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Cattolici Genovesi




















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I N D I C E

COPERTINA - (CARPACCIO) SANTO STEFANO PROTOMARTIRE

PAG 1 - IL GAZZETTINO

PAG 2 - EDITORIALE - LE ELEZIONI DEL 9 APRILE

CULTURA E SOCIETA'

PAG 3 - PROVOCAZIONE INUTILE E DANNOSA

PAG 4 - PROBLEMI ETICI, SPIRITUALI E CHIESA CATTOLICA

PAG 7 - CREAZIONE - DARWINISMO E DISEGNO INTELLIGENTE

PAG 9 - ECONOMIA - DRAGHI: IL NUOVO GOVERNATORE

PAG 11 - STORIA - SAN LUIGI E IL TALMUD

PAG 13 - POLITICA- LA RUSSIA RITORNA PROTAGONISTA

PAG 14 - L'ABORTO METTE IN CRISI I DIRITTI DELL'INDIVIDUO

PAG 15 - CATTOLICA - PRECISAZIONI SUL CONCILIO VATICANO II

PAG 16 - VOCABOLARIETTO- IL SANTO TIMOR DI DIO

PAG 16 - UNA STORIA GIAPPONESE

PAG 17 - LA VALLE GRAVEGLIA

PAG 19 - RASSEGNA STAMPA

PAG 20 - IL BATTESIMO DI GESU'

PAG 21 - RECENSIONI - CONFESSIONI DI UN SICARIO DELL'ECONOMIA

PAG 22 - CROCE ROSSA O ROMBO ROSSO

PAG 22 - ANCORA VIGNETTE

PAG 23 - ULTIMISSIME ________________________________________________________________
ASSOCIAZIONE CATTOLICI GENOVESI
SEGRETERIA c/o RINO TARTAGLINO - VIA CAGLIARI 3/8 - 16142 GENOVA
*ARTICOLI NON FIRMATI SONO DEL SEGRETARIO

TARTAGLINO RINO
Tel. 010.876.398
www.cattolicigenovesi.org
info@cattolicigenovesi.org
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IN COPERTINA : LA STORIA DEL CRISTIANESIMO E' COSTELLATA DI MARTIRI CHE HANNO TESTIMONIATO LA LORO FEDE. DI QUESTI GIORNI E' LA MORTE DI DON ANDREA SANTORO AL QUALE VANNO LE NOSTRE PREGHIERE

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Incontro


Gazzettino


 
GEN 2
RUSSIA: BLOCCO DEL GAS ALL'UCRAINA - RIABBRACCIARE IL GRANDE
FRATELLO O STARE AL FREDDO
GEN 6
ISRAELE: SHARON E' IN COMA
GEN 5
ANTONVENETA: PER CONSORTE ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
GEN 7
ANTONVENETA: IN 100 SCATOLONI I SEGRETI DI RICUCCI
GEN 11
BANCA D'ITALIA BLOCCA L'OPA UNIPOL SU BNL -I° PARTE
GEN 12
IRAN: VUOLE RIAPRIRE LE CENTRALI NUCLEARI
GEN 13
IL PAPA CONDANNA PACS E PILLOLA ABORTIVA
GEN 16
CILE: LA PRIMA DONNA PRESIDENTE - SI DICE ABORTISTA, DIVORZIATA
E LIBERA PENSATRICE
- PEGGIO DI COSI'....
GEN 19
GELO RECORD A MOSCA, TAGLI AL GAS IN ITALIA
GEN 22
ESPLODE GASDOTTO IN GEORGIA - UN CHIARO MONITO
GEN 23
ONOREVOLI HANNO DIRITTO A DOPPIA PENSIONE - ALMENO QUALCUNO
CHE HA UN TRANQUILLO AVVENIRE CI VUOLE
GEN 25
TERMOSIFONI: RIDOTTO IL RISCALDAMENTO - COSI' STIAMO FRESCHI
GEN 26
PRIMA ENCICLICA DI BENEDETTO XVI
GEN 27
PALESTINA: VITTORIA DI HAMAS -QUANDO VINCONO GLI ALTRI
NON E' DEMOCRAZIA
GEN 27
LEGGE PIU' RESTRITTIVA SULLA DROGA - ERA ORA
GEN 30
ORA DI CATECHISMO ANCHE IN RUSSIA - RITORNA LA SANTA RUSSIA
FEB 2
CONDANNE SEVERE PER I SATANISTI - CHI LA FA L'ASPETTI
FEB 3
SEMPRE PIU' ARROVENTATA LA CAMPAGNA ELETTORALE - BARUFFE ELETTORALI
FEB 4
NAUFRAGIO NEL MAR ROSSO: 1000 MORTI
FEB 5
VENDETTA ISLAMICA: A FUOCO AMBASCIATE DANESI - CHI TOCCA MAOMETTO MUORE
FEB 6
BNL: OPA DEI FRANCESI - II° PARTE - LA CONCLUSIONE
FEB 7
TURCHIA: UCCISO SACERDOTE CATTOLICO - LE VIGNETTE STRUMENTALIZZATE UCCIDONO
FEB 9
SICILIA: ASSUNTI 18.000 PRECARI IN UN GIORNO - MIRACOLI ELETTORALI
FEB 10
OLIMPIADI: ALLARME NO GLOBAL - ROMPERE PER ESISTERE
FEB 12
AVIARIA: IL VIRUS ARRIVA IN ITALIA MA I POLLI SONO SICURI - SPERIAMO NON SOLO LORO
FEB 13
GLI USA PREPARANO I PIANI PER ATTACCARE I SITI NUCLEARI IRANIANI - DOPO L'IRAQ : GUERRA PREVENTIVA N° 2
FEB 17
LIBIA: ATTACCO AL CONSOLATO ITALIANO PER LA MAGLIA DI CALDEROLI CON VIGNETTA ANTIISLAMICA - 11 MORTI - E' LA FAMOSA ENTROPIA - SE UNA FARFALLA SBATTE LE ALI IN BRASILE, SCOPPIA UN URAGANO IN INDONESIA
FEB 18
PRODI: ABBASSEREMO L'ICI - UN MORMORIO PER I DUBITANTI VERTICI ONDEGGIO'

 
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EDITORIALE



LE ELEZIONI DEL 9 APRILE


Siamo di nuovo in clima di elezioni e gli italiani saranno chiamati alle urne il 9 aprile per eleggere il nuovo parlamento, il problema è sempre lo stesso, quale scelta operare? Se il problema si limitasse a questioni puramente di carattere economico o organizzativo della società forse ci limiteremmo a registrare l'evento senza tanta enfasi e preoccupazione; invece, scelte che interessano valori morali e religiosi da una certa parte sono messi in discussione. Di queste preoccupazioni si sono fatti portavoci prima il card. Ruini e più di recente il Papa che invita a non votare a scatola chiusa. "Chi è al governo deve promuovere uno sviluppo basato sul rispetto di ogni uomo. Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo".
Vi sono partiti specialmente a sinistra da Rifondazione Comunista, ai Comunisti Italiani, ai diessini, ai socialradicali di Boselli e Bonino tutti a favore dei patti di convivenza, della fecondazione artificiale anche eterologa, della legge sull'aborto che deve essere, per loro, ancor più liberalizzata, per una maggiore tolleranza nei confronti della droga e della immigrazione. Specialmente nei radicalsocialisti vi è un atteggiamento decisamente anticattolico che vuole limitare in tutti i modi l'attività della gerarchia cattolica, abolire il Concordato, il finanziamento della scuola privata (leggi cattolica), eliminare l'otto per mille a favore della Chiesa cattolica, legalizzare l'eutanasia.
Una cosa è certa, un cattolico non può e non deve dare il suo consenso a quei partiti che hanno come obiettivo la scomparsa della famiglia, la fine dei valori tradizionali di una società già provata da trent'anni di secolarizzazione.
Forse non avremo la possibilità di votare i migliori, ma almeno non diamo il nostro voto ai peggiori.

RINO TARTAGLINO



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"Chi vota candidati pro aborto diventa complice di un omicidio"

Jean-Marie Le Menè

Pontificia Accademia

Roma 28/2/2006


 
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PROVOCAZIONE INUTILE E DANNOSA

Per alcune vignette apparse su un giornale danese di alcuni mesi fa e poi riprese dal giornale francese France Soir è successo di tutto. Licenziato il direttore del prestigioso giornale francese, assedi all'ambasciata danese in Indonesia, manifestazione contro la sede dell'Unione Europea in Palestina, minacce di morte pronunciate da iman e da esponenti di Hamas contro gli autori delle vignette.
Alcuni giornali europei ed italiani hanno pubblicato qualche vignetta in nome del diritto di libertà ed anche di satira nei confronti dei musulmani.
Per quanto ci riguarda, crediamo di aver in più occasioni aver dimostrato la nostra poca simpatia per l'islam, per altre religioni inventate, per i fautori di eresie e per le sette; tuttavia, non riteniamo lecito offendere gli altri ridicolizzando quello che loro ritengono sacro. La vignetta che ritrae Maometto è una provocazione inutile e dannosa perché rischia di pregiudicare i rapporti tra mondo musulmano e cristiano visto che abbiamo già molti punti di contrasto. Ai fautori del diritto alla satira religiosa, ricordiamo semplicemente che l'unica religione che può essere ridicolizzata è quella cattolica (non quella protestante) senza che nessuno protesti anche se qualcuno dovrebbe farlo. Se hai il cattivo gusto di toccare i musulmani, magari se ciò fa clamore, rischi la vita come è accaduto al regista olandese Theo Van Gogh, ma nessuna autorità si muove.
Vogliamo mettere le cose a posto e pretendere che tutte le religioni -cominciando dalla cattolica - debbono essere rispettate.
Certe forme satiriche spesso evidenziano una malcelata forma di disprezzo che non deve essere ammessa.
Condividiamo il pensiero di padre Salim Kalil Samir, gesuita di origine egiziana che ben conosce il mondo islamico e, che qui riportiamo in sintesi. "Spesso i cristiani mancano di coraggio, riguardo alla propria fede, nel nome di qualunque cosa: paura, oppure falsa comprensione del concetto di tolleranza. Tutto questo è un errore e conduce alla perdita della propria identità. Quindi mai aggredire nelle parole né coi fatti. Ma ricercare la verità e indicare sempre, comunque l'errore. Dire solo la metà del proprio pensiero per non dispiacere l'altro è una menzogna, un silenzio complice. Non si può convivere con la bugia, l'intolleranza, l'ingiustizia".
L'albero si conosce dai frutti, noi cristiani non abbiamo bisogno di usare le vignette per controbattere quelle di stampo anticristiano che circolano nei paesi islamici; dobbiamo soltanto dire la VERITA' su Maometto e l'islam: è molto più dirompente ed efficace.


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Gioviamoci, pertanto, anche degli eretici, non per approvare i loro errori, ma perchè, nel farci assertori della dottrina cattolica contro le loro insidie, siamo più vigilanti e più cauti, anche se non possiamo ricondurre essi alla salvezza

Sant'Agostino

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Problemi etici, spirituali e Chiesa Cattolica

Diamo una visione dei cambiamenti nel pensiero cattolico.
Spesso nel nostro paese si fa riferimento alla Chiesa cattolica per indicare come sia a favore della donazione degli organi. E, in effetti, è sufficiente leggere i manuali di bioetica più accreditati per rendersi subito conto di come queste autorevoli voci lascino, a nostro avviso, i cattolici nella più completa disinformazione sulla condizione della "morte cerebrale", incoraggiandoli alla donazione dei loro organi, in nome della carità cristiana.
Nuclei di resistenza a questo modo di pensare s'incontrano soprattutto in associazioni d'ispirazione "tradizionalista" come Famiglia Domani e Fiducia, in associazioni cattoliche come Famiglia e Civiltà'. La voce più autorevole, contraria all'accettazione di un criterio cerebrale di morte, è quella del cardinale di Colonia Joachim Meisner (1998) che afferma:"L'uomo non può essere ridotto alle sue funzioni cerebrali. Non si può dire che la morte cerebrale significhi la morte, né che sia un segno di morte. Essa non è neppure il momento della morte". Si tratta, dunque di posizioni senza dubbio minoritarie, che possono anche sembrare in stridente contrasto con quelle ufficiali. Prendendo in esame vari documenti della Chiesa possiamo rilevare i vari passaggi che hanno portato all'accettazione del criterio della morte cerebrale.
Papa Pio XI, in Casti connubii (anno 1930):
"... Le pubbliche autorità, poi, non hanno alcuna potestà diretta sulle membra dei sudditi; quindi ... non possono mai, in alcun modo ledere direttamente o toccare l'integrità del corpo, né per ragioni eugenetiche, né per qualsiasi altra ragione .... Del resto la dottrina cristiana insegna, e la cosa è certissima anche al lume naturale della ragione, che gli stessi uomini privati non hanno altro dominio sulle membra del proprio corpo, se non quello che spetta al loro fine naturale ..."
Altro contributo importante è il celebre discorso di Pio XII:
"La ragione naturale e la morale cristiana insegnano che l'uomo (e chiunque abbia l'ufficio di assistere il prossimo) ha il diritto e il dovere, in caso di malattia grave, di adottare le cure necessarie per conservare la vita e la salute. (...)Ma esso non obbliga, generalmente, che all'impiego dei mezzi ordinari (secondo le circostanze di persone, di luoghi, di tempo, di cultura), ossia di quei mezzi che non impongono un onere straordinario per se stessi o per altri".
Tra le questioni poste al papa, quella fondamentale è senza dubbio la seguente: quando il respiratore è ancora acceso può il paziente essere considerato già morto? È una domanda cruciale, perché in seguito la Chiesa cattolica ha legittimato i trapianti sulla base del presupposto che essi avvengano da cadaveri. Ma il papa, allora, indipendentemente dal tema del trapianto di cui a quei tempi ancora poco si parlava, sembra essere di tutt'altro avviso, dal momento che, rispondendo al quesito posto, afferma: "considerazioni d'ordine generale permettono di credere che la vita umana continua fino a che le sue funzioni vitali - a differenza della semplice vita degli organi - si manifestano spontaneamente o sia pure con l'aiuto di procedimenti artificiali".
Non di meno, uno spiraglio era stato lasciato aperto e, quando diversi anni dopo l'attenzione si spostò dal problema della liceità dell'interruzione della respirazione artificiale a quello del trapianto di organi. I trapianti potevano essere considerati leciti, ma solo a patto di provare con certezza che il prelievo degli organi avvenisse da cadaveri.
Com'è noto, la Pontificia Accademia delle Scienze convocò, nel dicembre del 1989, un gruppo di lavoro, per affrontare proprio questo tema. Se si legge il discorso a esso rivolto da Giovanni Paolo II, ci si può subito rendere conto del cambiamento rispetto a Pio XII.
Giovanni Paolo II ha ben presente il tragico dilemma cui oggi ci pone di fronte la possibilità tecnica del trapianto di organi; lo illustra in modo esemplare: "Da una parte, vi è urgente necessità di trovare organi sostitutivi per malati i quali, in loro mancanza, morirebbero o per lo meno non guarirebbero. Come uscire dal dilemma? Per Giovanni Paolo II non vi è altra via che quella di "determinare nel modo più esatto possibile il momento preciso ed il segno irrecusabile della morte. La morte "sopravviene quando il principio spirituale che presiede all'unità dell'individuo non può più esercitare le sue funzioni nell'organismo e sull'organismo, i cui elementi, lasciati a se stessi, si dissociano". Quindi, i pazienti con il respiratore ancora acceso, ma che non mostravano alcun segno di ripresa, non erano più pazienti il cui destino era ormai segnato, ma dei cadaveri. Così, la Chiesa cattolica era giunta a legittimare i trapianti, in fondo allo stesso modo in cui essi lo furono per molte legislazioni statali e, cioè, sulla base dell'avvenuta morte del soggetto da cui gli organi venivano prelevati.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica (Compendio) (anno 2005):
476 - il trapianto di organi è moralmente accettabile col consenso del donatore e senza rischi eccessivi per lui. Per il nobile atto della donazione degli organi dopo la morte deve essere pienamente accertata la morte reale.
Monsignor Elio Sgreccia, direttore dell'Istituto di Bioetica dell'università cattolica di Roma (intervista su La Repubblica - anno 1998): "Nessun problema etico e morale: per la Chiesa il trapianto degli organi non dà luogo a nessuna forma di illecito".
L'accettazione della morte cerebrale come criterio valido per definire la morte del donatore trova anche all'interno della Chiesa cattolica voci di dissenso, ma la linea era ormai segnata. Tra le voci di dissenso (oltre a quella, già richiamata, del cardinale di Colonia Meisner), quella certamente più autorevole è rappresentata dal cardinale Joseph Ratzinger, già prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e oggi papa con il nome di Benedetto XVI. In occasione dei lavori del Concistoro straordinario del 1991, dedicato al tema La chiesa di fronte alle attuali minacce contro la vita, l'allora cardinale Ratzinger, nel suo intervento, ha pure toccato il tema dei trapianti, con parole estremamente critiche: "Con la complicità degli Stati, mezzi colossali sono impiegati contro le persone, all'alba della loro vita, oppure quando la loro vita è resa vulnerabile da una malattia e quando essa è prossima a spegnersi". CONCLUSIONE: Sul piano teorico condividiamo il principio di donazione di organi prelevati da cadaveri, ma, dal punto di vista pratico, definire cadavere un individuo che respira ed ha il cuore pulsante non ci convince.
Nel prossimo numero vedremo di chiarire meglio il nostro pensiero.

CARLO BARBIERI



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CREAZIONE - DARWINISMO - DISEGNO INTELLIGENTE

Negli USA si è sviluppato un dibattito sull'origine dell'uomo e con la pretesa della scientificità si vuole introdurre obbligatoriamente nelle scuole lo studio dell'origine dell'uomo secondo l'evoluzionismo darwiniano escludendo il modello creazionista che dà una interpretazione letterale della Bibbia. Di recente, nel dibattito si è inserito una terza tesi quella del disegno intelligente (Di). Vediamo di spiegare in sintesi le tre ipotesi.

1) evoluzionismo dei neo-darwinisti considera che partendo da organismi unicellulari attraverso passaggi lenti si siano formati individui pluricellulari sempre più complessi fino ad arrivare ad individui che hanno dato origine all'uomo sempre per un processo di selezione naturale non guidato da alcuna mente superiore; quindi ogni evento è puramente dettato dal caso.

2) I creazionisti si rifanno invece alla interpretazione letterale della Bibbia ; pertanto, l'origine dell'uomo è come si legge nella Genesi. Esiste un creatore che prende un po' di fango al quale da forma umana e poi alita un soffio di vita. Da Adamo dormiente, Dio estrae una costola dalla quale origina Eva. Il resto della storia è nota ed esclude che vi sia stata un'evoluzione. Questa è la tesi dei fondamentalisti protestanti.

3) Il disegno intelligente (Di) è più sofisticato della teoria che l'ha preceduto, la "scienza della creazione", che cercava di provare scientificamente la storia della creazione cristiana. Per i fautori di questa tesi, la vita è troppo complessa per essere spiegata solo con la teoria evoluzionistica. A differenza degli scienziati creazionisti, molti di loro sono anche disposti ad accettare che tutti gli organismi abbiano un antenato comune. Ma è qui che i sostenitori del disegno intelligente e il darwinismo si differenziano. La differenza "sta nel fatto che il darwinismo ipotizza mutazioni casuali e selezione naturale sostanzialmente per ogni aspetto della vita. Per il Di, alcuni aspetti non si sono verificati in modo casuale, ma secondo un disegno ben preciso". I suoi sostenitori dicono che si può usare la Scienza per rintracciare in natura le prove del lavoro di un Creatore pur dichiarandosi agnostici riguardo all'esatta identità del Creatore stesso. "Spesso la gente identifica il creatore con Dio. Ma non è necessariamente così, dice William Dembski, matematico, filosofo e uno dei massimi sostenitori del Di, socio del Discovery institute di Seattle. Dembski descrive il Di come un programma scientifico che porta alla comprensione di un'intelligenza soprannaturale.

4) I cattolici, come è ovvio, ritengono giustamente che vi sia la creazione voluta da un Dio amorevole. Il Vaticano è contrario alle tesi dei fondamentalisti americani che negli Usa e in Europa vogliono sostituire l'evoluzionismo con il creazionismo nei libri dì testo delle scuole. Ad annunciare il secco "no" della Santa Sede è il cardinale Paul Poupard, presidente del pontificio consiglio della Cultura. La creazione del mondo, così come ce l'hanno tramandata le Sacre Scritture, e la teoria dell'evoluzionismo convivono perfettamente. Darwin non è in contrasto con la Genesi. le parole del cardinale Poupard confermano quanto ebbe a dire Giovanni Paolo II secondo cui "il principio dell'evoluzione è più che un'ipotesi".
Premesso che il Padreterno per quanto riguarda la creazione possa aver agito in qualsiasi modo sia come descritto nella Bibbia che utilizzando l'evoluzionismo (e qui non parliamo di verità di fede); il problema è come conciliare praticamente l'evoluzionismo con la creazione. Il passaggio dalla cellula ad animale inferiore e dall'animale all'uomo secondo l'evoluzionismo è un processo lentissimo. Tra l'animale e l'uomo vi è un abisso; quindi, come si fa a dimostrare sul piano empirico questo passaggio?

Il neo-darwinista Steve Jones afferma: "Precisiamo innanzitutto che i batteri non si sono evoluti direttamente in un uomo. I batteri hanno in comune con noi un antenato? In ogni caso, la risposta è che non lo sappiamo (..)come apparissero e di cosa fossero composte le prime creature. Non erano fatte di Dna, perché questo non può replicare se stesso senza l'aiuto di sostanze che agiscano da catalizzatori. (..)Con tutta probabilità, i primi organismi erano composti principalmente di Rna, una molecola presente in tutti gli organismi, e che è in grado di agire tanto da replicatore che da catalizzatore. I più semplici di tutti i virus sono privi di Dna, ed hanno solo Rna. Insomma, stiamo iniziando a comprendere anche siamo lontani dall'aver capito tutto, e sono molto fiero di ammetterlo" (La Stampa 4/1/2006).
I genetisti non sono ancora in grado di spiegare l'evoluzione. Nella Genesi si parla di paradiso terrestre, un ambiente perfetto, dove Adamo ed Eva sono descritti come individui con capacità superiori alle nostre, in grado di capire la gravità del peccato di orgoglio mentre nell'evoluzionismo darwiniano i primi uomini non sono che dei bestioni che migliorano con i millenni. Se dobbiamo credere alla Bibbia tra Adamo ed Eva e i vari pitecantropi vi sarebbe non una evoluzione ma una involuzione.
Noi non abbiamo paura ad ascoltare le tesi degli evoluzionisti, non abbiamo complessi di inferiorità nei confronti della scienza, tanto più che la maggior parte di questi scienziati vuole semplicemente esporre una tesi ideologica: "Non c'è stata alcuna creazione perché Dio non esiste". I neo-darwinisti li ascoltiamo volentieri ma, fin che non sono in grado di darne prova effettiva delle loro tesi, per noi l'evoluzionismo è e rimane niente di più di un'ipotesi.

 
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ECONOMIA


DRAGHI: IL NUOVO GOVERNATORE

privatizzazioni, svalutazione della lira e il nuovo Governatore
Draghi Mario, Sostenuto da mezza Casa delle libertà, voluto da Prodi e i Ds, ma soprattutto ben visto negli ambienti internazionali, che i burloni definirebbero mondialisti, Draghi vive a Londra, ed è vicepresidente della Goldman Sachs. Dovete sapere che questa finanziaria ha avuto ai tempi della privatizzazione in Italia, alla caduta della prima repubblica, un ruolo primario. Fu la prima banca d'affari internazionale che aprì in vista della svendita in tranci del nostro paese sfinito dalla crisi, una sede a Milano e diventò presto operativa sul nostro territorio. La Goldman Sachs,oltre che tra i più influenti manipolatori dei prezzi mondiali del petrolio e dei cambi planetari, è uno degli "acquirenti primari" del debito Usa: ossia una di quella dozzina di banche private che creano moneta dal nulla per prestarla a interesse al Tesoro americano, e che quindi controllano la Federal Reserve.
La Goldman Sachs per tentare la scalata in Italia e piazzarsi come consulente principale del governo Amato nella privatizzazione made in Italy si avvalse di manovalanza locale: tra cui un certo professor Romano Prodi che diventò senior partner del gruppo e convinto privatizzatore dell'industria pubblica del nostro paese, che pure aveva avuto in lui uno dei principali dirigenti e responsabili.
Incontriamo per la prima volta il nome di Mario Draghi ora associato alla Goldman Sachs, su uno yacht il 2 giugno del 1992. E' una storia curiosa che merita di essere rispolverata. A bordo di questo yacht Britannia di Sua Maestà alcuni signori della Finanza decisero di far festa alla repubblica italiana stabilendo le linee maestre della privatizzazione. C'erano grandi operatori delle principali finanziarie internazionali e alcuni esponenti italiani, dirigenti di società pubbliche, enti e banche; tra questi c'era Mario Draghi allora direttore generale del Tesoro. Dopo quell'incontro avvennero alcune scelte importanti, non solo di cessioni e mutamenti d'indirizzo. Ci fu ad esempio la svalutazione della lira che di fatto risultò un comodo affare per le finanziarie di Wall Street.
La Moody's Investor Service, ditta privata che a Wall Street assegna il rating, ossia valuta il rischio delle obbligazioni e azioni offerte sui mercati mondiali. è cliente del governo italiano.
Ebbene: quasi in contemporanea con la nomina del governo Amato, la Moody's retrocede i Buoni del Tesoro italiano, alla serie C della credibilità finanziaria. I cattivi voti di Moody's non sono innocui. Per contrastare i. crollo, quel Paese è costretto ad offrire tassi d'interesse più alti sui suoi Buoni in modo da ingolosire gli speculatori spaventati dai rischi. È proprio ciò che ha fatto la Banca d'Italia, allora governata da Ciampi: aumentare i tassi su Bot ad ogni brutto voto di Moody's. E ogni 1% d'aumento dei tassi, ha significato un esborso aggiuntivo di 17 mila miliardi per i contribuenti.
Perché l'attacco contro la lira è avvenuto, come purtroppo sappiamo, nel settembre '92. Un crollo, per scongiurare il quale la Banca d'Italia di Ciampi ha dissipato invano 40 mila miliardi, e che si è concluso con una svalutazione della lira attorno al 30%. Già nel luglio '92, la Goldman Sachs annunciava che la lira era sopravvalutata, e ne indicava in mille lire il rapporto con il marco tedesco (allora sulle 800 lire)
All'epoca fu notato che per gli acquirenti internazionali il malloppo italiano diventò meno costoso del 30%. Ci fu la svendita di, alcuni pezzi forti della nostra economia di Stato. Adesso Mario Draghi va a guidare la massima espressione dell'economia italiana e la sua referenza principale dicono essere non quella di aver lavorato bene in Italia ma di avere forti referenze internazionali.
Le lobbies finanziarie internazionali vogliono fare un sol boccone delle banche italiane, Abn Amro e Bbva sono solo gli apripista, poiché le banche italiane non hanno la forza finanziaria per resistere alle eventuali scalate dei colossi esteri. Se il nuovo governatore - smentendo la sua "origine" e il suo passato - non si batterà anch'egli contro l'attacco al sistema creditizio italiano, la stabilità economica del Paese è a rischio, e il sistema bancario nazionale rischia di finire in ginocchio.
Se la situazione è difficile, due sono le esigenze: riorganizzare e riformare l'istituto, e difendere l'economia italiana dagli attacchi che vengono dall'estero.

BIBLIOGRAFIA
Quello che nessuno dirà su mister Drake - M. Veneziani - Libero 30/12/05
Conosciamo i nuovi padroni - M. Blondet - Complotti vecchi e nuovi

 
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S T O R I A


SAN LUIGI E IL TALMUD

S T O R I A Nella prima metà .del XIII secolo si fa strada l'idea secondo la quale il libro sacro degli ebrei non è più la Bibbia, il Vecchio Testamento, ma il Talmud. Il Talmud la Legge "orale", è una compilazione di commenti della Bibbia (la "scritta"), redatti fra l'anno 200 della nostra èra e il VI secolo. Il Talmud di Babilonia, opera della diaspora ebraica in Babilonia, fu composto a partire dalla fine del v secolo.
A quanto sembra, questa nuova forma di ostilità verso gli ebrei nacque in seguito alla diffusione di nuove versioni del Talmud o, in ogni caso, di notizie fornite da certi frati. mendicanti, soprattutto domenicani, sul contenuto di alcuni Talmud in particolare quello di Babilonia. Chi dette inizio alle ostilità fu un ebreo convertito, Nicola Donin de la Rochelle: rivolgendosi direttamente al papa Gregorio IX, egli lo invito a non mostrare, verso il Talmud, la colpevole tolleranza dei suoi predecessori, i quali avevano ritenuto che il Talmud facesse parte dei libri sacri di cui gli ebrei potevano legittimamente servirsi. Donin reiterava le accuse che cominciavano a correre fra alcuni religiosi cristiani, quali rimproveravano al Talmud di aver sostituito la Bibbia e di esser pieno di bestemmie e di insanie, soprattutto nei riguardi di Gesù e di sua madre.
Secondo il Talmùd, Gesù fu giustiziato da un tribunale rabbinico perché incitava gli ebrei all'idolatria e per disprezzo verso la legittima autorità rabbinica. Tutte le fonti ebraiche classiche che parlano dell'esecuzione se ne assumono con gioia la responsabilità e, per quanto riguarda il governatore romano e i romani in generale, non sono neppure rammentati.
Per gli ebrei, il nome stesso "Gesù" simboleggiava ogni possibile abominio e questa tradizione popolare permane anche oggi. Le lettere che formano la parola ebraica Yeshu, Gesù, furono interpretate come l'acronimo della maledizione "possano il suo nome e la sua memoria essere annientati", espressione massima di disprezzo e insulto tra i peggiori.
Luigi IX non poteva che essere sensibile a questi argomenti, che erano ritenuti fondati. Gregorio IX indirizza nel I 239 a tutti i principi della Chiesa una lettera circolare, con la quale chiede che essi sequestrino, nei loro territori, tutti gli esemplari del Talmud "che hanno ancorato gli ebrei alla loro perfidia". Bianca di Castiglia e Luigi IX si affrettano a obbedire. Gli esemplari del Talmud sono sequestrati il 3 marzo 1240. Il 12 giugno dello stesso anno ha luogo quella che viene chiamata talvolta una "controversia" fra ebrei e cristiani sul Talmud, talaltra un "giudizio" sul Talmud, e, altre volte, "un processo inquisitorio" nei riguardi del Talmud. Si trattò, più verosimilmente, di un processo di tono inquisitorio al quale parteciparono, in un ruolo intermedio fra quello di accusati e quello di difensori, alcuni dotti ebrei, il più noto dei quali era il rabbino Yehiel di Parigi. Nicola Donin condusse l'interrogatorio. Sulle bestemmie relative a Gesù, Yehiel rispose che, Gesù menzionato nel Talmud non era il Gesù del Nuovo Testamento - fece osservare che, a quell'epoca, erano esistiti molti Gesù, cosi come nella Francia del XIII secolo, c'erano dei Luigi che non erano re di Francia. L'osservazione era tanto più ironica, in quanto il nome di battesimo di Luigi era allora rarissimo in Francia al di fuori della dinastia capetingia, e gli altri Luigi erano, il più delle volte, degli ebrei convertiti che il re aveva accompagnato al fonte battesimale, dando loro - secondo l'usanza - il suo prenome di padrino. Quanto agli attacchi contro cristiani, Yehiel rispose che la parola cristiani non compariva una sola volta nei testi incriminati, i quali se la prendevano solo con i pagani. Al termine di quel "giudizio", il Talmud fu condannato a essere bruciato.
Il re fa allora procedere alla cremazione pubblica di ventidue carrettate di manoscritti del Talmud. Il papa Innocenzo IV, che è succeduto a Gregorio IX ed è ancora più ostile agli ebrei, invia a Luigi, il 9 maggio 1244, una lettera di tono comminatorio, congratulandosi con lui per la cremazione del 1242, ma invitandolo a far bruciare le copie rimaste in circolazione. Vi furono, dunque, una seconda cremazione pubblica a Parigi nel 1244, e altri autodafé negli anni successivi.
Tuttavia, nel 1247, Innocenzo IV, probabilmente a seguito di vari interventi, ordina a San Luigi e al legato pontificio in Francia per la preparazione della crociata, Eudes di Chateauroux, di restituire agli ebrei le copie superstiti del Talmud, perché sono necessarie alla loro pratica religiosa. Ma Eudes di Chateauroux supplica il papa di lasciargli distruggere quegli esemplari, e il 15 maggio 1258 il vescovo di Parigi, Guglielmo di Alvernia, senza dubbio sotto l'influenza del domenicano Enrico di Colonia, pronuncia una condanna pubblica del Talmud".
Molti eminenti maestri delle università dell'epoca, come Alberto Magno, approvarono quelle misure. Luigi, come sappiamo, rinnovò l'appello alla distruzione del Talmud nella Grande Ordinanza del 1254.
Si può pensare che, anche in questo caso, lo zelo congiunto dei funzionari regi e di gran parte dei frati mendicanti e degli ecclesiastici, abbia avuto successo, perché esiste un solo esemplare medievale del Talmud in Francia.

BIBLIOGRAFIA:
- San Luigi - Jacques Le Goff
- Storia ebraica e giudaismo - Israel Shahak

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La nostra redenzione sorgerà appena Roma sia distrutta

TALMUD

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POLITICA


LA RUSSIA RITORNA PROTAGONISTA

I tentativi degli USA di penetrare nei Paesi dell'ex Unione Sovietica (Asia centrale, Caucaso ed Ucraina), l'espansione ad est della NATO, hanno fatto capire a Putin che, se non prende decisioni immediate, la Russia rischia di diventare un Paese di secondaria importanza, col rischio per noi occidentali, di veder dilagare la Cina nel territorio siberiano. La prima operazione è stata quella di neutralizzare i boiardi che si erano impadroniti delle ricchezze dello stato ex sovietico. Ha concentrato le risorse energetiche nel colosso Gazprom controllato direttamente dallo Stato. Ha impedito alle grandi banche estere di penetrare il mercato russo. Ha messo fuori gioco le Ong sospettate di essere la longa mano della strategia americana. Tutti i Paesi dell'ex Unione Sovietica che hanno appoggiato gli interessi americani sono stati di recente ricattati facendo mancare le forniture di carburanti e con la loro condanna al freddo. La Russia si è accordata con la Cina per l'uscita delle basi americane dal centro Asia. Putin ha offerto all'Iran di arricchire l'uranio sul territorio russo per impedire eventuale attacco militare da parte americana. Infine, la Russia è ritornata in Medio Oriente col riconoscimento di Hamas, che, avendo vinto le elezioni non può agire senza un riconoscimento.
La Russia, se saprà giocare bene le sue carte, tornerà ad essere una grande potenza ed un necessario elemento di equilibrio sul piano mondiale.

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L'ABORTO METTE IN CRISI I DIRITTI DELL'INDIVIDUO

La legge sancisce la differenza tra esseri dotati di parola e non

Da qualche tempo si è molto interessati a conoscere le conseguenze sulla società italiana di quasi trent'anni di legalizzazione dell'aborto (oltre 4.200.000 sono le vittime della 194). Il sociologo francese Luc Boltanski (La condition frontale. Une sociologie de l'engendrement et de l'avortement, Gallimard) ha fatto una ricerca approfondita per individuare gli effetti della sua legalizzazione nella società francese. Dal 1975 la parola aborto è stata sostituita dalla sigla Ivg (interruzione volontaria di gravidanza) e nuove espressioni definiscono il feto nei diversi stadi di sviluppo: preembrione, feto non vitale, feto vitale, e così via. Nonostante la trasformazione linguistica, che mostra il tentativo di fare divenire l'aborto un intervento medico come gli altri, rimangono ancora difficoltà: negli ospedali, il personale addetto a questa pratica - soprattutto gli infermieri, a cui è affidato il compito di eliminare i feti - ha chiesto che questa mansione venga sottoposta a una turnazione molto veloce, in quanto considerata particolarmente stressante. Le donne intervistate rivelano poi, scrive Boltanski, la difficoltà a "legittimare" l'aborto, anche davanti a se stesse: infatti, in grande maggioranza sostengono di averlo fatto "perché non avevano altra scelta".
L'irruzione dell'aborto nella sfera della legalità, mette in crisi la Dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1948, infatti, riapre una differenza fra "esseri umani della carne" ed "esseri umani confermati dalla parola"; solo a questi è concesso di vivere, mentre i primi si ritrovano nella condizione che una volta era degli schiavi: sono cioè "una umanità non confermata".
Sovranità che in passato era attribuita a un'autorità superiore alla madre, come quella di Dio, l'unico ad accettare ogni nuovo nato attribuendogli uguale valore, concetto sul quale riposa l'idea di "comune umanità".
L'autorità confermante di Dio è stata sostituita nel tempo poi da quella dello Stato che, dalla Rivoluzione francese in poi, accetta un feto quando esso può svolgere un ruolo utile per la collettività.
Nella seconda metà del secolo scorso lo Stato mantiene "il monopolio della violenza legittima", però è l'autorità delle donne a selezionare chi può venire al mondo, essendosi affermata l'idea che si può concepire pienamente un figlio solo all'interno della logica di un "progetto".
Se per i cattolici l'aborto è omicidio, per i laicisti L'aborto consente la cancellazione di un bambino che non è stato "progettato" ma, va contro la Dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1948. La conclusione porta quindi a ridiscutere la legalizzazione dell'aborto.
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PRECISAZIONI SUL CONCILIO VATICANO II

Lo scorso giugno Ruini ha detto: "È tempo che la storiografia produca una nuova ricostruzione del Vaticano II che sia anche, finalmente, una storia di verità". Bersaglio della critica del cardinale era la storia del Concilio Vaticano II prodotta dalla "scuola di Bologna" e molto letta in tutti i continenti, ma giudicata da Ruini e dallo stesso Ratzinger come "debolissima e senza appiglio reale nel corpo della Chiesa".
A chiarire quale sia il pensiero del Papa ci ha pensato il Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, monsignor Walter Brandmüller.
La storia del Vaticano II va riscritta: "Il timore di pronunciare condanne dottrinali e definizioni dogmatiche - scrive senza mezzi termini Brandmüller - ha fatto sì che alla fine i testi conciliari risultino tra loro diversi. Così, per esempio, le costituzioni dogmatiche "Lumen Gentium" sulla Chiesa e "Dei Verbum" sulla rivelazione divina possiedono il carattere e la natura di documenti dottrinali, ma senza definizioni vincolanti, mentre secondo il canonista Klaus Mörsdorf la dichiarazione "Dignitatis Humanae" sulla libertà religiosa "prende posizione senza un contenuto normativo evidente". "I testi del Vaticano II possiedono quindi un grado molto diverso di obbligatorietà". "Anche il Vaticano II riconosce - spiega ancora - la sua collocazione nel solco della tradizione. La quantità di richiami alla tradizione nei testi del Vaticano II è impressionante. Il Concilio accoglie diffusamente la tradizione citando i Concili precedenti, in particolare il Fiorentino (1439-1442), il Tridentino e il Vaticano I, le encicliche di numerosi papi, i Padri della Chiesa e i grandi teologi, primo fra tutti Tommaso d'Aquino".

Quindi è erronea secondo Brandmüller la vulgata secondo cui il Vaticano II sia stato un momento innovativo per la Chiesa di Roma. "Alcune descrizioni suscitano l'impressione che dopo il Vaticano II tutto sia diventato diverso e che tutto ciò che è venuto prima non potesse essere più considerato. Il Vaticano II dobbiamo rappresentarlo così com'è: un pezzo della tradizione unica e totale della Chiesa e della sua fede". Questa convinzione genuinamente cattolica si riflette nella Definizione del Niceno II (787): "Poiché abbiamo seguito la dottrina dei nostri padri ispirati da Dio e la tradizione della Chiesa cattolica; infatti essa ha origine, come sappiamo, dallo Spirito Santo che vive in essa". "Se qualcuno respinge l'intera tradizione ecclesiastica, scritta o non scritta, sia scomunicato".
da AVVENIRE 29/11/2005


 
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vocabolarietto


IL SANTO TIMOR DI DIO
Una definizione che sembra scomparsa dal linguaggio che correntemente usano i religiosi ed ancor più i teologi.
Il buon Alessandro Manzoni quante volte nell''elogiare le virtù di alcuni suoi personaggi li indicava come "timorati di Dio"; ora questo non avviene più. A che si deve la scomparsa del timor di Dio? Se noi diciamo che Dio è buono e dimentichiamo che Dio è anche giustizia infinita e perdiamo il senso del peccato non vi è più bisogno del timor di Dio. Il Catechismo ci ricorda che il timor di Dio è uno dei sette dono dello Spirito Santo. Il Vangelo esplicitamente ci ricorda di temere più di tutto chi ci può condannare alla pena eterna. Per questo non dimentichiamo il Santo timor di Dio.

 
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UNA STORIA GIAPPONESE


Una storia che mi ha commosso, quella di un giapponese, medico di università alla fine della sua vita, che da ateo convinto diventa cristiano convinto. Lo Spirito Santo si serve, per convertirlo, di una tenera storia d'amore: una cristiana discendente dai primi convertiti nel 1549 lo porta alla fede: lei si chiama Midori e lui Takashi Nagai ( prenderà poi il nome di Paolo al battesimo, in ricordo di Paolo Miki, crocifisso 4 secoli prima perché cristiano).
Dobbiamo sapere che i primi convertiti del Giappone ebbero un breve periodo di libertà religiosa, qualcuno in occidente accusava i missionari di contaminare la purezza della fede cristiana con pratiche pagane; non era vero, essi accettavano solo qualche aspetto esteriore del costume giapponese, non la sostanza. La loro obbedienza a Roma scatenò contro di loro una feroce persecuzione. Molte furono le vittime tra le quali il su citato Paolo Miki. Ritornando alla nostra storia, Midori muore a causa della bomba atomica su Nagasaki nel 1945, mentre il cristiano Paolo Nagai morirà a seguito della radiazioni dovute - pare - al suo lavoro di radiologo nel 1951.
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LIGURIA NOSTRA



LA VALLE GRAVEGLIA


Nella fascia di territorio che comprende la valle Graveglia, nell'entroterra della cittadina di Lavagna, basta scegliere un percorso qualsiasi per ritrovarsi in un ambiente naturale pressoché intatto con gli insediamenti abitativi formati da piccoli agglomerati di case contadine al centro di tanta vegetazione, fasce coltivate, vigneti, piante da frutto.
Gli abitanti della valle hanno sempre lavorato la propria terra e anche dove la pendenza naturale era eccessiva, essi riuscivano a creare terrazzamenti alzando muretti di pietra per poi colmare il vuoto con il terreno in discesa, rendendo pianeggiante e coltivabile la zona ricavata; scalini giganti ancor oggi presenti che rendono l 'ambiente piacevole e vedere. Queste lunghe "piazzole" chiamate comunente fasce venivano coltivate a ortaggi patate, grano, riempite di piante da frutto o di olivo; questo avveniva nel tempo passato ma anche ai nostri giorni, coltivazioni del genere erano comuni in Val Graveglia.
Geometria agricola che modella ad arte l'ambiente naturale, canalizza i flussi di acque piovane, le convoglia in piccoli fossati e i diversi rivoli d'acqua raggiungono il torrente centrale. Su questa ubertosa valle é stato scritto molto e altrettanto ci sarebbe da scrivere per meglio presentarla in ogni suo aspetto, ma per potersi rendere conto bisogna visitarla, vederla da vicino, prendere conoscenza diretta del suo entroterra estremamente naturale, con gente residente squisitamente ospitale, nuclei abitati ordinati con viuzze strette tra muri a secco, terrazze fiorite, giardini, mulattiere e sentieri.
I percorsi interni della valle Graveglia sono stati per secoli gli itinerari più importanti di collegamento tra la fascia costiera e le città delle regioni interne per gli scambi commerciali. Il trasporto di mercanzie e di materiali diversi; oltre a questo avvenivano nella valle spostamenti di persone come viandanti e pellegrini, che attraverso i crinali dei monti percorrevano le mulattiere e i sentieri chiaramente visibili e più sicuri.
I diversi agglomerati della valle erano un tempo borgate agricole, tuttavia parte dei residenti lavoravano nelle miniere della zona ove veniva estratto il "manganese"; attività molto redditizia perché i giacimenti di questo minerale erano abbondanti nella valle.
Percorrendo la valle si attraversano quasi tutti i paesi, borgate che "sfilano" l'una dietro l'altra, Graveglia, Coscienti, Camminata, Pian di Fieno e via via che si sale si incontrano tante case ordinate, ristrutturate con nuovi condomini e ville. Nominarli tutti è difficile perché si rischia di "saltarne" qualcuno; sono località che invitano ad una sosta, ad una visita; Frisolino, Castagna, Nascio, Statale sono sparsi qua e là in parte sulla strada, altri all'interno in collina ma tutti in zone soleggiate e riparate dal vento con tanta campagna intorno.
Salendo verso la parte alta della Valle si trova Botasi, seminascosto nel verde di un bosco con la sua parte terminale, successivamente Reppia con la zona centrale intorno alla chiesa e il restante abitativo quasi in un castagneto che raggiunge le soprastanti Case Soprane con le case in "fila indiana" lungo la stradina che volge in direzione del Pian di Chiappozzo che custodisce quasi gelosamente i ruderi dei vecchi ovili in pietra viva, seminascosti tra sterpaglie e rovi.
Dopo la località di Arzeno la Valle termina al Passo della Biscia dove si trova una Cappelletta-Rifugio, ampio pianoro con pochissima vegetazione. Intorno ai quattrocento metri sul livello del mare in Val Graveglia prevalgono l'oliveto e la vigna, nella parte alta i versanti montani sono ricoperti da bosco di castagno, latifoglie e conifere unitamente a vaste praterie ricavate forse dal taglio completo delle piante per ottenere come al Pian del Chiappozzo e al Passo della Biscia, un terreno per far pascolare il bestiame.


FRANCO GUERRIERO


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Se Dio castigasse subito chi lo offende, certamente non verrebbe offeso come lo è ora. Ma poiché il Signore non castiga subito, i peccatori si sentono incoraggiati a peccare di più. E bene sapere però che Dio non sopporterà per sempre: come ha fissato per ogni uomo i giorni della vita, cosi ha fissato per ognuno il numero dei peccati che ha deciso di perdonargli: a chi cento, a chi dieci, a chi uno. Quanti vivono molti anni nel peccato! Ma quando termina il numero delle colpe fissato da Dio, sono colti dalla morte e vanno all'inferno.

Sant'Alfonso M. de Liguori


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RASSEGNA STAMPA


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NOZZE GAY, CELEBRA IL MAGISTRATO DI CASSAZIONE

CORRIERE DELLA SERA - 7/1/2006 - MANIFESTAZIONE A ROMA IL 14/1, ATTO SIMBOLICO A FAVORE DEI PACS - PRODI DICE NO: "SONO CONTRO LA CARNEVALATA NON CONTRO I PATTI" - COMMENTO - NOI SIAMO CONTRARI A TUTTE LE CARNEVALATE
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QUATTROCCHI, IL VIDEO CHOC

IL GIORNALE - 10/1/2006 - NEL VIDEO TRASMESSO DAL TG1 SI SENTE LA FRASE: "VI FACCIO VEDERE COME MUORE UN ITALIANO" - COMMENTO - CHI SI SENTE ITALIANO ANCHE SOLTANTO IN PUNTO DI MORTE MERITA UNA MEDAGLIA
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COPYRIGHT DEL VATICANO SULLE PAROLE DEL PAPA

LA STAMPA - 21/1/2006 - PER PUBBLICARE ESTRATTI DI ATTI, ENCICLICHE E DISCORSI BISOGNERA' PAGARE I DIRITTI - COMMENTO - PER FORTUNA IL VANGELO È ESCLUSO
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VIGNETTE INCENDIARIE

GIORNALI E TV - 6/2/2006 - QUATTRO MESI FA SONO APPARSE SU UN GIORNALE DANESE VIGNETTE IRONICHE SU MAOMETTO E L'ISLAM. OGGI, SCOPPIA IL FINIMONDO NEI PAESI MUSULMANI - COMMENTO - QUANTI MUSULMANI SANNO DOV'È LA DANIMARCA ?
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SI DELLA CAMERA ALLA LEGGE SULLA DROGA

LA REPUBBLICA 8/2/2006 - ORA NON C'È PIÙ DIFFERENZA TRA MARI JUANA E COCAINA. PENE PIÙ SEVERE PER GLI SPACCIATORI - COMMENTO - AVREMO ALMENO LA RIDUZIONE DEL DANNO
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AGGREDITO UN ALTRO PRETE

LIBERO - 10/2/2006 - SMIRNE: MINACCE A UN SACERDOTE AL GRIDO: "VI UCCIDEREMO TUTTI" - COMMENTO - UN VERO PROGRAMMA ECUMENICO
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BERLUSCONI: SOLO NAPOLEONE HA FATTO PIÙ DI ME

GIORNALI E TV - 11/2/2006 - DURANTE UN PROGRAMMA TELEVISIVO BERLUSCONI HA FATTO L'AFFERMAZIONE SU CITATA - COMMENTO - GLI CONSIGLIAMO DI FERMARSI PRIMA DI WATERLOO, PORTA MALE.
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RUSSIA E FRANCIA RICONOSCONO HAMAS

AVVENIRE 11/2/2006 - DOPO LA RUSSIA ANCHE PARIGI APRE AD HAMAS: ISRAELE INSORGE - - COMMENTO - SE HAMAS HA VINTO LE ELEZIONI NON SI PUÒ EMARGINARE SENZA PEGGIORARE LA SITUAZIONE
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PRODI: "FEROCI CON GLI EVASORI"

IL SECOLO XIX - 12/2/2006 - PRODI PROMETTE NEL PROGRAMMA LOTTA FEROCE AGLI EVASORI - COMMENTO - PER ESSERE PIÙ CONVINCENTE SUGGERIAMO DI FARSI CRESCERE I CANINI E UNA FOLTA BARBA NERA
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L'APPELLO DEL PAPA: BASTA VIOLENZE

CORRIERE DELLA SERA 21/2/2006 - IL VATICANO CHIEDE RECIPROCITÀ AI MUSULMANI SULLA LIBERTÀ RELIGIOSA - COMMENTO - QUESTA È LA STRADA PIÙ LOGICA PER UN DIALOGO FRUTTUOSO
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IL BATTESIMO DI GESU'

Entrando nel Giordano
con tutt'e due le mani
acqua attingeva limpida
Giovanni e battezzava.
E, a quanti a lui accorrevano
nel fiume, da ogni parte.
"Pentitevi - gridava -
e fate penitenza!"
d'esser battezzato
da Te, non Tu da me";
ma fece come volle.
Ed ecco aprirsi i cieli
e come una colomba
su Lui scese lo Spirito
mentre s'udì la voce:
E' Lui il mio amato Figlio".
Gesù di lui diceva:
"Che cosa avete visto,
andando nel deserto,
forse una canna al vento?
...Certo tra tutti i nati
di donna , è lui il più grande".
Giovanni replicava:
"E' il Cristo Lui, l'agnello
O Vergine, anche noi,
immersi nella fonte
d'acqua battesimale,
siam divenuti figli
amati dal buon Dio:
aiutaci a restare
degni di tanto dono,
fratelli di Gesù.
di Dio, colui che espia
e salva dal peccato
io non son degno sciogliere
le stringhe dei suoi sandali".
Pertanto fu sorpreso
quando Gesù richiese
di farsi battezzare:
"Signore ho io il bisogno

BALDASSARRE TURCO


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S. MESSA IN RITO LATINO

DOMENICHE E FESTE DI PRECETTO

CASA PROVINCIALE DELLE SUORE DELLA MISERICORDIA

ORE 10

VIA S. GIACOMO 26 - GENOVA (Carignano)

ASS.NE "UNA VOCE" - (Tel. 010.876.398)
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R E C E N S I O N I



CONFESSIONI DI UN SICARIO DELL'ECONOMIA di John Perkins Ed. Minimum Fax 309 pagine, 15 euro

"I sicari dell'economia sono professionisti ben retribuiti che sottraggono migliaia di miliardi di dollari a diversi paesi in tutto il mondo. Riversano il denaro della Banca Mondiale, dell'Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e di altre organizzazioni "umanitarie" nelle casse di grandi multinazionali e nelle tasche di quel pugno di ricche famiglie che detengono il controllo delle risorse naturali del pianeta. I loro metodi comprendono il falso in bilancio, elezioni truccate, tangenti, estorsioni, sesso e omicidio. Il loro è un gioco vecchio quanto il potere, ma che in quest'epoca di globalizzazione ha assunto nuove e terrificanti dimensioni. Lo so bene: io ero un sicario dell'economia". Con questa prefazione John Perkins inizia il suo libro di confessioni.
Provate a riandare con la memoria ai giorni successivi all'11 settembre 2001: sugli schermi tv scorrevano facce di americani smarriti, angosciati nel chiedersi «Ma che cosa abbiamo mai fatto per meritarci tanto odio?». IL libro John Perkins ci aiuta a capire come funziona la globalizzazione. Egli racconta di come per quarant'anni abbia lavorato per il governo americano con l'esplicita missione di rovinare i Paesi del Terzo mondo e renderli dipendenti da Washington. Non solo: in squadra con altri americani Perkins sostiene di avere fomentato l'integralismo per destabilizzare e tenere in ostaggio i governi dei Paesi islamici (tutti i governi: amici o nemici che fossero) e finanziato Osama bin Laden non solo ai tempi dell'invasione sovietica in Afghanistan ma anche quando ormai la deriva antioccidentale e terrorista del suo movimento era evidente. Un gioco da apprendisti stregoni esploso, appunto, in quel fatale 11 settembre.
Sgombriamo il terreno da un dubbio: Perkins non è un ciarlatano. Ha un background di top manager e di economista. Negli Anni 60 venne formato dalla National Security Agency (uno dei servizi segreti Usa) alla professione di «Economie Hit Man», cioè sicario economico, chiamato proprio così negli ambienti di Washington, e poi assunto da una società parapubblica di costruzioni e di consulenza che gestiva contratti multimiliardari di sviluppo destinati ai Paesi poveri e promossi dal Tesoro americano, dall'Fmi e dalla Banca mondiale. Scopo di questi programmi: fare in modo che
1) le imprese americane coinvolte venissero pagate con gli interessi e che
2) i Paesi in questione sprofondassero poi in una spirale di debiti che li rendesse per sempre dipendenti.
Stando a quanto racconta Perkins, il capolavoro suo e della sua squadra è stato il «Grande Riciclaggio» dei petrodollari sauditi (altra espressione che pare sia d'uso a Washington), che però ha finito per avvolgere gli Stati Uniti in un viluppo di corruzione e relazioni pericolose. L'ex sicario dell'economia attribuisce pesanti responsabilità dirette a Bush padre e figlio, ma avverte: anche i democratici sono complici di lunga data, non basterà un'elezione a cambiare le cose.

 
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CROCE ROSSA O ROMBO ROSSO


La Croce rossa forse dovremo chiamarla Rombo Rosso visto che questo è il simbolo adottato per non dispiacere a chi detesta la croce la cui presenza offende. Vittorio Sgarbi fa alcune considerazioni che condividiamo.
"Penso a Piero della Francesca, penso agli affreschi di Arezzo, capolavoro di una civiltà occidentale sul tema della "vera croce". Dovremmo cancellarli? Dovremmo rimuoverli dalla memoria come il crocefisso delle scuole e dalle aule dei tribunali? (...)Oggi non si può più dirlo, domani, forse, pensarlo. Così al posto della croce campeggia oggi un rombo che non appartiene a nessuno e che non significa nulla. Ciò che significa è perduto, ciò che siamo anche. La croce può essere umiliata, cancellata, l'ironia è considerata offesa". Così il politicamente corretto, concludiamo noi, può eliminare qualunque voce libera perché stonata. Pena l'accusa di xenofobia, antisemitismo o antiislamismo.
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Incontro


 


 
ANCORA VIGNETTE

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Che gli islamici abbiano il diritto di protestare per le vignette è accettabile anche se nei loro Paesi e su internet circolano vignette offensive sia per i cristiani che per gli ebrei; tuttavia, l'uso strumentale della protesta da parte dei governi e la violenza della protesta ci fanno capire chi sono gli islamici. Non esitano a profferire minacce contro di noi cristiani eppure i nostri governanti, con tanta dabbenaggine li fanno entrare a centinaia tutti i giorni. Sono forse convinti che domani non saranno un problema? Siamo contro le vignette ma, le regole valgono per tutti e per tutti ci deve essere reciprocità. Apprezziamo solo la lealtà; l'ipocrisia e la falsità non servono al dialogo.
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Incontro



 
U L T I M I S S I M E



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