE PER LE COPPIE GAY SUL MODELLO DEI PACS GIÀ ADOTTATI IN FRANCIA -
COMMENTO -
RINGRAZIAMO PRODI PER AVERCI FATTO CONOSCERE LE SUE INTENZIONI, COSÌ NON LO VOTIAMO NEL 2006
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MONS.GRILLO "LA DC NON FACEVA GUERRE"
LA STAMPA - 14/9/2005 - A PROPOSITO DELLE PROPOSTE DI PRODI SULLE COPPIE DI FATTO "LA CHIESA NON SI MOBILITERA', NULLA DA OBIETTARE SE SI REGOLAMENTA UN DATO DI FATTO COME LE CONVIVENZE. NELLE ATTIVITA' PARROCCHIALI VALORIZZIAMO L'IMPEGNO DI DIVORZIATI RISPOSATI E DEI CONVIVENTI". -
COMMENTO -
LA DC NON FACEVA GUERRE PER QUESTO LE HA PERSE TUTTE. CHISSÀ PERCHÈ PIANGEVA LA MADONNINA DI CIVITAVECCHIA ? FORSE MONS GRILLO NE SA DI PIÙ!
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Incontro
LA VIA DEL CALVARIO
Per le percosse avute
riesce penosamente
a reggersi all'impiedi
povero Figlio Tuo.
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Ed Egli mite agnello:
"Non su di me piangete
- dice - ma su voi stesse
e sui figlioli vostri!"
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Eppure un duro legno
gli viene messo addosso.
Gli servirà da croce
quando sarà sul Golgota.
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Vergine addolorata,
noi con le nostre croci
vogliamo starGli dietro
piangendo i nostri errori.
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E'dura la salita
orribile è il frastuono
di quanti attorno spingono,
insultano e bestemmiano.
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Ecco come Veronica
ci accosteremo a Lui
per asciugargli un poco
il volto insanguinato.
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E cade, senza forze,
il nostro Salvatore:
Gli da un aiuto
imposto Simone di Cirene.
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Vogliamo con Te giungere
sul luogo del Calvario
per soffermarci ai piedi
del Figlio sofferente.
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Ma torna a ricadere
ancora per due volte
ed alto allora s'alza
il pianto delle donne.
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Fa, o Madre, che non sia
vana la Sua Passione
per cogliere poi i frutti
del Suo divino amor.
BALDASSARRE TURCO
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S. MESSA IN RITO LATINO
DOMENICHE E FESTE DI PRECETTO
CASA PROVINCIALE DELLE SUORE DELLA MISERICORDIA
ORE 10
VIA S. GIACOMO 26 - GENOVA (Carignano)
ASS.NE "UNA VOCE" - (Tel. 010.876.398)
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Incontro
PREGHIERA DI S. BERNARDO
Ricordati o piissima Vergine Maria che non si è mai udito al mondo che qualcuno ricorso alla Tua protezione
implorato il Tuo aiuto chiesto il Tuo patrocinio sia stato abbandonato.
Animato da tale fiducia a Te ricorro, o Madre Vergine delle vergini, a Te vengo, peccatore pentito,dinanzi a Te mi prostro a domandare pietà.
Non volere o Madre del Verbo divino,disprezzare le mie suppliche, ma, benigna, ascoltale ed esaudiscile.
Così sia.
Incontro
RECENSIONI
IL PIANO MORGENTHAU, 1944-1945,
(un genocidio mancato)
DAVID IRVING - Ed. SETTIMO SIGILLO - pg 312 - € 32
Ma quando e a opera di chi nacque il pressoché sconosciuto (particolarmente in Italia) "Piano Morgenthau"? E, soprattutto, che cosa prevedeva?
Il Piano vide la luce - come si evince anche dal titolo - negli anni 1944-1945. A partorirlo fu la cattiva fantasia di Henry Morgenthau jr., americano (si noti: di origine tedesca), ministro del Tesoro con Franklin D. Roosevelt. Il progetto ebbe il prevedibile ed entusiastico appoggio, per quanto riguarda la Gran Bretagna, del collaboratore di Churchill lord Cherwell, alias Friedrich A. Lindmann; negli stessi Stati Uniti venne altresì caldeggiato dai filocomunisti Harry Hopkins, consigliere speciale di Roosevelt, e Harry Dexter White, vice di Morgenthau, che l'Fbi avrebbe in seguito denunciato quale spia al soldo dell'Urss.
Ma che cosa si proponeva, in sintesi e per sommi capi, il "piano"?
1) La deportazione in Urss di milioni di Tedeschi da destinare ai lavori forzati; il che accadde in base a un progetto elaborato da Edward W. Pauley, collaboratore di Morgenthau.
2) Distruggere la Germania quale potenza industriale e ridurla esclusivamente all'agricoltura e alla pastorizia.
3) Frammentarla in una miriade di staterelli privi, singolarmente considerati, di risorse.
4) Smembrarla, assegnandone vasti territori alla Polonia e all'Urss, promuovendo così l'espansione di quest'ultima.
5) Azzerare tutte le industrie in essa esistenti, comprese quelle chimiche destinate esclusivamente alla produzione di fertilizzanti per scopi agricoli.
6) Disinteressarsi di, o addirittura favorire, epidemie, a meno che non avessero "minacciato le truppe alleate o creato ostacoli per l'occupazione militare".
7) "Rieducare" i Tedeschi (leggi: "lavaggio del cervello") attraverso "insegnanti affidabili" ed "elementi politici degni di fiducia", previa "abolizione delle esistenti istituzioni" nel settore dell'istruzione.
8) Possibilità di effettuare rappresaglie sulla popolazione civile, laddove si fossero verificate rivolte.
A onor del vero, una qualche timida resistenza iniziale da parte britannica si verificò, in particolare da parte di Anthony Eden più che non da Winston S. Churchill.
Per riassumere con le parole di David Irving: "Il Piano Morgenthau, se applicato, avrebbe causato nei primi due anni del dopoguerra la morte di dieci milioni di tedeschi per fame ed epidemie. E ciò in aggiunta al milione di tedeschi che erano stati uccisi dai bombardamenti a tappeto e ai tre milioni uccisi nel corso della deportazione forzata di altri tedeschi dalle regioni orientali della Germania".
La veridicità di quanto narra David Irving è avvalorata da prove documentali (più di un centinaio di documenti originali e relative traduzioni). IL piano Morghentau fu presto abbandonato sia perché troppo punitivo ma soprattutto perché la divisione della Germania rendeva la parte ovest un alleato indispensabile nello schieramento occidentale.
Incontro
vignette tratte da vari giornali esteri e pubblicate da Internazionale
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