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Cattolici Genovesi




















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I N D I C E

- LA RESA DI SARATOGA (1777)

PAG 1 - IL GAZZETTINO

PAG 2 - EDITORIALE - NOI E L'ISLAM

CULTURA E SOCIETA'


PAG 3 - CHIESA E SACRA SCRITTURA

PAG 4 - UNA CONVERSIONE MIRACOLOSA

PAG 5 - IL MESSALINO

PAG 7 - IL CATECHISMO DI S. PIO X

PAG 8 - SATANA NELLA CULTURA DEL XX SECOLO

PAG 11 - TOSSICODIPENDENZA: COME USCIRNE ? IV - DOMANDA E OFFERTA

PAG 12 - MIGUEL DE CERVANTES ALLA BATTAGLIA DI LEPANTO

PAG 14 - IL MONDO A SOVRANITA' LIMITATA

PAG 15 - CON LA LEGGE MANCINO ANCHE GESU' FINIREBBE IN GALERA

VARIE


PAG 17 - RASSEGNA STAMPA

PAG 18 - OBIETTIVO BAGDAD

PAG 21 - NOTIZIARIO M. C. L.

PAG 22 - BUSHIANA

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INCONTRO - BIMESTRALE MCL VIA Consolazione 1 GENOVA
DIRETTORE RESPONSABILE - GIUSEPPE MARASCO

AUT. TRIBUNALE GENOVA Vol. 1814/87 - Reg. Stampa 26/87

REALIZZATA IN PROPRIO CON COMPUTER E IN FOTOCOPIA

Via Cagliari 3/8 - GENOVA

HANNO COLLABORATO:
GIORGIO MARTINI - MARIO MARTINETTI
RENZO MATTEI - TIZIANO SPAGGIARI
ALDO BARTARELLI
Presidente BALDASSARRE TURCO

*ARTICOLI NON FIRMATI SONO DEL COORDINATORE
TARTAGLINO RINO
PER COMUNICAZIONI, INVIO ARTICOLI, RICHIESTE INVIO COPIE E COLLABORAZIONI
RIVOLGERSI A:
TARTAGLINO RINO

Via Cagliari 3/8 -16142 GENOVA
Tel. 010.876.398
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IN COPERTINA : GUERRA DI INDIPENDENZA - LA RESA DEGLI INGLESI AL GENERALE AMERICANO GATES DOPO LA BATTAGLIA DI SARATOGA (1777). LE NOSTRE DOMANDE SONO: QUANTE SONO STATE LE GUERRE GIUSTIFICATE NEGLI ULTIMI DUE SECOLI ? QUALI SONO LE PROSPETTIVE FUTURE CON LA DOTTRINA DELLA GUERRA PREVENTIVA ? A VOI LA RISPOSTA
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Incontro


Gazzettino


 
1 MAR
L'IRAQ ACCETTA LA DISTRUZIONE DEI MISSILI
2 MAR
SPARATORIA IN TRENO. UN BR E UN AGENTE UCCISI
5 MAR
INVITO DEL PAPA AL DIGIUNO PER LA PACE - DIGIUNARE IL MERCOLEDI' DELLE CENERI E' UN OBBLIGO; MA TUTTO E' GIA' DECISO
6 MAR
SCONTRO ALL'ONU - USA ATTACCHIAMO DA SOLI
7 MAR
BCE RIDUCE I TASSI DI SCONTO E L'EURO VOLA
10 MAR
MILLE PERSONE INQUISITE PER PEDOFILIA ON LINE - PER LA PRIVACY NON SAPREMO MAI CHI SONO
12 MAR
ASSASSINATO PRIMO MINISTRO SERBO
13 MAR
LA RIFORMA DELLA SCUOLA E' LEGGE - PER UNA SCUOLA DIVERSA CI VOGLIONO PIU' SOLDI E PERSONE DIVERSE
19 MAR
NOMINA DEL PRESIDENTE DELLA RAI
20 MAR
ATTACCO ALL'IRAQ
21 MAR
PROTESTE DEI PACIFISTI
23 MAR
PER LA BORSA LA GUERRA SARA' BREVE - TITOLI IN ASCESA, CALA IL PETROLIO
24 MAR
TRAGICHE NOTIZIE DALL'IRAQ - SOLO GLI OMICIDI LEGALI SONO AMMESSI
25 MAR
AMERICANI CIRCONDANO BAGDAD
26 MAR
ITALIA ESPELLE DIPLOMATICI IRACHENI - COSI' SI VUOLE COLA' DOVE SI PUOTE
29 MAR
USA MINACCIANO SIRIA ED IRAN - NON INTERFERITE - PRIMA DI COMINCIARE UN'ALTRA GUERRA, FINITE QUESTA
1 APR
BORSE : BRUSCO CALO - SE MUOIONO GLI AMERICANI LE BORSE SCENDONO, SE MUOIONO GLI IRACHENI SALGONO
2 APR
IRAQ : MISSILE SUL MERCATO 48 MORTI
3 APR
IN MANETTE L'IMAN DI CREMONA - TIFAVA PER SADDAM
7 APR
BAGDAD ACCERCHIATA - GLI INGLESI A BASSORA
10 APR
CADUTA DI BAGDAD - LA FAMOSA GUARDIA REPUBBLICANA ERA IN FERIE
11 APR
TERREMOTO IN PIEMONTE
13 APR
BUSH MINACCIA LA SIRIA - COLPIRNE UNO (IRAQ) PER EDUCARNE CENTO (IRAN, COREA DEL NORD...)
15 APR
TREMILA SOLDATI ITALIANI PER L'IRAQ - COSTO 400 MLD DI EURO
21 APR
SCIITI A KERBALA - NE' CON BUSH NE' CON SADDAM
23 APR
CINA : RISCHIO DI CRISI ECONOMICA PER LA SARS
24 APR
COREA DEL NORD POSSIEDE LA BOMBA ATOMICA
27 APR
FONDI PENSIONE PERDONO 3,50%
- LA PRESA PER I FONDI
28 APR
CACCIA A SADDAM E ALLE SUE ARMI PROIBITE - CHI CERCA NON TROVA E I POZZI SONO I SUOI
30 APR
IMI-SIR: PREVITI CONDANNATO AD 11 ANNI - DAVANTI ALLA GIUSTIZIA ITALIANA SIAMO COME PILATO: "COS'E' LA VERITA' ?"

 
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EDITORIALE
NOI E L'ISLAM

Di recente abbiamo assistito alle accorate parole di pace del Papa che in tutti i modi ha cercato di scongiurare la guerra all’Iraq eppure, è di questi giorni la beatificazione di Marco D’Aviano frate cappuccino che con le sue prediche e le sue penitenze infuse coraggio ai cristiani che difendevano Vienna dal nemico turco che voleva invadere ed islamizzare l’Europa centrale. Vi è qualche incoerenza? Niente affatto: chiunque sia aggredito ha diritto a difendersi ed i cristiani nel 1683 sotto le mura di Vienna avevano il diritto ed il dovere di difendere la loro fede e la loro libertà. In questo senso l’opera di Marco d’Aviano ha un innegabile valore che non va sminuito. Altra cosa è aggredire uno Stato sovrano con motivazioni poco chiare o palesemente false. Il Papa ha giustamente condannato l’intervento in Iraq sia per le sue motivazioni che per le sue conseguenze negative. Il rischio di far prevalere il fondamentalismo islamico con conseguente cacciata dei cattolici non è improbabile. I cattolici sono pacifici ma non pacifisti. Bisogna volere la pace e far di tutto per evitare la guerra ma niente irenismi. Agli islamici bisogna dire la verità, non mentire non ingannare, se hanno bisogno di aiuti per vivere, vanno trattati come se fossero cristiani ma non vanno derubati, maltrattati o peggio uccisi. Il nostro miglior esempio di cristiano è il comportamento di S. Luigi re di Francia che, caduto prigioniero, dichiarò al sultano la sua fede e lo invitò a convertirsi, ben sapendo che poteva rischiare la vita; poi quando fu liberato sulla parola, non ingannò il nemico pagò quanto dovuto per il suo riscatto come era convenuto rifiutando i consigli dei suoi ministri che gli suggerivano di non pagare perché l’impegno preso con gli infedeli non aveva valore. Con tutti bisogna essere onesti e leali, ma occorre anche far sentire la propria voce quando è necessario. Non bisogna tacere quando cristiani vengono maltrattati o uccisi nei Paesi islamici. Principi di equità e di reciprocità devono valere per tutti se vogliamo vivere in pace.

Rino Tartaglino





 
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CHIESA E SACRA SCRITTURA


“Ti scrivo questo sperando di venire presto a trovarti, affinché qualora dovessi tardare tu sappia come comportarti nella Casa di Dio, colonna e fondamento della verità” (I Timoteo 3,14-15)
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Nel 393 e nel 397 dopo Cristo i Sinodi di Cartagine e di Ippona scelgono tra i vari testi sacri in circolazione quelli che a loro modo di vedere sono vincolanti per la Chiesa. La loro scelta corrisponde esattamente all’attuale canone del Vecchio e del Nuovo Testamento della Bibbia cattolica. Ma le decisioni dei Sinodi resterebbero senza valore senza il benestare del Papa. Si chiede quindi l’assenso di Roma sui testi prescelti. Non solo Roma approva i due Sinodi ma nel 407 Papa Innocenzo I dichiara che i libri prescelti costituiscono la Sacra Bibbia e sono il testo vincolante per tutto il mondo cristiano. Mancava una verità certa per la Chiesa universale prima di allora? No di certo perché la Chiesa Apostolica proclama e predica in tutta verità il messaggio cristiano. La Chiesa, “colonna e fondamento delle verità” annuncia quindi tutta la Rivelazione già prima della determinazione del Canone. Quando il Canone diventa definitivo ciò accade perché la Chiesa cattolica ha l’infallibilità per accoglierlo. Se la Chiesa non fosse infallibile, del tutto incerta e modificabile sarebbe la sua scelta. Chiesa quindi infallibile e nello stesso tempo depositaria di una verità definitiva proprio perché rettamente interpretata. Avessero dovuto determinare il Canone i Riformatori Protestanti ne sarebbero stati incapaci a causa della loro riconosciuta fallibilità.
Quella loro fallibilità che determina le divergenti interpretazioni nelle varie chiese protestanti, interpretazioni oltretutto in continua variazione nei secoli.
La rivolta religiosa del XVI secolo ebbe guide incapaci a guidare, anzi destinate a fallire perché chi non riconosce il libero arbitrio, né una Tradizione, né un Magistero Apostolico, non può che produrre effetti disastrosi.
Quindi somma benedizione è la sua presenza oggi. Bene fa la Chiesa a fraternizzare con le chiese non munite del suo carisma che cercano di servire Cristo come sanno e come possono.
Tuttavia la Chiesa Cattolica deve riaffermare d’essere “colonna e fondamento della verità”.
La verità può e deve essere certa e si deve sapere dove trovarla “Credo la Chiesa una Santa Cattolica Apostolica Romana” diciamo nel Credo. Essa è il luogo dove la verità è reperibile e si irradia e si diffonde per il bene di tutti.

RENZO MATTEI



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UNA CONVERSIONE MIRACOLOSA

ALPHONSE de RATISBONNE

Un ricco ebreo francese, Alphonse de Ratisbonne, venne a Roma, ospite di un suo amico cattolico, il 5/1/1842.
Questo suo amico diede ad Alphonse una medaglietta rappresentante la Vergine Maria coniata su indicazione della Madonna a Caterina Labourè, suora delle Figlie della Carità, nel 1830 – Si tratta della Medaglia Miracolosa che salvò e che salva migliaia di anime – Durante le 2 guerre mondiali 1914/18 e 1939/45 molti soldati si salvarono perché Lei fece da scudo alle pallottole nemiche, inoltre, innumerevoli furono le conversioni.
Alphonse de Ratisbonne, essendo ebreo, non riconosceva la santità di Maria, ma, per non dispiacere all’amico, accettò la medaglia e la tenne in tasca quale “portafortuna”.
Il 20/1/1842, durante una passeggiata per Roma vide il portale di una chiesa aperto per una cerimonia funebre in allestimento. Tale chiesa è in via delle Fratte – strada posta fra piazza di Spagna e via del Tritone – oggi chiamata “S. Maria dell’Apparizione e del Miracolo”. Incuriosito, Alphonse entrò e, in una cappella laterale, alzando gli occhi per ammirare le opere d’arte, vide grande, bella e misericordiosa, la Beata Vergine Maria. Queste sono le sue parole. Ella era luminosa come una stella, in un cielo rosato,le braccia protese e dalle sue mani uscivano raggi multicolori, come la Madonna apparsa a Caterina Labourè, la stessa immagine impressa nella medaglietta miracolosa in suo possesso. Alphonse de Ratisbonne cadde estasiato sulle ginocchia e ringraziò la Madre del Signore d’avergli aperto gli occhi ed il cuore. Questo fatto lo tenne per sé, non lo confidò neppure al suo amico. Ma, 10 giorni dopo, cioè il 30/1/1842, depose una “memoria scritta” presso il Vicariato di Roma, nella quale testimoniò l’apparizione avvenuta il 20/1/1842. Detta “memoria” venne raccolta nel marzo 1842 dal cardinale Patrizi – Vicario di Roma – il quale iniziò il processo di riconoscimento della stessa apparizione da parte della Chiesa. Già il 3 giugno 1842 un documento pontificio constatava ufficialmente l’autenticità del prodigioso avvenimento.
Alphonse de Ratisbonne si convertì al cattolicesimo (entro il 1842) e divenne poi sacerdote dei Padri Minimi di S. Francesco da Paola, gli stessi che ancora oggi reggono la chiesa.
Il quadro che rappresenta la Vergine tra le nubi del cielo, venne dipinto nel 1843 da Natale Carta su indicazione dello stesso Alphonse de Ratisbonne. Il 20 gennaio di ogni anno si festeggia questo avvenimento. Il quadro è stato riprodotto e si trova in molte chiese cattoliche*. Alphonse de Ratisbonne nato in Francia nel 1812, morì a Roma nel 1876 a 64 anni appena. Dietro alla sua conversione molti ebrei cambiarono opinione su Maria di Nazareth e si convertirono a loro volta.
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In Genova è esposto nella Cappella dell’ex convento delle Agostiniane, in salita delle Chiappe, ora casa di riposo per anziani, appena dopo il Santuario della Madonnetta, una riproduzione del quadro
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MARIO MARTINETTI


 
Incontro


 


 
IL MESSALINO

Riordinando alcuni vecchi libri nella mia biblioteca mi è capitato in mano un libricino con la copertina nera e nel frontespizio lo scritto "Messalino festivo e vesperale – II° edizione - anno 1953.
Ho letto alcune pagine della sua introduzione dove e spiegata la liturgia della Santa Messa, e, in tale occasione, mi sono tornate alla mente le mie prime lezioni di Catechismo nelle quali il catechista insegnava che il rito della Santa Messa sì svolge secondo la sua natura di "Sacrificio” e vi è perciò l'Oblazione od Offerta, l'Immolazione e Consacrazione, l'Accettazione o Comunione.
Ai nostri giorni, mentre il "mondo" corre vertiginosamente sembra non. esistere neppure il tempo per pregare e tanto meno seguire con la dovuta attenzione la Funzione della Santa Messa anche se, fatta qualche eccezione, i partecipanti al Sacro Rito per cambiare il "seno di pace" Si abbracciano, si stringono le mani, come se si trattasse non di fede religiosa ma di un buon contratto di affari idealmente concluso.
L'amore trasmesso tra una persona e l'altra e cosa ben fatta, non ne dubito, ma vorrei tornare con la mente al vero significato della Santa Messa che e' descritto nel "Messalino" citato prima. Forse non tutti, compreso me, spesse volte assistiamo alla Santa Messa con piena coscienza e intelligenza nel seguire i diversi Tempi Liturgici che Gesù ci ha dato nelle svolgimento del Sacrificio.
Facciamo attenzione allora a cosa avviene durante tale Cerimonia. Questo che desidero dire e' scritto nel libricino nero più sopra citato e mi fa tanto piacere comunicarlo qui di seguito:
Il Santo Sacrificio Eucaristico e' sopratutto un "dramma vivo" perché Gesù vi è presente ed agisce come sul Calvario, perciò dobbiamo viverlo da parte nostra. Esso è un viaggio dell'anima fino a Dio insieme a Gesù. Ed ecco come: nella prima parte consideriamoci Catecumeni, cioè, degli aspiranti al battesimo o alla vita di figli di Dio. Prepariamoci all'incontro con Dio, in umile raccoglimento e, piangendo i nostri peccati, supplichiamo la bontà del Signore, ascoltando attentamente la Sua Parola nell'Epistola e nel Vangelo. Nella parte successiva del Sacro Rito lasciamo che il Signore prenda completo possesso della nostra anima e, come figli diletti, ci ammetta in Cristo Gesù, alla Sua amicizia nella convinzione che questa é l'ora della Fede e dell'Amore: assieme à Gesù, che per. noi si immola, accettiamo dl crocifiggere quanto di cattivo é in noi e di consumare, con. il nostro proposito di offerta quanto di buono abbiamo in questo momento, da offrire a Dio.
Sempre con devozione e cuore ardente accostiamoci al premio divino dell'Amore, la Comunione: per essere una sola cosa con Cristo e realizzare quindi, nel modo più completo la nostra divina Figliolanza amicizia o rapporto di tutto l'essere con Dio stesso.
Prima di lasciare la Casa del Padre sostiamo in preghiera di ringraziamento e facciamo Il proposito di continuare. la "Messa" nella vita facendo di questa una costante Offerta, Immolazione e Comunione con Dio a bene nostro e dei fratelli.
E’ tutto qui, non mi sembra difficile e neppure fuori del tempo; il Sacrificio di Gesù Redentore é stato quello e sempre sarà fino alla fine dei tempi. L'importante é rendercene conto.
Forse da domani, o da oggi stesso, ascolterò la Santa Messa, grazie al Messalino ritrovato,. con un atteggiamento personale più appropriato e consono al momento di fede che vivrò e così sarò in condizione di comunicare la "Pace" al mio vicino in maniera più giusta e sincera.

FRANCO GUERRIERO





 
Incontro


 


 
CATECHISMO DI S. PIO X


PRIME NOZIONI DELLA FEDE CRISTIANA
1 Chi ci ha creato?
Ci ha creato DIO

2 Chi é Dio?
Dio è l’essere perfettissimo,
Creatore e Signore del cielo e della terra.

3 Che cosa significa perfettissimo?
Perfettissimo significa che
in Dio è ogni perfezione,
senza difetto e senza limiti,
ossia che Egli è potenza,
sapienza e bontà infinita.

4 Che cosa significa Creatore?
Creatore significa che Dio ha
fatto dal nulla tutte le cose

5 Che cosa significa Signore?
Signore significa che Dio é
padrone assoluto di tutte le cose.

6 Dio ha corpo come noi?
Dio non ha corpo, ma è Purissimo spirito.

7 Dov'é Dio?
Dio è in cielo, in terra e in ogni
luogo: Egli è Immenso.

8 Dio é sempre stata?
Dio è sempre stato e
Sempre sarà: Egli è Eterno.

9 Dio sa tutto?
Dio sa tutto, anche i nostri
pensieri: Egli è Onnisciente.

10 Dio può far tutto?
Dio può far tutto ciò che vuole:
Egli è l’Onnipotente.

11 Dio può fare anche il male?
Dio non può fare il male,
perchè non può volerlo,
essendo bontà infinita, ma lo
tollera per lasciar libere le
creature sapendo poi ricavare
il bene anche dal male.

12 Dio ha cura delle cose create?
Dio ha cura e provvidenza delle cose create,
e le conserva e dirige tutte al proprio fine,
con sapienza, bontà e giustizia infinita.

13 Per qual fine Dio ci ha creati?
Dio ci ha creati per conoscerlo,
amarlo e servirlo in questa vita e
per goderlo poi nell’altra, in paradiso.
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Incontro


 


 
SATANA NELLA CULTURA DEL XIX E XX SECOLO


Di solito siamo incuriositi dal sentire che turpi notizie di cronaca coinvolgono certi personaggi dediti a pratiche sataniste e siamo tentati di considerare questo mondo relegato ad un sottobosco do depravazione ed ignoranza. Invece dobbiamo ricrederci.
Sono più di due secoli che la cultura occidentale accarezza il male, lo blandisce, lo giustifica. Il negativo comunica vertigine, delirio di onnipotenza, emozioni inconfessabili. Colora di sé il peculiare titanismo moderno, la provocatoria sfida che esso lancia all'Eterno. Con queste parole Massimo Borghesi introduce un bell’articolo apparso su “30 GIORNI” n° 2 -2003 dal titolo “IL PATTO COL SERPENTE”.
Se l’antico Faust di Marlowe si pente in punto di morte, con gli autori successivi non si pente affatto, anzi brama la dissoluzione Gli ultimi duecento anni riscoprono nel Serpente (Satana) «il principio liberatore del mondo affermato dalla setta degli Ofiti», l’uomo deve conoscere, come Dio, il bene e il male. Nel suo Goethe e il suo diavolo custode, Mathieu osserva come nel Faust Mefistofele è la «forza che fa emergere dalla tenebra il positivo dell'uomo».
Hegel e la sua dialettica del negativo, L'uomo deve peccare, deve uscire dall'innocenza naturale per divenire Dio. Egli deve realizzare la promessa del Serpente: deve conoscere, come Dio, il bene e il male. Questa conoscenza è in sé il superamento del male»
Scriveva Roger Caillois nel 1937, «Bisogna constatare come uno dei fenomeni psicologici più carico di conseguenze dell'inizio del XIX secolo sia la nascita e la diffusione del satanismo poetico. Sotto questa luce il romanticismo appare in parte come una trasmutazione di valore»

SATANA CONTRO DIO

Giustamente Mario Praz, nel suo “La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica”, indica Milton il precursore. «Fu Milton a conferire alla figura di Satana tutto il fascino del ribelle indomito che già apparteneva alle figure del Prometeo eschileo e del Capaneo dantesco».
Satana «diventa stranamente bello». Come scriveva Baudelaire: «Le plus parfait type de Beauté virile est Satan - à la manière de Milton». E ancora, da Shelley per il quale: “Il demonio di Milton come essere morale è di tanto superiore al suo Dio».
Grazie a Milton, alla sua rielaborazione mitica, Satana fa così il suo ingresso nell'immaginario moderno. Si ha con ciò, la «metamorfosi di Satana», il suo passare da figura negativa a eroe positivo.
Nell'Ottocento fu Byron «a portare a perfezione il tipo del ribelle, lontano discendente dei Satana di Milton». Con lui il ribelle diviene lo "straniero", l'uomo impenetrabile che trascende l'ordinario modo di sentire, che trascende i suoi stessi delitti. E l'infelice che si nutre di risentimento verso un dio crudele del quale imita la crudeltà. Con Byron e Vigny la «mitologia satanica» elabora la figura di un «Angelo del male», ribelle e vendicatore.
La teologia di Byron è, secondo Praz, la stessa di de Sade la cui opera ha al centro l'odio verso la creazione e il suo autore, l'esaltazione del piacere e del crimine come dileggio, profanazione, oltraggio.
IL pittore Delacroix, instancabile illustratore di rapine, di stragi, di scene dei poemi satanici; la poesia di Baudelaire, che esalta il principio dei contrari! (Dio e Satana, sono la stessa cosa) appartengono al «satanismo cosmico». E’ la narrativa di Flaubert, per il quale «Satana vivrà più a lungo di Gésù-Cristo» E ancora nei Canti di Maldoror l’autore confessa di aver «cantato il male come hanno fatto Mickiewicz, Byron, Milton, Southey, A. de Musset, Baudelaire e Swinburne che, avvinto dalla teologia gnostica di de Sade, declama il suo uomo in rivolta: «...potessimo ostacolare la natura, allora sì il delitto diventerebbe perfetto e il peccato una realtà».
Il connubio tra Eros e Thanatos, amore e morte, diviene l'elemento dominante di un nichilismo luciferino che trova nel Decadentismo prima e nel Surrealismo poi il suo compimento.

SATANA IN DIO

La teologia gnostica che sta al centro dell'ateismo ribelle degli ultimi due secoli distingue tra Lucifero (il liberatore) e Satana (l'oppressore). Essa trova la sua forma esemplare nel pensiero di Ernst Bloch. Per Bloch v'è Il dio del mondo, creatore, il cattivo demiurgo contro cui, nell'Eden, si è levato il Serpente vero amico dell'uomo. E’ Lucifero, con il suo desiderio di essere come Dio, che svela all'uomo la sua destinazione.
Il Serpente, come per la setta degli Ofiti ricordata da Bloch in Ateismo nel cristianesimo, è quindi il liberatore. Unendo assieme Marcione e Gioacchino da Fiore, Bloch è il crocevia di tutta la gnosi moderna.
Questa rivoluzione, è dissoluzione del vecchio ordine, diviene qui l'opera luciferina per eccellenza.
Senza contrari non vi è progresso. Bene è la passività che ubbidisce a Ragione. Male è l'attività che scaturisce da Energia.
IL primo, nell'arco del pensiero moderno, che aveva osato affermare il male in Dio fu Jacob Bòhme. Dio è l'unità dei contrari, dell'ira e dell'amore, del male e del bene, del Diavolo e del suo contrario, il Figlio. In questa posizione Cristo e Satana divengono in qualche modo fratelli, figli di un unico Padre. E quanto affermerà Carl Gustav Jung nel suo esoterico Septem Sermones ad Mortuos scritto nel 1916, fatto circolare come opuscolo per gli amici e mai distribuito in libreria. Il testo, che si richiama idealmente allo gnostico Basilide, afferma la natura di pleroma (paradiso)
di Dio composta da coppie di opposti di cui «Dio e demonio sono le prime manifestazioni».
Questo Dio che unisce Dio e il Diavolo è chiamato, da Jung, Abraxas. Esso è la forza originaria, che sta prima di ogni distinzione. «Abraxas genera verità e menzogna, bene e male, luce e tenebra, nella stessa parola e nello stesso atto. Perciò Abraxas è terribile». Esso è «l'amore e il suo assassino», «il santo e il suo traditore», è«il mondo, il suo divenire e il suo passare. Su ogni dono del Dio sole il demonio getta la sua maledizione». Il messaggio esoterico dei Sette Sermoni portava, alla santificazione della natura, all'innocenza del divenire. Esso implicava, per ciò stesso, la giustificazione del male, del Diavolo. Per Buber la psicologia di Jung non costituiva altro che «la ripresa del motivo carpocraziano, insegnato ora come psicoterapia, il quale divinizza misticamente gli istinti”.
Era stato lo stesso Jung che, in Psicologia e religione, aveva richiamato l'attualità dello gnostico Carpocrate il quale sosteneva che «bene e male sono soltanto opinioni umane e che al contrario le anime, prima della loro dipartita, avrebbero dovuto vivere fino all'ultimo ogni umana esperienza. La visione del divino come coincidentia oppositorum, versione che sigla in forma indissolubile il «patto con il Serpente», attraversa, in tal modo, una parte cospicua del mondo culturale del Novecento.

CONCLUSIONE

La moderna teosofia degli opposti, fondata sulla dottrina ermetica della coincidentia oppositorum, porta ad un connubio, inquietante, tra divino e diabolico, porta all'idea del Diavolo in Dio. «E ovunque operante» scriveva Romano Guardini nel 1964 «l'idea fondamentale gnostica che le contraddizioni sono polarità: Goethe, Gide, C. G. Jung, Th. Mann, H.Hesse... Tutti vedono il male, il negativo [...] come elementi dialettici nella totalità della vita, della natura». Questo atteggiamento, per Guardini, «si manifesta già in tutto quello che si chiama gnosi, nell'alchimia, nella teosofia. Si presenta in forma programmatica il satanico persino in Dio, il male è forza originaria dell'universo necessaria quanto il bene, la morte Questa opinione è stata proclamata in tutte le forme e concretata in campo terapeutico da C. G. Jung» L'idea di fondo è che la redenzione passa attraverso la degradazione, la grazia tramite il peccato, la vita attraverso la morte, il piacere mediante il dolore, l'estasi per opera della perversione, il divino mediante il diabolico. Consegnarsi al demonio, in una singolare trasposizione gnostica dell'idea per cui perdersi è ritrovarsi, è aprirsi a Dio. In questo "sacro" connubio Satana e Dio sì uniscono nell'uomo. E l'identità di de Sade auspicata da Georges Bataille.
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Incontro


 


 
TOSSICODIPENDENZA: COME USCIRNE ?
V - DOMANDA E OFFERTA


Tanta gente che ha il problema della droga in casa è convinta che basterebbe mettere dentro tutti gli spacciatori e quelli che li riforniscono e il problema sarebbe risolto. Anche il tossicodipendente contribuisce a creare questa convinzione, perché, come abbiamo avuto modo di segnalare tempo fa, secondo lui la colpa della sua tossicodipendenza è sempre degli altri, mai sua.

In effetti, le cose non stanno così Come accade per ogni tipo di merce, se c'è un'offerta è perché c'é una domanda e non viceversa. Il che significa che il ragazzo non va a prendere la dose in Piazza De Ferrari perché lì c’è lo spacciatore, bensì lì c'è lo spacciatore perché il ragazzo va lì a rifornirsi. E se tutti i ragazzi fossero come te che stai leggendo e non ti fai, anche se passi da De Ferrari dieci volte al giorno, gli spacciatori di De Ferrari sparirebbero.

E lo scopo ultimo del programma di recupero è di far sì che il ragazzo ex-tossico passi di nuovo per De Ferrari come faceva prima ma senza fermarsi sotto i portici. Il fatto che diversi ragazzi arrivino a fine-programma ad uno stato di equilibrio e forza interiore tali da acquisire questa capacità dimostra ancora una volta che il problema della droga non e un problema esterno all'uomo che si possa risolvere cambiando le condizioni in cui si trova a vivere. La soluzione consiste invece nel rigenerare le forze al suo interno per porlo in grado di affrontare tali condizioni.

La prossima volta vedremo da quale "filosofia", cioè da quali convinzioni interiori, tali forze possono scaturire. Chi desiderasse altre informazioni oltre a quelle già fornite nella presente rubrica é pregato di contattare la redazione, tel. 010-876.398.
(continua)

TIZIANO SPAGGIARI



 
Incontro


 


 
MIGUEL DE CERVANTES ALLA BATTAGLIA DI LEPANTO
Delle rievocazioni delta battaglia di Lepanto che io conosca una delle più solenni e suggestive è quella che ne fa il grande Cervantes, nel Prologo della seconda parte del suo Don Chisciotte. Non si dimentichi che il Cervantes - allora ventiquattrenne - partecipò davvero,di persona (singolare letterato colla spada in pugno), alla grande battaglia (7 Ottobre 1571) e ne riportò gloriose ferite:battaglia che egli definisce "prodigiosa" e che gli appare come l'evento più alto e la più alta occasione di passione e di gloria ('la màs alta ocasion") che abbiano visto i secoli passati,tutti, e ora i presenti, e quale non spereranno mai di vedere "los venideros", quelli futuri.

Prosegue dicendo che, se gli si proponesse e gli si rendesse possibile un miracolo,egli preferirebbe essersi trovato presente a quello scontro favoloso, pur col duro scotto pagato, piuttosto che sentirsi di nuovo sano delle sue ferite sì, ma senza aver preso parte a quella “ocasion” invidiata dai Cristiani coraggiosi e fedeli di tutti I tempi. Ché se ora è uno storpio, come gli rinfacciano stupidamente e disumanamente certi nemici e invidiosi, la sua storpiatura non se l’è procurata appunto "en alguna taberna", in qualche rissa di bassa osteria, ma in una giornata d'anni e d’ardori, vissuta combattendo contro “el crudo pueblo infiel”.

Certo noi siamo ora diversi: più scettici, o più "civili", o più remissivi e dialoganti, o più timidi, spauriti e delicati. Che Dio ce la mandi buona,comunque,e che ci faccia sempre trovare, dinanzi, antagonisti simili a noi. Perché la Storia non è sempre idilliaca e benigna,né corrisponde sempre, come pur dovrebbe, al Libro dei nostri Sogni: Ecco il brano:" In quella dolce occasione io ero triste, con una mano che afferrava la spada, e il sangue dell'altra che diramava giù. Sentivo il petto piagato da una profonda ferita, e la sinistra era lì, già spezzata in mille parti. Però il giubilo, che mi prese l'anima vedendo vinto il crudele popolo Infedele da quello cristiano, fu tanto re e signore mio, che non capivo se ero ferito davvero. Dunque era tanto mortale il mio sentimento (di gioia) che talora mi strappava via la coscienza (del dolore)." Si noti: "A esta dulce sazòn": in questa dolce situazione".

E, per concludere, è bello sapere che il Cervantes quel grande giorno stava male, per una violenta febbre, tanto che Don Francisco de S. Pedro, il capitano della sua galea ("La Marquesa",che avrebbe poi combattuto all'ala sinistra dello schieramento navale cristiano, quella comandata dall’ammiraglio veneziano Agostino Barbarigo - che morì nel furore della mischia fra le due Armate), lo voleva dispensare dal già imminente combattimento. Ma il nostro fiero hidalgo gridò che per lui era meglio la morte che lo starsene ozioso sotto coperta in quel fatale frangente, e riuscì a convincere Don Pedro. Salì addirittura, febbricitante, su un battello, con dodici uomini di cui era a capo, che combatteva al fianco de "La Marquesa" e si spingeva sempre più avanti per far fuoco più da presso sulle navi turchesche. E due palle di archibugio lo centrarono al petto, e una gli disfece, come sappiamo,la mano sinistra.

Se l'aver combattuto contro I terribili e feroci Turchi, i giannizzeri di Allah, gli "invincibili", come si credeva, è da aversi a peccato, certo, allora, pochi dovettero sentirsi più gran peccatori del Cervantes, che battagliò a Lepanto con tanta foga e passione (per la Croce e per la patria), e ne fu ferito e storpiato; e pur non ne chiese o fece, poi, in alcun modo, scusa od ammenda. Neppure allora quando, malato a morte (e conquistato tutto, come dicono i biografi, da "una gran paz y una grandiosa humilitad"), lasciò le disposizioni per il suo funerale che ne rivestissero il cadavere dello scuro e nudissimo saio di S. Francesco, e lo portassero, a spalla, i confratelli Terziari - lui a faccia scoperta e levata, come si usava appunto per I membri defunti del III° Ordine, nel Convento delle Trinitarie dl Madrid, per la cristiana sepoltura e per rincontro con Dio (24 aprile 1818).Colla "gran paz y grandiosa humiltad" propria e degna dell'oscuro e forte combattente di Lepanto,con addosso il suo malore e la sua febbre - e la sua passione -, e sulla sua fragile barca, gettata sotto e incontro alle furiose bordate delle galee di Ali Bassà. Uomo della vecchia Spagna, la Spagna dei cavalieri e dei santi di Zurbaran e di EI Greco (ora molto rinnegata da certi nuovi credenti).

ALDO BARTARELLI

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Incontro


 


 
IL MONDO A SOVRANITA' LIMITATA


Il Documento sulla Sicurezza Nazionale elaborato dall’amministrazione Bush presentato nel settembre del 2002 che disegna la strategia futura degli USA per i prossimi anni o forse decenni contiene la volontà di imporre al mondo una dottrina che regola i rapporti internazionali da un punto di vista americano-centrico. Tutto quanto è interesse dell’America è interesse del mondo. Gli altri Stati devono adeguarsi ad un modello che a parere insindacabile degli USA potrà essere di volta in volta compatibile o meno a questi interessi. Se necessario, l’uso della forza diventa strumento ordinario. La tradizionale politica del contenimento viene sostituita dal principio della guerra preventiva. “Proclamando il ‘diritto’ americano di colpire qualunque stato del pianeta – dichiara ogni altro stato illegittimo” (W. Pfaff).
Questa impostazione ha conseguenze gravissime sui rapporti internazionali. Dopo la guerra dei trent’anni, con il Trattato di Westphalia si statuì che ogni stato aveva una sovranità che doveva essere riconosciuta indipendentemente dalla religione professata dai popoli e dai principi. I principi ideologici non possono essere usati come strumenti per fare le guerre. Il principio di sovranità nazionale a partire dalla fine della II guerra mondiale ha subito molte limitazioni al seguito della costituzione di un notevole numero di organizzazioni internazionali sostanzialmente controllate da pochi Paesi importanti. Noi europei, come alleati degli americani possiamo accettare senza fiatare che un solo Paese anche se superpotenza prenda qualunque decisione presa unilateralmente? Ogni contrapposizione deve essere esclusa? La Francia che ha osato opporsi alla guerra all’Iraq viene minacciata di sanzioni. Che cosa conta l’Europa?
Se vogliamo l’alleanza e collaborazione dell’Europa con gli USA, è necessario instaurare un rapporto chiaro e paritario.
La dottrina Bush della guerra preventiva - dice il commentatore John Hoaghland - “spaventa più gli alleati che i nemici, di fatto non dispongono di forza militare adeguata alle nuove sfide, non hanno voce in capitolo, da alleati diventano satelliti e se provano ad obiettare – potenziali nemici”.
Questa dottrina non è compatibile con la legalità internazionale e innesca un meccanismo di guerre permanenti fino al rischio di una catastrofe planetaria. Se questa pretesa non verrà accantonata, gli interessi americani e quelli europei finiranno prima o poi per andare per strade diverse come ha affermato lo studioso americano Kupchan in un suo recente libro “The end of the American Era”.

RINO TARTAGLINO



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Incontro


 


 
CON LA LEGGE MANCINO ANCHE GESU' FINIREBBE IN GALERA


I naziskin, semplice pretesto; il cristianesimo, vero obiettivo della nuova legge: l'anti-editto di Costantino. Ma anche le altre religioni se la vedono brutta. La filosofia della "legge-Mancino": all'insegna dell'irrazionalità e dell'assurdo.
Che la "legge-Mancino" non sia il prodotto di una maldestra tecnica legislativa, bensì il meditato frutto di un occhiuto calcolo di cui il nazismo costituisce solo il pretesto e la copertura è evidente. Infatti, le teorie e le manifestazioni tipiche del partito in questione rientravano già nell'ambito di applicazione della legge 13 ottobre 1975, nr. 654, portante "ratifica ed esecuzione della convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale". Detta legge, peraltro anch'essa pregna di contenuti liberticidi, è rimasta sin qui pressoché dimenticata dalla pratica giudiziaria.

La Legge Mancino espressamente si richiama, si presenta come suo complemento e modifica. La novità è quella di avere introdotto, accanto ai motivi nazionali, etnici e razziali, anche quelli religiosi. E' così che si è ampliata, come abbiamo diffusamente illustrato, la latitudine della legge-base del 1975, fino ad investire, in pratica, ogni manifestazione di pensiero e di fede religiosa, filosofica e politica. Ma in conclusione - che c'entrano i naziskin, e in genere il nazismo, con la religione? Forse che i naziskin sono rigorosi integralisti cattolici, decisi a diffondere il verbo di Cristo? Niente di tutto questo.
Del resto, il nazismo fu sempre contrario al cristianesimo con qualche simpatia per l’islam. Qual è, dunque, il vero, principale obiettivo della legge 205 del 1993? La risposta non può essere che una: il cristianesimo! Occorre, infatti, tener presente che la "legge-Mancino" non solo colpisce condotte, ma espressamente vieta, sempre sotto minaccia di gravissime sanzioni, "ogni organizzazione, associazione, movimento, gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione per motivi religiosi"

Ora è innegabile che il cristianesimo, per sua stessa essenza, incita a compiere atti di discriminazione per motivi religiosi. Basti pensare al divieto del matrimonio con persone di altre religioni se non vi e lo specifico impegno dell’educazione cristiana dei figli e all'istituto della scomunica.
Anche all'interno della Chiesa vi è la grande distinzione, sempre fondata su motivi religiosi, tra chi è in grazia di Dio e chi è in peccato mortale e, quindi, non può accostarsi ai Sacramenti dei vivi e, in particolare, alla Santa Comunione. E invero, a ben pensarci, come può sfuggire ai divieti della "legge-Mancino" una religione il cui Fondatore ha avuto l'ardire di proclamare: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo mio (Giov. 14.6)? E che dire della Sua invettiva contro gli "scribi e farisei? Potremmo andare avanti un bel po' con queste nostre citazioni, perché esse riflettono l'essenza stessa del cristianesimo, che si contrappone come religione vera, rivelata da Dio, alle false religioni immaginate dagli uomini e, di riflesso, condanna come falsi e cattivi i sistemi morali collegati a queste ultime.
Ma se questa, come pare incontestabile, è la portata della legge 205, è evidente che essa si pone come un evento epocale: come l'anti-editto di Costantino che chiude l'èra cristiana e ne apre una nuova. E ciò proprio a Roma, capitale della cristianità!

Ci troviamo, insomma, di fronte alla filosofia dell' assurdo che nega la ragione: se tutti hanno ragione, nessuno ha ragione.
Con stupore e sconcerto scopriamo che, alla base della "legge-Mancino", vi è una sorta di folle teologia, secondo cui non esisterebbero né errore né male, onde - diabolica contraddizione! - vi sarebbe un solo e sommo errore: quello di distinguere tra verità ed errore; e un solo e sommo male: quello di distinguere tra bene e male.
Giunti a questo punto ci si rende conto che la sfida culturale sottesa alla legge nr. 205, è quella di universalismo sincretista, finalizzato a scopo di dominio mondiale. Basti citare, al riguardo, le parole di Francesco Brunelli Gran Maestro dei Riti massonici di Memphis e Misraim e dell' Ordine Martinista, che, nel suo: "Principi e metodi di massoneria operativa", così scriveva: "L'iniziazione predica e insegna MORTE ALLA RAGIONE. Solo quando la ragione sarà morta, allora nascerà il nuovo uomo dell'Era veniente, il vero iniziato. Solo allora le pareti dei templi potranno crollare, perché l'alba di una nuova umanità sarà spuntata all'Oriente"!

La Legge Mancino fin a quando rimane inapplicata se non per episodi di accertata violenza non costituisce un problema ma interpretata alla lettera ed in modo arbitrario costituisce un vero attentato alla libertà di pensiero. Non abbiamo nessuna simpatia per gli estremismi ma vogliamo educatamente poter dire e lasciar dire a tutti quello che ogni uomo libero desidera affermare. Per questo riteniamo che simili leggi vadano cancellate.

RINO TARTAGLINO



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Incontro


 


 
RASSEGNA STAMPA


LA NUOVA UNIONE EUROPEA

IL GIORNALE – 17/4/2003 – GIORNATA STORICA QUELLA DI IERI: I CAPI EUROPEI RIUNITI AD ATENE HANNO FIRMATO IL TRATTATO DI ADESIONE DI 10 NUOVI MEMBRI ALL’UNIONE EUROPEA, FORMATA ORA DA 25 PAESI – COMMENTO – SOLO GLI EUROPEI POSSONO FARE L’EUROPA, GLI ALTRI NO.
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TUTTE LE DROGHE SONO UGUALI

AVVENIRE – 17/4/2003 - MOLTO PRESTO, IN UNO DEI PROSSIMI CONSIGLI DEI MINISTRI IL GOVERNO PRESENTERA’ UN DISEGNO DI LEGGE CHE ELIMINA LA DISTINZIONE TRA DROGHE PESANTI E DROGHE LEGGERE – COMMENTO : SIAMO D’ACCORDO
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AUTORITARISMO DEMOCRATICO

CORRIERE DELLA SERA – 22/4/2003 – DANIEL PIPES CONSIGLIERE DELLA CASA BIANCA DICHIARA.”IN IRAQ SERVONO 10 ANNI DI AUTORITARISMO DEMOCRATICO”. – COMMENTO – INSOMMA TROVARE QUALCUNO CHE DI SUA INIZIATIVA FACCIA CIO’ CHE DESIDERANO I LIBERATORI
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POWELL: PARIGI PAGHERA’ PER IL SUO NO ALLA GUERRA
LA STAMPA – 24/4/2003 – PASSA LA LINEA DI CONDOLEEZA RICE: PUNIRE LA FRANCIA, IGNORARE BERLINO E PERDONARE LA RUSSIA. COMMENTO – DOPO L’IRAQ BISOGNA DEMOCRATIZZARE GLI USA
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I BUONI SCUOLA

CORRIERE MERCANTILE – 25/4/2003 – SUI BUONI SCUOLA MONS. TARCISIO BERTONE ARCIVESCOVO DI GENOVA RESPINGE LE ACCUSE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA PER AVER INVITATO I CITTADINI ALL’ASTENSIONE AL REFERENDUM CHE VUOLE LA CANCELLAZIONE – COMMENTO – SIAMO A FIANCO DEL NOSTRO ARCIVESCOVO MA RITENIAMO OPPORTUNO CHE I BUONI SCUOLA SIANO ESTESI A TUTTI COLORO CHE NE HANNO BISOGNO
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HOLLYWOOD CONTRO MEL GIBSON

AVVENIRE – 30/4/2003 HOLLYWOOD HA DECISO DI DISTRUGGERE IL FILM DI MEL GIBSON, PASSION, INCENTRATO SULLE ULTIME ORE DI VITA DI GESU’. E’ STATA RILANCIATA LA VOCE CHE L’ATTORE HA DATO AL FILM UNA VISIONE ANTIEBRAICA - COMMENTO – SE MEL GIBSON SI E’ ATTENUTO AI VANGELI NON C’E’ NIENTE DA DIRE
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IL FRATE IN DISCOTECA

GIORNALI E TV – 11/5/2003 – ABBIAMO LETTO ED ASSISTITO ALLA SENZA ENTUSIASMO ALLA ESIBIZIONE DEL FRATE IN DISCOTECA – COMMENTO – UNA VOLTA SAREBBE STATO SCANDALOSO, FORSE ORA NON LO E’ PIU’; TUTTAVIA, PREFERIAMO VEDERE FRATI IMPEGNATI IN QUALCOSA DI MEGLIO.
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Incontro


 


 
OBIETTIVO BAGDAD
I VERI MOTIVI DELLA GUERRA ALL'IRAQ

LE GIUSTIFICAZIONI DELLA GUERRA ALL’IRAQ CHE SONO STATE ADDOTTE DAGLI USA E CIOE’:
1) ELIMINAZIONE DELLE ARMI DI DITRUZIONE DI MASSA;
2) DEMOCRATIZZARE L’ISLAM.
NON CI HANNO CONVINTO.

I VERI MOTIVI RITENIAMO SIANO I SEGUENTI.

1) MOTIVI GEOSTRATEGICI
- Controllo delle fonti energetiche come elemento di contenimento delle potenze emergenti (Europa e Cina)
- Controllo territoriale dell’Iraq come elemento per condizionare militarmente il Medio Oriente e risolvere da una posizione di forza il problema palestinese.
2) MOTIVI ECONOMICI
- Rivitalizzare l’economia americana attualmente in difficoltà attraverso il controllo di notevoli fonti energetiche;
- Difesa del dollaro che tende sempre più ad essere sostituito nelle transazioni dall’euro – il dollaro sta perdendo la sua funzione di moneta di riserva a causa del suo deprezzamento.

A proposito di questo ultimo punto riportiamo una valutazione di William Clark dal libro : "I motivi reali per la guerra imminente con l'Iraq:
“Analisi di geostrategia e macroeconomica di verità non dette”
“Il motivo reale per questa guerra imminente e obiettivo dell’Amministra zione Bush è di evitare che paesi esportatori di petrolio (OPEC) adottino l'euro come valuta di transazione. Tuttavia, per appropriarsi dell'Opec, gli USA devono guadagnare il controllo geo-strategico dell'Iraq con le relative seconde più grandi riserve di petrolio.  Donald Rumsfeld ha affermato che se anche Saddam fosse esiliato, non si potrebbe evitare una guerra all'Iraq”.
"l'incubo più grande della riserva federale è che l'Opec commuterà le relative transazioni internazionali dal dollaro all’euro. Dal mese di novembre del 2000 (da quando l'euro valeva intorno 82 centesimi) si rileva un deprezzamento costante del dollaro contro l'euro. (nota: il dollaro ha perso il 17% contro l'euro nel solo 2002)”
"Saddam ha siglato il suo destino quando ha deciso commutare all'euro verso la fine del 2000 (e più successivamente ha convertito il suo fondo di riserva di 10 miliardi di $ in euro) - a quel punto, un'altra guerra di golfo è diventata inevitabile”.
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I PROBLEMI DELLA GUERRA
LA TEORIA DEI DEBITI ODIOSI

Il debito estero dell’Iraq ammonta a 62,2 MLD di $ contro un PIL (Prodotto interno Lordo) di 59 MLD di $, cifra piuttosto consistente oltre ai debiti dovuti per indennizzi di guerra che finiscono per elevare il debito totale a 383 MLD di $. Se ci limitiamo a considerare la prima cifra, già notevole, risulta che l’Iraq è uno dei Paesi più indebitati.
La prima cosa che richiedono gli americani è quella della rinuncia da parte dei creditori ai loro diritti. Ovviamente, le risposte avute sono tutte di segno negativo. Questa situazione renderebbe ancora più onerosa la ricostruzione del Paese e non lascerebbe se non in tempi lontani dei vantaggi per gli USA, tanto più che le risorse del petrolio non possono essere sfruttate immediatamente secondo il loro maggior potenziale.
CORRIERE DELLA SERA 28/4/2003

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I PARADOSSI DELLA GUERRA

Ricostruzione in Iraq? Coi soldi dei Bin Laden

BECHTEL, la società di costruzioni di San Francisco che si è aggiudicata un lucroso appalto da 680 milioni di dollari de/la Casa Bianca per la ricostruzione dell'Iraq, ha ricevuto un finanziamento dalla famiglia di Osama Bin Laden. Si tratta di circa 10 milioni di dollari in un fondo d'investimento legato a Bechtel, rivela il sito Cnn Money. Sembra uno scherzo del destino. La parte "sana" della facoltosa famiglia saudita dei Bin Laden ripara i danni causati dalla "pecora nera" Osama contro la cui rete terroristica, Al Qaeda, Bush ha scatenato la guerra mondiale, prima in Afganistan e poi in Iraq.
L'investimento dei Bin Laden è nel Fremont Group, societa' che in passato era un ramo della Bechtel. Ancora oggi fanno parte del consiglio di amministrazione di Fremont sia l'amministratore delegato di Bechtel, Riley Bechtel, sia l'ex Segretario di Stato Usa ed ex presidente di Bechtel, George Shultz.
QUOTIDIANO NAZIONALE 7/4/2003

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CARLYLE ENTRA IN EUROPA

A CAUSA DEI SUOI rapporti privilegiati con la Casa Bianca e dei suoi grossi investimenti nell'industria della difesa, il gruppo Carlyle è diventato l'obiettivo di molte proteste dei pacifisti. Già dopo gli attentati dell'11 settembre alcune inchieste avevano reso nota la curiosa composizione del consiglio di amministrazione della compagnia, in cui sedevano alcuni membri delle famiglie Bush e Bin Laden, divise da religione e ideali ma unite dal fiuto per gli affari e dall'amore per i conti in banca. La guerra in Iraq ha aumentato la "notorietà" del gruppo nel movimento pacifista. Nessuna sorpresa dunque quando, il 7 aprile, la polizia ha arrestato un centinaio di persone che cercavano di bloccare l'entrata degli uffici della Carlyle a New York. Negli Stati Uniti il tam tam del movimento ha funzionato. In Europa un po' meno. Proprio il 7 aprile la Carlyle ha infatti annunciato l'acquisizione per 1,76 miliardi di dollari della Fiat Avio, l'unità aerospaziale dell'italiana Fiat, senza che nessuno puntasse il dito contro il maggior affare mai concluso dalla compagnia fuori dagli Stati Uniti.
BUSINESS WEEK Stati Uniti 12 maggio 2003
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IL VASO DI PANDORA

DI FATTO la caduta del tiranno non poteva che aprire la strada a tre opzioni, egualmente piene di pericoli: una guerra civile con molteplici fronti e molteplici protagonisti, oppure una provvisoria riconciliazione religiosa all'insegna del fondamentalismo islamico e del nazionalismo panarabo, oppure un protettorato militare protratto nel tempo e pudicamente ammantato da una parvenza di amministrazione civile appaltata ai fantocci ripescati negli armadi della Central Intelligence Agency Ha scritto l'altro ieri Timothy Garton Ash - che non è certo un militante antiamericano: «Quanto è accaduto è peggio di un crimine, è un errore». Parlava della guerra irachena e delle sue probabili conseguenze in tutta l'area medio-orientale a cominciare, naturalmente, dallo stesso Iraq.
A quindici giorni dalla liberazione di Bagdad tutte le città irachene al nord al centro e al sud, si susseguono manifestazioni contro gli occupanti americani scandite da invocazioni ad Allah e al suo Profeta e dallo slogan «né con Saddam né con Bush». Unanime è la richiesta che l'Iraq sia immediatamente restituito agli iracheni, gridata a piena gola da sciti, sanniti, curdi e da tutte le tribù e i clan di questo paese. La stessa richiesta è stata formulata dagli Stati riuniti nella fantomatica Lega Araba.

LA REPUBBLICA 20/4/2003
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Incontro


 


 
NOTIZIARIO M.C.L.
CIRCOLO S. AGOSTINO – VIA CONSOLAZIONE 1 GENOVA
CARI AMICI, dando la notizia che il nostro ritiro spirituale annuale si è svolto nel migliore dei modi nei giorni 5 e 6 aprile u.s., e ciò grazie alla numerosa partecipazione di soci e amici nonché alla qualificata abilità oratoria dei tre principali conferenzieri del ritiro (Mons. Marino Poggi, il nostro Presidente Provinciale Dott. Maurizio D’Atri e il nostro Presidente Regionale Dott. Fausto Lodi), noi vogliamo ancora una volta in questo numero ritornare al tema del ritiro, per concludere la meditazione già avviata nei numeri di gennaio e marzo.
Dunque: CHI E’ GESU’ PER NOI ? E’ importante la risposta che ciascuno di noi darà alla domanda, perché è in gioco la nostra vita, la nostra fede, la nostra salvezza eterna. Abbiamo già detto che Gesù è il fulcro del nostro credo, che Gesù è tutto per noi. Abbiamo citato la risposta che dà Pietro :“ Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio vivente”. Potremmo rispondere con la Chiesa recitando quanto è nel Credo. Benissimo. Noi però soprattutto vogliamo ribadire il pensiero paolino: “Noi professiamo Gesù e Gesù crocifisso e risorto: vana sarebbe la nostra fede se Gesù non fosse risorto. Perché come Gesù, che è il primo dei risorti, noi risorgeremo”. Ma prima di risorgere, è necessario che accettiamo con Gesù il dolore, la croce, la morte. E’ questo un punto cruciale del cristianesimo, il trionfo del Vangelo: l’aver risolto il problema del dolore che non è maledizione divina, ma mezzo di redenzione. Ecco perché abbiamo concluso la nostra poesia su Gesù della quale abbiamo già dato quattro strofe.

CHI E’ GESU’ PER ME ?
Lo scoprirò al canto del gallo,
quando l’acuto grido di dolore
si farà vivo nella mia carne.
Sarà quello il momento decisivo:
se anch’io accetterò
d’esser Crocifisso
assieme a Te,
scenderò nella tomba
sicuro di risorgere
come Te,
il primo dei risorti.

IL PRESIDENTE BALDASSARRE TURCO

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Incontro


 


 
BUSHIANA


PARTE II°

Al grido di libertà per l’Iraq si cominciano a bombardare le città da liberare e in pochi giorni il gioco è fatto. Ora tutti sono liberi tranne i morti che per ovvie ragioni non hanno potuto assaporare che cos’è la libertà. Qualche soldato del buon principe ha dovuto lasciare questo mondo più per le traiettorie errate del fuoco amico che della perizia dei soldati nemici. Poi comincia la caccia alle armi micidiali che il tiranno aveva nascoste e per le quali si è fatta la guerra. Sfortunatamente non si trovano, così il particolare viene trascurato. Anche il tiranno è introvabile.
Ogni tanto manda un messaggio attraverso la T V araba con ferme parole di minaccia. Il Piccolo principe proclama finalmente la vittoria ma non la fine della guerra così il tiranno può essere catturato o ucciso. Come tutte le guerre, malgrado l’uso di bombe intelligenti i palazzi colpiti crollano lo stesso e allora bisogna ricostruirli.
Tanti Paesi si fanno avanti: Chirac e Schroeder col cappello in mano chiedono di partecipare ma, il Buon Principe risponde: “ Nulla avete distrutto, nulla ricostruirete”. I due compari tornano scornati e sofferenti per essere stati esclusi dal banchetto. Alcuni mesi dopo in una caverna del deserto vicino a Babilonia tra le tombe di Hammurabi e di Nabucodonosor si scoprono alcune anfore con scritte cuneiformi che sono subito interpretate come “la pistola fumante”. “Ecco le armi di distruzioni di massa già in uso nel 597 avanti Cristo dal predetto Nabucodonosor all’assedio di Gerusalemme”.
I conti tornano, “la guerra era giusta” secondo lo stile texano prima si esegue la sentenza e poi si processa il condannato.
Nel frattempo, cerca che te cerca saltan fuori due o tre copie del cattivo tiranno che, nel dubbio fanno la prevista e meritata fine.

Un anno dopo, il popolo come sempre non riconoscente verso l’illuminato Principe che voleva sconfiggere il terrorismo non lo rilegge per le solite questioni economiche (un disoccupato in più) e per qualche attentato ordito dai seguaci del tiranno.

Cinque anni dopo, il buon Principe un po’ triste ed affetto da qualche reumatismo decide di andare a farsi curare nella stazione termale di Marienbad. Una mattina mentre attende il suo turno, vede un uomo di bell’aspetto con capelli e baffi candidi, con un po’ di pancetta che si avvicina e lo saluta nel perfetto stile del gentiluomo inglese. Il buon Principe rimane un po’ perplesso, ma l’individuo non gli sembra del tutto sconosciuto. “Ho il piacere di conoscerla?” chiede il premuroso Principe. “Certo che mi conosci, io sono il cattivo tiranno che tu volevi far fuori con le bombe intelligenti fin dal primo giorno di guerra; ma, quando ho capito che non avrei potuto vincere la partita, sono entrato in clandestinità e, sapendo che non avrei potuto godere della pensione dello stato iracheno ho deciso di investire tutti i miei “sudati risparmi” nelle imprese americane alle quali era stato assegnata la ricostruzione. Così, ora, posso passare serenamente i miei ultimi anni senza più pensieri a leggere e rileggere tutte le notizie e le congetture elaborate sulla mia persona”.
Il Buon Principe rimane impietrito, per alcuni minuti poi, si riprende, chiama la Cia, la Polizia, la Federal Investigation Agency meglio nota come FBI, ma niente da fare, il misterioso individuo è nuovamente sparito nel nulla. Alla Reception dell’albergo il misterioso individuo aveva lasciato un biglietto che diceva : “ L’America è veramente un grande Paese. Tutti possono fare affari, non solo il Presidente. Ancora Grazie di cuore George” Firmato S. H.

(FINE)



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